Purtroppo per un errore tecnico nel conteggio della Regione nei giorni scorsi è stato riportato un dato errato sulle persone evacuate. Quindi non sarebbero 20 mila come riportato ieri, ma bensì 26.215 (la causa: un inconveniente tecnico nella rilevazione dei dati di ieri). Sono 20.288 in provincia di Ravenna, 2.127 in quella di Bologna 3.800, in quella di Forlì-Cesena 3.800.

Continua anche in queste ore l’attività di assistenza alla popolazione. Le persone accolte in strutture messe a disposizione dai Comuni o in alberghi sono 1.554 (348 in meno rispetto a ieri) di cui 133 minori: 3 in provincia di Rimini, 319 in quella di Forlì-Cesena, 927 in quella di Ravenna, 305 in quella di Bologna.

Viabilità

Sono 781 le strade comunali e provinciali chiuse alla circolazione, di cui 294 in modo parziale e 488 totalmente. Nel bolognese le arterie interessate sono 210 (91 parzialmente e 119 totalmente); 325 nel forlivese-cesenate (94 parzialmente e 231 totalmente); 203 nel ravennate (100 parzialmente e 103 totalmente); 43 nel riminese (8 parzialmente e 35 totalmente).

Frane

Sul fronte del dissesto idrogeologico continua l’attività di monitoraggio da parte delle squadre di rilevatori. Al momento si confermano 422 frane principali, oltre a migliaia di micro-frane attive: 193 in provincia di Forlì-Cesena; 90 in provincia di Ravenna; 100 in provincia di Bologna; 14 in provincia di Reggio Emilia, 13 in quella di Rimini e 12 in quella di Modena.

Meteo

Prosegue anche per la giornata di sabato 27 maggio l’allerta rossa per criticità idraulica sulla pianura bolognese, ravennate e forlivese. Sono previste condizioni favorevoli allo sviluppo di forti temporali (allerta gialla), con possibili danni ed effetti associati (vento, fulmini, grandine), più probabili nelle zone di pianura.

Anche in considerazione dei possibili temporali, sono possibili localizzati aumenti dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua sulle province centro-orientali, ancora interessate dalle problematiche idrauliche generate dalle precedenti piene, per la difficoltà di smaltimento delle acque esondate dai fiumi che saturano il reticolo secondario e di bonifica, i cui livelli idrici sono ancora elevati.

Sul fronte delle frane restano condizioni diffuse di saturazione dei suoli nelle zone montane e collinari centro orientali della regione, favorevoli all’aggravamento di dissesti di versanti già innescati nelle ultime settimane: uno scenario da allerta gialla per criticità idrogeologica sull’alta, bassa collina e pianura romagnola e collina bolognese.

Per la giornata di domenica 28 maggio si prevede la possibilità di temporali sparsi e di breve durata, localmente anche di forte intensità, più probabili sulla pianura centro-occidentale e sulla fascia appenninica, con possibili effetti e danni associati. Permangono condizioni di criticità di livello arancione nella pianura bolognese, ravennate e forlivese, per l’elevata saturazione dei suoli e la difficoltà di smaltimento delle acque esondate dai corsi d’acqua, che gravano sul reticolo secondario e di bonifica, interessato localmente da livelli idrici elevati e da eventuali problemi di tenuta arginale. Nelle zone montane e collinari centro-orientali della regione permangono condizioni di elevata saturazione dei suoli favorevoli all’aggravamento dei dissesti di versante e dei fenomeni erosivi nei corsi d’acqua, innescatesi nelle ultime settimane.

Volontari

Sono oltre 1.970 i volontari di Protezione civile attualmente impegnati sul campo. Di questi 687 provengono dalle organizzazioni nazionali di volontariato, 342 dall’Emilia-Romagna e 949 dalle colonne mobili di altre Regioni.

Inoltre, nel ravennate sono operativi 113 volontari attivati nell’ambito del Meccanismo europeo di mobilitazione (Dipartimento nazionale di Protezione civile): si tratta di 25 operatori provenienti dalla Slovacchia e 32 dalla Slovenia, 41 dalla Francia e 15 dal Belgio.

Dall’inizio dell’emergenza sono complessivamente circa 21.800 i volontari impegnati.

Numero Verde

Sono oltre 4.500 le chiamate arrivate ad oggi al numero verde 800024662, messo a disposizione dalla Regione, 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle 20. La maggior parte delle telefonate riguardano la richiesta di informazioni su come fornire aiuto alla popolazione colpita dall’alluvione.

Comitato istituzionale regionale per l’emergenza

Gestire l’emergenza, condividere il percorso avviato e impostare il lavoro in prospettiva. Sono le azioni indicate dal Comitato Istituzionale Regionale per provvedimenti legati all’emergenza alluvione, che si è riunito questa mattina in videoconferenza.

Il Comitato tiene insieme i diversi livelli istituzionali, dalle Prefetture ai Comuni, per avere il massimo coordinamento rispetto all’attivazione degli strumenti necessari. Ne fanno parte le Prefetture-UTG di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna, Reggio-Emilia, Rimini; il presidente UPI – ER, il presidente ANCI-ER (o suo delegato), i sindaci dei Comuni di Bologna, Cesena, Ferrara, Forlì, Modena, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, il sindaco della Città Metropolitana di Bologna; i presidenti delle Province di Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna, Reggio-Emilia, Rimini.

Alla riunione hanno partecipato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, la vicepresidente Irene Priolo e il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi.

La situazione dell’agricoltura

Un vero dramma per l’agricoltura, in un territorio a fortissima vocazione agroalimentare, seconda voce di export regionale dopo la meccanica: una ricchezza che rischia di essere in parte compromessa da questa catastrofe. Il 42% della superficie agricola utilizzata (Sau) è stato colpito dagli eventi alluvionali.

Una prima ricognizione della situazione presenta un quadro fortemente preoccupante per quanto riguarda il tessuto socio-economico legato all’agricoltura e all’agroalimentare dell’Emilia-Romagna.

Le Aziende agricole presenti sul territorio coinvolto sono quasi 21.000, il 49% dell’intera regione, oltre il 29% è presente nei comuni con allagamenti e il 19% in quelli con frane.

Gli addetti in agricoltura, caccia e pesca che operano in comuni colpiti da almeno un evento sono oltre 41.000 e rappresentano il 55% degli addetti del settore nell’intera regione.

Sono prevalentemente occupati in coltivazioni agricole e produzioni animali, attivi in zone interessate da allagamenti.

Per quanto riguarda l’agroindustria, complessivamente le unità locali delle aziende alimentari e delle bevande presenti nelle aree coinvolte sono oltre 2.800 e sfiorano il 40% del totale regionale, con prevalenza nei comuni con allagamenti, ma con una significativa presenza anche in quelli interessati da frane.

Gli addetti che operano in tali aziende sono più di 23.000, quasi il 39% del totale regionale del comparto.

Una prima stima della diminuzione della sola produzione lorda vendibile della fase agricola presenta le situazioni più critiche nelle provincie di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Bologna, per una perdita che potrebbe andare oltre 1,5 miliardi di euro.

A questa perdita dell’anno vanno aggiunte le perdite di produttività futura per moria delle piante e animali, di superficie agricola per le frane e danni ai mezzi, attrezzature scorte e strutture, più i danni di tutta l’agroindustria.

Principali emergenze

I terreni completamente sradicati e franati;
i siti alluvionati;
l’asfissia che l’alluvione ha determinato nei vigneti e nei frutteti;
gli allevamenti allagati;
i danneggiamenti irreversibili alle infrastrutture viarie vicinali e poderali;
le rotture degli impianti di irrigazione;
i danni idrogeologici e spondali.

Una situazione in continuo cambiamento, che rende molto complicata la ricostruzione del quadro post emergenza: preoccupa in modo particolare la mutata morfologia del suolo, completamente stravolta dalle frane.

Gli interventi dei vigili del fuoco

Sono 8.374 gli interventi fatti da inizio emergenza dal Corpo nazionale dei Vigili del fuoco in Emilia Romagna: 1.574 a Bologna, 3.950 a Ravenna, 2.462 a Forlì Cesena, 408 a Rimini.
779 i vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di soccorso, 180 sono al lavoro nella provincia di Forlì e 360 in quella di Ravenna, di cui 48 sono volontari.
Dei vigili del fuoco mobilitati 40 sono al lavoro per il coordinamento degli interventi presso i 14 posti di comando avanzato, 50 i soccorritori acquatici, 150 gli esperti nelle operazioni di prosciugamento con pompe e idrovore.
Dei 293 mezzi impiegati attualmente nei luoghi colpiti dal maltempo, 15 sono piccoli natanti, 7 gli anfibi, 23 pompe e idrovore, 12 mezzi per il movimento terra, 2 gli elicotteri e 14 i droni.

Raccomandazione importante

A tutti i cittadini che hanno subito danni è utile e importante documentare fotograficamente già da subito i danni subiti, così da avere maggiori elementi quando si potranno richiedere gli indennizzi e i sostegni. E’ necessario fotografare/rendicontare anche gli oggetti che sono da buttare.

Supporto psicologico

Una squadra di 123 psicologi e psicologhe pronti a fornire assistenza e supporto alle persone colpite dall’alluvione. Professionisti provenienti dall’intera Emilia-Romagna, con una competenza e una formazione specifica nella gestione dell’emergenza, presenti in tutti i centri di accoglienza allestiti sul territorio, ma che naturalmente sono a disposizione non solo di chi ha dovuto abbandonare la propria casa trovando ospitalità in scuole, palazzetti e palestre, ma di tutti coloro che ne hanno bisogno. A partire dai più fragili: anziani, bambini, disabili e persone con sofferenza psichica pregressa.

I cittadini possono telefonare al numero verde 800024662 attivato dalla Regione per rispondere 7 giorni su 7, dalle ore 8 alle 20, ai quesiti e ai bisogni legati all’emergenza: saranno gli operatori, opportunamente formati per indirizzare tutte le richieste, a mettere in contatto i cittadini con gli psicologi.

Per saperne di più >>>>

Raccolta rifiuti

In accordo con la Protezione Civile dell’Emilia-Romagna e i Comuni, il Gruppo Hera mette a disposizione un servizio straordinario di raccolta rifiuti per le strade colpite dell’emergenza meteo, senza limiti quantitativi e senza appuntamento. Appena le strade sono agibili, Hera attiva la raccolta per ingombranti, Raee (per esempio frigoriferi, pc, forni, televisioni, eccetera) e altri rifiuti non differenziabili. Per quanto possibile, viene richiesto di separare le tipologie di rifiuti e di esporli su suolo pubblico, in luoghi accessibili da mezzi di grandi dimensioni (non sotto alberi, portici o cavi aerei e non appoggiati a recinzioni).
Per prevenire rischi di scoppio e incendio, si chiede di esporre le bombole del gas e gli apparecchi contenenti batterie in cumuli separati dagli altri rifiuti.

Per informazioni è a disposizione il Servizio Clienti di Hera 800.999.500 gratuito da telefono fisso e cellulare attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22; sabato dalle 8 alle 18.

La situazione nei territori

Imola, ore 16.30 del 26 maggio

Situazione persone evacuate – Al momento permangono circa 200 le persone evacuate, residenti nel territorio imolese. La massima parte ha trovato ospitalità da parenti e amici, mentre una cinquantina è ospitata in strutture alberghiere. Va detto che se anche se le abitazioni sono state sgomberate e ripulite, prima di poter tornarci a vivere, vanno effettuati i controlli rispetto ai vari impianti e nella stragrande maggioranza dei casi devono essere acquistati anche gli arredi, andati distrutti dall’alluvione, per poter rendere pienamente fruibile la casa.

Situazione strade – Nelle aree colpite dall’alluvione e dalle frane, per quanto riguarda le strade, al momento sono aperte a senso unico alternato, causa lavori di pulizia e ripristino, via Cardinala incrocio via Merlo; via Benelli, via Chiesa di Spazzate, via Merlo che si trovano tutte nell’area di Spazzate Sassatelli. Inoltre via Ponticellli Pieve, per chi proviene dalla Montanara è aperta a senso unico alternato, causa frana, per i mezzi fino a 7,5 ton. E’ invece ancora chiusa via Ponticelli Pieve per chi proviene da Montecatone. Infine, in zona Tre Monti, la via Lola è percorribile a senso unico alternato, nel tratto interessato dalle frane.

Allestito hub di assistenza – Nei giorni scorsi è stato allestito, in via Garibaldi a Imola, un hub di assistenza alle altre città, nel quale sono stoccati alimenti (acqua e cibo) e attrezzature e vengo accolte le colonne mobili provenienti da altri Paesi europei, che operano nei comuni del ravennate. In precedenza, sono state ospitate anche alcune persone che erano state fatte evacuare da Conselice e che sono state ricollocate in altre strutture o sono potute rientrare a casa. L’hub è allestito nella struttura dell’ex seminario vescovile, poi sede dell’Inps, messa a disposizione dal Seminario diocesano e dalla Diocesi di Imola al Comune e alla Regione, per allestire lo spazio di accoglienza. E’ comprensivo di cucina da campo ed è gestito dal Comitato di Imola della Croce Rossa Italiana.

“Attualmente sono ospitati 32 operatori della Protezione Civile arrivati dalla Slovenia, 25 dalla Slovacchia, 41 dalla Francia e 15 dal Belgio, questi ultimi arrivati oggi, tutti attrezzati con potenti pompe di aspirazione e kit idraulici, impegnati ad operare nei comuni del Ravvenate, che hanno come base logistica per i propri automezzi il paddock dell’autodromo. La presenza delle colonne mobili di altri Paesi europei rientra all’interno della collaborazione attivata dalla Protezione civile nazionale nell’ambito dell’Unione europea. Inoltre sono ospitati 21 assistenti sociali provenienti da tutta Italia, attivi in tutti i Comuni della Romagna in cui si presenta necessità di intervento” fa sapere Fabrizia Fiumi, presidente del Comitato di Imola della Croce Rossa Italiana, che segue personalmente l’attività dell’hub.

Infine, la cucina da campo allestita nell’hub di assistenza di via Garibaldi sforna ogni giorno tra i 120 e i 150 pasti destinati a Spazzate Sassatelli, oltre al pasto e alla cena per alcune persone ospitate in un punto di accoglienza allestito a Castel Bolognese.

Rimangono attivi i due centri per la raccolta alimenti e attrezzature – Rimangono attivi i centri allestiti per la raccolta di generi alimentari e beni di prima necessità, presso “No sprechi ODV” (in via Lambertini) e per quella delle attrezzature, presso la chiesa di San Giovanni Battista, in via Selice 104. Sono numerosi i volontari anche inviati dal Comune che stanno dando una mano al centro dell’associazione “No sprechi ODV” e altri, in particolare scout dell’Agesci, in via Selice 104, per la raccolta di attrezzature.

Tutti gli aggiornamenti sul maltempo su https://www.comune.imola.bo.it/maltempo-imola

Vallata del Santerno, ore 8. Gravi danni sono segnalati nella ciclovia del Santerno, inaugurata appena qualche mese fa. Chiusa tutta la parte che collega Fontanelice a Castel Del Rio, mentre dalla Casa del Fiume di Borgo Tossignano ecco le foto e il video di Geol@b che segnalano come la piena del Santerno abbia sradicato i blocchi di cemento che formavano la passerella che permetteva l’attraversamento del fiume.

Ciclovia del Santerno, la piena dei giorni scorsi ha sradicato i blocchi di cemento che formavano la passerella di attraversamento del fiume

Vallata del Santerno, 0re 21.30 del 25 maggio. Con l’ufficialità dalla Regione dell’inserimento dell’intero territorio della vallata del Santerno nell’elenco dei Comuni per i quali prevedere le misure di sostegno in materia di sospensione e rinvio di termini e adempimenti, arrivano anche buone notizie dal Centro di Coordinamento Sovracomunale di Protezione Civile per l’emergenza alluvione in collina. Proseguono a ritmo serrato, infatti, i rilevamenti dei geologi per analizzare il quadro di stabilità relativo, in primis, agli edifici nella ferma volontà di consentire il rientro a casa di quanti più residenti possibili. In parallelo continuano anche i tanti monitoraggi sul mosaico viabile della zona che, per il consistente numero di criticità e nell’intento di tenere un profilo prudenziale per la tutela dell’incolumità pubblica, contempla tempistiche di via libera più lunghe.

A Casalfiumanese con le ordinanze n. 70 e 71 rientrano nelle proprie abitazioni molti residenti di via Marsiglie e di quel centro storico del capoluogo evacuato da una settimana. “Punti monitorati con attenzione da geologi, tecnici dell’Ufficio Sismica del Nuovo Circondario Imolese e personale della Protezione Civile arrivato da Trento – spiega la sindaca Beatrice Poli -. Un ritorno alle proprie dimore possibile per l’avvenuta conferma della stabilità della porzione di territorio che insiste sui civici interessati dalle disposizioni. Per gli altri, invece, proseguono gli approfondimenti”. Nel centro storico casalese, però, permane il divieto di passaggio e sosta delle automobili.

A Fontanelice prende sostanza il prossimo rientro in struttura delle madri e dei bambini della comunità ‘Il Sorriso’ in via Torre di Fornione. Persone evacuate lo scorso 2 maggio in concomitanza delle prime criticità causate dal maltempo. Riaperto il passo del Prugno, con il riavvio dei collegamenti su strada comunale con Casola Valsenio solo per i residenti, e continuano le sollecitazioni alla Città Metropolitana per accelerare le opere sulle provinciali in stretta collaborazione con il personale dell’Esercito. Ancora una serie di sopralluoghi odierni dei geologi in via dei Platani per la quale, a breve, dovrebbero esserci riscontri positivi con conseguente ritorno a casa dei cittadini interessati. Lavori in corso anche in via Monte la Pieve, dove manca veramente poco per il ripristino, e nella zona di Posseggio dove il quadro permane complesso. Lente d’ingrandimento posizionata anche sull’area fluviale fontanese, che richiede decisi interventi di sistemazione, oggetto di mirate valutazioni in ambito di sicurezza.

Per quanto riguarda Borgo Tossignano si sono completate in giornata le operazioni dei militari dell’Esercito per lo svuotamento del laghetto in località Riviera con la liberazione dell’adiacente attività produttiva. Possibile, già da domani, la firma del sindaco Mauro Ghini sull’ordinanza che prevede il via libera alle azioni di pulizia nella zona lungofiume a cura di un nutrito gruppo di volontari.

I sindaci del territorio in proiezione del prossimo fine settimana, che stando alle previsioni meteo sembra indicare una tendenza di bel tempo generalizzato, raccomandando alla cittadinanza ed ai potenziali visitatori la massima attenzione sulle strade interessate da ordinanze di divieto e limitazioni. Zone, peraltro, contrassegnate da apposita cartellonistica e delimitate da transenne.

Faenza, ore 21 del 25 maggio. Il sistema messo in campo per liberare la città dalla grande quantità di rifiuti, fango e acqua funziona. “Stiamo vedendo finalmente risultati concreti e percepibili da tutti coloro che hanno visto il prima e il dopo intervento. La superficie interessata dall’alluvione è incredibilmente vasta, ma stiamo lavorando con la giusta intensità. Per portare avanti il lavoro in modo efficiente”, afferma il sindaco Massimo Isola.

Biblioteca Manfrediana a Faenza

Attualmente, sono in campo 300 tra volontari di Protezione civile nazionale e Colonne mobili regionali dell’Emilia Romagna, con 100 mezzi specifici. Insieme a loro, ci sono altri 50 mezzi privati di imprese nazionali. Si tratta di forze che lavorano giorno e notte nella nostra città.

Insieme a loro, ci sono 40 ragni, 30 autospurghi e decine di operatori qualificati da forze dell’ordine, esercito e reparti speciali.

“Finalmente, sono arrivate le risorse che aspettavamo, le risposte alle nostre domande a livello nazionale. Inizieremo presto ad aggredire le criticità anche nelle zone G, H e I. Oggi abbiamo una squadra all’altezza della sfida. Per centrare un risultato impegnativo. Per riuscire a farlo, abbiamo bisogno di responsabilità e comprensione da parte di tutti. Non possiamo arrivare ovunque contemporaneamente. La sfida è troppo grande, ma possiamo dire con forza che ora la macchina è in moto. Il nostro centro urbano e il forese sono feriti profondamente. Passo dopo passo, ci rialzeremo”.

Unione Romagna faentina, ore 19 del 25 maggio. L’Unione Romagna Faentina chiede a tutti i ciclisti di non attraversare i comuni colpiti dall’alluvione.

Il transito in queste zone può infatti innescare situazioni di pericolo a causa di criticità imprevedibili quali buche, frane, smottamenti e altri dissesti di vario tipo.

Inoltre, il passaggio dei ciclisti può costituire un impedimento alla circolazione dei mezzi di soccorso e alle molte attività legate all’emergenza, come ad esempio le operazioni di ripristino della viabilità (asfaltature), gli interventi delle idrovore o la distribuzione di viveri.

Raccolta fondi

Come in altre analoghe drammatiche occasioni, anche per l’alluvione che ha colpito l’Emilia- Romagna e le Marche, Cgil, Cisl e Uil hanno attivato i meccanismi di solidarietà che coinvolgono lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati nello sforzo di ricostruzione e ripristino delle zone colpite e di aiuto ai cittadini. A livello nazionale è stata attivata una specifica raccolta fondi per consentire a lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati di offrire anche un aiuto economico.

Il conto corrente è il seguente: Cgil Cisl Uil Solidarietà popolazioni alluvionate Emilia Romagna e Marche Codice Iban: IT 26U0103003201000005800010 per bonifici effettuati all’estero BIC: PASCITM1RM1.

La Regione ha attivato una raccolta fondi per sostenere le persone e le comunità emiliano-romagnole che sono state colpite da alluvioni o frane conseguenti agli eventi atmosferici estremi che si sono verificati nel mese di maggio 2023. Chiunque può versare utilizzando queste coordinate bancarie:

Iban: IT69G0200802435000104428964 – Dall’estero, codice Bic Swift: UNCRITM1OM0 – Causale: “Alluvione Emilia Romagna”. Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna.

Comune di Imola. Per donare: bonifico bancario al Comune di Imola, specificando la causale “donazione emergenza alluvione 2023” IBAN IT91-J-05034-21002-000000005271.

Pago Pa: su portale Entranext selezionando il pulsante “donazioni emergenza maltempo”: https://portale-imola.entranext.it/pagamenti/pagamenti-spontanei

La Diocesi di Imola e il suo ufficio pastorale Caritas hanno aperto una raccolta fondi per sostenere comunità e famiglie colpite dall’emergenza causata dai fenomeni atmosferici estremi della scorsa settimana. Ecco come contribuire: Iban: IT 60 H 05034 21001 000000249981 , intestato a Caritas diocesana di Imola

Comune di Faenza. Bonifico bancario al Comune di Faenza – IBAN: IT20V0627013199T20990000808, specificando la causale “Donazione emergenza alluvione 2023”.

SATISPAY: “Comune di Faenza Donazioni”, inquadrando il codice QR che trovate a questo link.

PAGO PA: su PayER selezionando la voce “Donazioni” nella pagina del Comune di Faenza.

Vallata del Santerno. La modalità per la donazione è quella del bonifico bancario con la specifica del Comune da sostenere e la causale ‘Donazione emergenza alluvione 2023’. L’utilizzo dei proventi verrà comunicato periodicamente rendicontato sul sito web degli enti.

Questi gli IBAN dei 4 Comuni:
Borgo Tossignano: IT 17 E 08542 36681 000000174128
Fontanelice: IT 17 Z 07601 02400 000017466400
Castel del Rio: IT 96 Z 07601 02400 000017328402
Casalfiumanese: IT 04 A 08542 36681 000000258076

Consegna di aiuti alimentarii all’associazione No Sprechi (Foto Comune di Imola)

Raccolta cibo e materiale vario

La Bottega d’arte sociale e il circolo Arci Estro lanciano una raccolta di materiale per l’emergenza alluvione.

Materiale in raccolta

Consegna beni di prima necessità ad associazione “No Sprechi”: l’associazione No Sprechi OdV (Lambertini 1 a Imola) raccoglie alimentari e generi di prima necessità da distribuire alle famiglie e persone colpite dall’emergenza frane e allagamenti.

I beni di cui hanno più necessità sono: biscotti, fette biscottate, carne, tonno in scatola, pasta, riso, cous cous, dadi da brodo, farina, latte (anche vegetale), legumi, olio d’oliva, olio di semi, sale, polpa e passata di pomodoro, salse, sughi pronti per condimenti, zucchero, prodotti per l’igiene personale

Consegnare i beni dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 – Inoltre sabato 20 maggio aperti dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17 e domenica 21 maggio dalle 9 alle 12.
contatti: tel 0542 643248 – 351.7503616 orari ufficio mail [email protected] – https://www.facebook.com/nosprechiodv

Per donare attrezzature e/o prestarle per l’utilizzo, fare riferimento alla chiesa di San Giovanni nuovo

Per donare l’utilizzo di attrezzature, fare riferimento alla Chiesa di San Giovanni Nuovo (Via Selice 104, Don Gianluca Grandi), orario 9-18 tutti i giorni a partire da domani, sabato 20 maggio.

Attrezzature utili: scope, badili, guanti di gomma, idropulitrici, pompe idrovore, pompe fango, generartori, piccolo gruppi elettrogeni, carriole, rastrelli tira fango, tute da imbianchino,n stivali, caschetti, muletti, transpallet, mini scavatori, poncho impermeabile per l’acqua.

Cibo: biscotti e fette biscottate, carne in scatola, cous cous, dadi da brodo, farina, latte, legumi, olio di semi, olio di oliva, pasta, polpa o passata di pomodoro, riso, sale, salse pronte, tonno, zucchero o comunque alimenti a lunga conservazione.

Altro materiale: prodotti per l’igiene, brandine, coperte.

Si raccolgono con urgenza abiti comodi e puliti per persone ricoverate in ospedale,

Si fa inoltre servizio di accoglienza per cani e gatti.

Si offre disponibilità per sistemare oggetti che si vogliono salvare dall’acqua.

Per la consegna contattare i seguenti numeri: 388.9339319 – 324.8032073, oppure portare il materiale in via Aldrovandi 12 (centro storico Imola). Il tutto verrà portato all’associazione “No Sprechi”.

Le notizie del 25 maggio >>>>