Spett. redazione,
se le parole hanno un senso (e lo hanno) è il caso di usarle con chiarezza. L’Imolese calcio non è stata ceduta, ma abbandonata. E questo lo si capisce in modo chiaro, oseremo dire in modo “fotografico” da quella che è la realtà del centro di allenamento Bacchilega: abbandono, incuria, carcasse di animali morti ed erba alza un metro ovunque.
Ci piange il cuore vedere così ridotto il nostro centro tecnico, punto di riferimento di centinaia di bambini, ragazzi, genitori e prima squadra. Ma è la fotografia di quello che hanno fatto negli anni gli ultimi proprietari: stare a Imola, vivere alla giornata e lasciare andare tutto in malora. E questo nonostante gli sforzi e il lavoro encomiabile di staff e addetti ai lavori che hanno fatto di tutto per far sopravvivere e gestire le continua emergenza.
Ci piacerebbe un giorno uscire da questa improvvisazione e da questo stato emergenziale, per trovarci di fronte progetti, investimenti (come detto nell’incontro pubblico in persone e strutture), numeri e programmi.
La realtà molto triste è queste, la altre chiacchiere non ci interessano.
Cercheremo di capire nei prossimi giorni se è possibile radunare tutti i volenterosi in una giornata di lavoro per ripulire il Bacchilega. Nel frattempo ben vengano investitori seri, progetti e concretezza.
Imola merita rispetto!
(Club “Ci siamo sempre”)