Imola. Il 21 giugno i soci Cavim sono chiamati a fare una scelta importante. Dopo aver detto di no ripetutamente alla liquidazione coatta hanno imboccato la via del rilancio dell’azienda e questo percorso prevedeva l’ingresso di realtà vinicole importanti. Dopo una fase di ricognizione sono state sottoposte ad un incontro molto partecipato dei soci tre opzioni.
La coop Ermes ha fatto un’offerta di 4,5 milioni di euro, più 1,5 milioni per i soci nell’arco di un triennio e garantisce il lavoro ai dipendenti attuali (sono poco più di una decina).
Agrintesa ha fatto un’offerta di 4,5 milioni di euro, ma non garantisce il posto a chi oggi lavora in Cavim.
Poletti ha fatto un’offerta di 3,9 milioni di euro al momento la meno appetibile, ma potrebbe rilanciare e se parliamo solo di territorio chi meglio di lui, un imolese?
I soci hanno votato a maggioranza la proposta di Ermes (46 voti a favore a fronte dei 30 per Agrintesa e i 16 per Poletti)
Possiamo aggiungere che i favorevoli ad Ermes sono anche quelli che portano il maggior conferimento nella cantina.
Alcune osservazioni vanno fatte, a partire da quella che permette di dire una cosa importante: il milioni e mezzo di euro che Ermes mette per i soci significa garantire il pagamento di quanto conferito in cantina negli ultimi due anni (fino ad ora gli agricoltori avevano ricevuto solo qualche briciola).
Solo l’ex presidente Baldisserri si era remunerato in toto, ma, consapevole della figuraccia, aveva poi restituito quanto preso. Baldisserri ha comunque dato le dimissioni e ci risulta essersi anche dimesso dal consiglio di amministrazione di Caviro che, peraltro non si è mai preoccupato della vicenda Cavim.
I sostenitori della proposta Agrintesa puntano molto sul fatto che è un’azienda del territorio ma forse sono proprio gli stessi che hanno sostenuto l’avventura laziale pensata e implementata da trio Baldisserri, Vingione (ex direttore) e Bofondi (ex vicepresidente).
Un’avventura che si è conclusa con un bagno di sangue e forti perdite per la Cavim.
Che dire? Ricorriamo alle parole del grande poeta latino Virgilio che fa dire ad uno dei personaggi dell’Eneide “Timeo Danaos et dona ferentes” (ho paura dei greci anche quando portano doni, alludendo al cavallo di Troia).
Forse anche oggi certe sirene preannunciano più danni che vantaggi.
Quindi il 21 giugno primo giorno d’estate la Cavim deciderà quale sarà il suo futuro.
(m.z.)