Castel San Pietro Terme. “Amare l’acqua” è il tema del progetto con il quale la Fondazione In Oratione Instantes ha avviato il rapporto con le Terme di Castel San Pietro e che verrà presentato durante la “Notte Celeste” di sabato 24 giugno.
“L’incontro con le Terme è nato in modo quasi casuale, grazie alla conoscenza reciproca di una persona – racconta la presidente della Fondazione Paola Carotenuto -. È piaciuta la nostra modalità di operare, snella e concreta. Così abbiamo concordato di collaborare a un progetto sulla qualità dell’acqua dal punto di vista curativo e di partecipare alla Notte Celeste per presentare la nostra Fondazione.
Lavorare con le Terme sarebbe fantastico. Quello che ci unisce è il concetto che l’acqua è un elemento prezioso, in più può avere un valore curativo, una gemma preziosa che ci piacerebbe far conoscere con un progetto comune”.
“Mi ha molto colpito il loro progetto educativo sull’acqua perché in maniera semplice interviene su un tema complesso e importante, grazie all’ausilio delle tecnologie – afferma Stefano Iseppi, amministratore delegato di Terme Spa -. A me viene spontaneo sottolineare come ci siano acque che possono prevenire e curare alcuni problemi di salute. E le Terme di Castel San Pietro ne vantano ben due.
Sono da tempo abituato a considerare l’acqua una risorsa preziosa. La nostra idea è quella di aggiungere al percorso che loro stanno già facendo un ulteriore tassello legato all’acqua termale, ricca di minerali, come quella di Castel San Pietro, che ci permetta di raccontare le sue caratteristiche e nello stesso tempo di arricchire il progetto”.
La Fondazione
La Fondazione In Oratione Instantes è stata fondata nel 2021 da Padre Josè Eduardo de Oliveira e Silva, Barbara Bolelli e Paola Carotenuto, a Castel San Pietro Terme, dove ha la sua sede.
“La nostra attività è rivolta in particolare ai giovani del territorio emiliano romagnolo, anche se stiamo avviando iniziative anche in Piemonte e Veneto. Ci rivolgiamo in particolare alla fascia tra i 12 e i 19 anni. La molla che ci ha spinto ad agire è stato il percepire la sofferenza in questo contesto sociale in cui vivono – spiega Carotenuto -. Insicurezze e fragilità, normali a quell’età, ma con il rischio che i problemi si ingigantiscano fino a cadere nel patologico. Il nostro operare è finalizzato alla prevenzione. L’obiettivo è fortificare i nostri giovani perché possano navigare nelle acque della vita con la consapevolezza dei loro talenti, della loro forza”.
Mattia Magra è il responsabile della progettazione, e spiega come opera la Fondazione: “Mettiamo in campo attività educative di supporto emotivo, di aiuto per l’inserimento lavorativo, di coinvolgimento per la riscoperta di se stessi. Studi e analisi di questi anni, Censis in primis, ci raccontano di una generazione che, dopo il covid, sta ancora faticando a riprendersi. Un ragazzo su due afferma di essere in situazione di fragilità, di non sentirsi a suo agio in pubblico. Stanno aumentando i disturbi del comportamento alimentare, stanno crescendo le forme di depressione. Ciò che noi cerchiamo di fare in questo contesto è di dare un supporto prima che la situazione diventi critica”.
Il progetto “Amare l’acqua”
“Un progetto che nasce ancora una volta dalla sensibilità dei giovani, molto attenti al riscaldamento globale e ai suoi effetti, che ci stanno mettendo di fronte a una necessità improrogabile: ripensare tutto il sistema acqua – spiega Magra -. Abbiamo avviato una collaborazione con l’ente che più di tutti è attivo su questa tematica: Legambiente appunto. ‘Amare l’acqua’ è un esempio di come operiamo, in rete con altre associazioni e con un approccio che combina didattica frontale, approfondimento individuale, e tecniche di apprendimento attraverso l’uso di giochi e strumenti digitali”.
La web app
“Si tratta di una sorta di contatore del risparmio idrico. Ognuno di noi, tramite una serie di risposte a determinate domande, otterrà un quadro di quelli che sono i suoi comportamenti. Lo scopo è capire che risparmiare acqua è possibile. E qui subentra la sfida: il risultato del test iniziale, inviato via mail, diventa un punto di partenza per un cambio di abitudini, suggeriti dall’app stessa.
Dopo un paio di settimane utili a mettere in pratica i nuovi comportamenti virtuosi, sarà possibile rifare il test, sempre tramite la web app, e verificare il risparmio idrico realizzato. Sperimentare la web app è semplice, lo si può fare direttamente sul nostro sito https://inorationeinstantes.org/, e non è necessario scaricare l’app”, conclude Magra.