Una delegazione di Agrocepi (una organizzazione di cui abbiamo recentemente parlato) si è recata nei territori dell’alluvione per ascoltare i problemi e le speranze di amministratori e imprese. Abbiamo chiesto un resoconto di questa visita al presidente Corrado Martinangelo.
Quali le impressioni dopo l’incontro con gli amministratori e le aziende agricole?
La doverosa visita fatta in alcune aree interessate ai fenomeni alluvionali incontrando aziende agricole ed amministratori, mi ha dato ancora più consapevolezza di quanto successo e della gravità della situazione.
Ho riscontrato però sia negli amministratori che in alcune aziende oltre alle preoccupazioni , un grande spirito propositivo per ripartire e rilanciare i territori e le attività economiche. Ovviamente non vanno lasciati soli.
Quali sono i possibili percorsi per intervenire al meglio ed evitare fallaci illusioni?
Si tratta di agire in due fasi seppure a nostro avviso in modo parallelo : a) l’ emergenza consentendo alle imprese di stabilizzarsi e rimanere in piedi attraverso diversi sostegni economici che sopperiscano al mancato reddito e per i danni infrastrutturali selezionare delle priorità con interventi adeguati; b) la ripresa e il rilancio deve invece vertere su un nuovo modello di difesa e sicurezza dei territori e per le aziende rafforzare il sistema delle aggregazioni con forti elementi di innovazione ragionando con il mondo della ricerca i diversi approcci produttivi per contrastare i cambiamenti climatici. Alla base di tutto vanno considerati prioritari il tempo e le risorse. In tale contesto a nostro avviso servirebbero anche quadri comunitari di sostegno in deroga agli attuali regolamenti europei, prendendo spunto da quello fatto durante il covid.
Che ruolo può giocare Agrocepi in questo momento?
Il ruolo di Agrocepi è stato e sarà per i prossimi giorni quello dell’ ascolto e del confronto e da cui faremo scaturire delle ulteriore proposte per un Piano nazionale per l’ Emilia Romagna che chiameremo ” PER- NOI” (Piano emergenza e ripresa Emilia Romagna in cui prevalga il Noi e non l’ Io). Un esempio su tutti: le istituzioni nazionali, regionali e locali devono indicare le risorse da mettere a disposizione e le stesse vanno impiegate in modo sinergico con una unica Cabina di regia facendo scelte prioritarie e non un uso frammentato.”
(a cura di m.z.)