Imola. Il 21 giugno cominceranno gli esami di maturità, in parte solamente orali per gli studenti di Imola e circondario che abitano in zone alluvionate come per l’intero Istituto Scarabelli della sede di via Ascari (un centinaio di alunni) e in parte scritti e orali per coloro che non vivono in zone considerate non alluvionate. Dunque, una situazione che ha costretto i dirigenti scolastici a una serie di cernite e calcoli non facile.

In ogni caso, a tutti gli studenti, è arrivato alla vigilia il messaggio del vicesindaco e assessore alla Scuola di Imola Fabrizio Castellari: “Certamente l’esame di Stato continua a rappresentare un momento fondamentale nel percorso scolastico – e non solo – di ogni studente e studentessa, ove trovano sintesi le aspettative che ognuno aveva riposto cinque anni fa, nel passaggio alla scuola secondaria superiore. Come tutti i passaggi importanti della vita, non è esente da preoccupazioni, che tutti abbiamo provato e che, ne sono certo, tutti sapranno affrontare con la forza dell’impegno, la consapevolezza di sé e del proprio valore, la fiducia nelle grandi risorse che ogni studente porta con sé. Questa generazione ha mostrato risorse straordinarie. Ha affrontato, vissuto e superato alla grande i limiti degli anni segnati dall’emergenza Covid. In quella fase ha ben compreso il valore delle relazioni, del confronto, del rapporto diretto, che sono il lievito della scuola e della sua piacevole e gioiosa vitalità. Anni che ci appaiono ora già lontani, ma che certamente hanno lasciato un segno profondo in tutta la comunità scolastica, non solo negli alunni ma anche negli insegnanti e nelle famiglie.

Il vicesindaco e assessore alla Scuola di Imola Fabrizio Castellari

“L’ultima e più recente emergenza è stata la grande alluvione che ha colpito la Romagna – ricorda Castellari -, con il sacrificio di vite umane e danni ingentissimi, che non ha risparmiato i nostri territori, con tutti i dissesti che ne sono scaturiti. A fronte dell’emergenza, un’ordinanza ministeriale tardiva, blindata e intoccabile ha fatto discutere la scuola tutta. Nata con l’intento sano di aiutare i ragazzi e le famiglie colpiti direttamente dall’emergenza ha finito invece per gravare anche su altri studenti fortunatamente risparmiati dai danni, ma iscritti in scuole inserite nelle zone alluvionate, azzerando anche per loro le prove scritte. Così, se da un lato dopo tre anni di Covid ed ora l’alluvione, per alcuni studenti l’approccio alle prove d’esame sarà segnato da qualche preoccupazione in più, sono certo che le commissioni appena insediate, che hanno ben presente la missione educativa della scuola, sapranno tenerne conto e incoraggiarli. Perché l’esame, prima di ogni risultato, è una grande occasione di crescita. La scuola imolese ha dimostrato in più occasioni di saperlo fare, di saper essere comunità che accoglie e che accompagna. E’ una scuola forte e sana, connessa al territorio in tutte le sue dimensioni: sociale, economica, solidale. In sintesi, se il passaggio della Maturità è il coronamento di cinque anni di studi, mai come ora la scuola è chiamata a recuperare il suo primo obiettivo, quello di continuare a far amare ai giovani il sapere e la conoscenza, consapevoli che non c’è risorsa più grande di questa. E’ un traguardo collettivo, culturale e sociale, che viene prima del voto finale, un investimento irrinunciabile che costruisce e qualifica la società di domani”.