Il gruppo Springer, il più grande della Germania, ha deciso di attraversare il Rubicone: nel 2024 tutta l’informazione sarà digitale e molti giornalisti saranno sostituti dall’Intelligenza artificiale.
Sulla vicenda abbiamo chiesto una prima riflessione a Sergio Bellucci studioso di media e di transizione al digitale.
L’intelligenza artificiale sta facendo un passo avanti dallo sfondo delle pagine dei giornali alla realtà concreta di coloro che producono informazione. L’IA generativa sta facendo ingresso nella redazione del quotidiano tedesco Bild, appartenente al gruppo Springer.
È stato annunciato un piano di licenziamenti che coinvolgerà circa 200 posti di lavoro, e le redazioni regionali passeranno dalle attuali 18 a 12. Ad esempio, Bild Rheinland prenderà il posto di Bild Düsseldorf e Bild Colonia. Questi tagli riguarderanno sia i manager che i redattori, che saranno parzialmente sostituiti dall’IA generativa.
L’obiettivo dell’azienda è ridurre i costi di circa 100 milioni di euro. La Frankfurter Allgemeine riporta che l’azienda vuole minimizzare i licenziamenti e trovare soluzioni socialmente accettabili. I tagli riguarderanno le mansioni che, secondo la mail inviata ai dipendenti, possono essere svolte dall’intelligenza artificiale nel mondo digitale.
Ciò significa che le funzioni di caporedattore, redattore, correttore di bozze, segreteria e photo editing non esisteranno più come le conosciamo oggi. L’introduzione dell’IA mira a ottimizzare i processi editoriali, aumentare l’efficienza e ridurre i costi operativi.
Questa transizione rappresenta una sfida per i professionisti dell’informazione, che dovranno adattarsi a un nuovo scenario in cui la tecnologia gioca un ruolo sempre più rilevante. Alcuni sostengono che l’IA possa migliorare la produttività e la qualità del giornalismo, consentendo una maggiore automazione di alcune attività e liberando tempo per l’analisi e la creazione di contenuti più approfonditi.
Tuttavia, sorgono anche preoccupazioni sulla perdita di posti di lavoro e sulla qualità dell’informazione generata da algoritmi. È importante trovare un equilibrio tra l’utilizzo dell’IA e il mantenimento di un giornalismo etico e di qualità, con la supervisione umana necessaria per garantire l’accuratezza, l’equilibrio e l’imparzialità delle notizie. Questo richiede non solo regole generali, che diventeranno operative tra due o tre anni come sta facendo l’Europa, ma anche una contrattazione sociale supportata da un interesse generale rappresentato dalle scelte politiche.
La transizione verso l’integrazione dell’IA nelle redazioni giornalistiche è un fenomeno in corso da tempo, ma l’arrivo delle IA generative rappresenta una discontinuità significativa. È necessario un dialogo aperto tra i professionisti dei media, le organizzazioni di stampa e gli sviluppatori tecnologici per garantire una transizione equa e sostenibile verso un futuro in cui l’intelligenza artificiale e il giornalismo possano coesistere in modo efficace e responsabile.
Questo cambiamento solleva questioni qualitative sulle professioni e richiede forme di accompagnamento nell’uso delle IA generative, ma anche questioni quantitative legate all’impatto sulle strutture macroeconomiche che finora hanno garantito il welfare e, quindi, le nostre democrazie. È fondamentale affrontare tali sfide con una prospettiva ampia e lungimirante, considerando gli aspetti sociali, economici e politici che sono coinvolti nella convergenza tra l’intelligenza artificiale e il giornalismo.
(Sergio Bellucci)