Imola. Predominavano decisamente i colori arcobaleno della pace sulle bandiere, le borse e sui visi delle giovani e giovanisssime ragazze che hanno formato in grande maggioranza il corteo, di circa 250 persone, di Rivolta Gaya che si è snodato il 24 giugno dal piazzale della stazione dei treni fino a quello della Rocca sforzesca, passando attraverso le vie del centro storico, compresa piazza Matteotti.
Ma i cartelli e gli slogan sono stati combattivi, soprattutto contro il governo. Altro tratto dominante della manifestazione è stato l’antifascismo militante, come scritto in una bandiera issata sul camion “musicale” che la precedeva di poco dettandone i ritmi e le canzoni. Fra gli slogan urlati con più frequenza e intensità “Allerta, allerta che cammina, lotta transfemminista dalla sera alla mattina, che tremi ogni fascista, oggi Imola è tutta transfemminista”, con fra le primissime file una ragazza col cartello “Meloni fascista, prima della lista”. Striscioni contro anche gli altri leader del governo definito in un discorso “di estrema destra che mette in atto una forte persecuzione contro lesbiche, gay e comunità Lgbt spesso nel silenzio delle opposizioni”. Significativi pure un deridente “- salvini + gattini” e un deciso e impietoso “Berlusconi non ci mancherai”.
Molto netti i discorsi e altri slogan contro il patriarcato quali “La nonna partigiana ce lo ha insegnato, il vero nemico è il patriarcato” e “Ma quale Stato, ma quale Dio, sul mio corpo decido io” oltre al rifiuto di piegarsi “a certi discorsi di alcuni fidanzati che ti dicono di non andare da sola in palestra perché gli altri ragazzi ti guardano il cu…!”. Un altro tema molto sentito è stato l’attacco, sempre da parte dell’esecutivo nazionale, alla genitorialità di famiglie non tradizionali. Una donna ha riferito: “Mia figlia mi ha chiesto: perché non vogliono che tu sia la mia mamma?”.
Rispetto alle “Rivolta Gaya” degli ultimi anni, c’erano più ragazze giovani e meno “Drag Queen” che comunque hanno sfilato nel prato della Rocca. Presente in rappresentanza dell’Amministrazione comunale l’assessora alle Pari Opportunità Elisa Spada con due figli al seguito, una bandiera dell’Arci e alcuni “vecchi” della cosiddetta sinistra extraparlamentare. Finale in festa accompagnati da tanta musica con la Rocca sullo sfondo.
(m.m.)
Rivolt…ante