Per onorare la memoria di Bruno Papignani, indimenticato segretario della Fiom, la sua organizzazione e la Cgil di Bologna (rappresentati rispettivamente da Simone Selmi e Michele Bulgarelli) hanno scelto una strada decisamente innovativa.
Partendo dalla sua intuizione (il collegamento strutturale con la IgMetal tedesca) hanno deciso di fare un passo avanti e , attraverso un “Erasmus sindacale” che vedrà coinvolti delegati italiani e tedeschi costruire il modello dei delegati del futuro che dovranno essere, per forza cose, europei a tutto tondo, perché è solo in questo modo che sarà possibile partecipare al governo di una transizione che sarà tecnologica, sociale e politica.
Partendo da un elemento sotto gli occhi di tutti, la minaccia del sovranismo che ormai coinvolge tutti i paesi europei, compresi quelli con una luminosa storia democratica come la Svezia.
L’esperienza che partirà quest’autunno è il primo esempio, ha ricordato Volker Telliohann dell’Ires Cgil regionale, di gestione territoriale del coordinamento europeo dei sindacati che esiste da tempo e che, i verità, fa molta fatica ad avere un ruolo.
IL coinvolgimento dei delegati, ialiani e tedeschi, in un percorso sindacale comune (fra l’altro doveroso perché indirettamente obbligato dalla legge tedesca sulla filiera produttiva delle aziende tedesche che occupano più di 1000 dipendenti) non riguarderà soltanto le aziende legate al settore automotive ma anche altri ambiti (ad esempio il farmaceutico); e si tratta di fabbriche che operano nell’intera Regione da Rimini a Piacenza.
Ancora una volta, ha commentato Gianni Cotugno (Fiom Emilia Romagna), citando Sant’Agostino, dimostriamo di essere nani sulle spalle di giganti e di doverci preparare a un percorso complesso e niente affatto semplice.
E anche questo è un modo per onorare il lavoro di Bruno Papignani.
(m.z.)