In questo momento specifico, il tema dell’emergenza e della ripartenza si sovrappongono. Mentre si sta ancora lavorando per risolvere alcune situazioni specifiche derivate direttamente dalle alluvioni di maggio, come ad esempio il lavoro di coordinamento per lo svuotamento da acqua e fango di cantine e garage, l’amministrazione è impegnata su diversi fronti per la ripartenza.
Per quanto riguarda il tema della sicurezza del territorio, a Faenza i danni subiti alle sole opere pubbliche si aggira attorno ai 60milioni di euro. Si parla prevalentemente di danni agli argini, ponti e strade. Da qualche settimana è stato costituito un tavolo di lavoro che, con cadenza sistematica programma incontri, mettendo assieme le competenze delle amministrazioni dei comuni dell’Unione faentina, quelle dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile, i consorzi di Bacino della Romagna Occidentale e di Forlì e la multiservizi Hera.
A tal proposito, dopo gli studi tecnici di idraulica effettuati dalla Regione, nel territorio urbano di Faenza, dalla metà della scorsa settimana, la ditta incaricata dall’Agenzia Regionale, nel tratto arginale tra il ponte della ferrovia di via Cesarolo e il Ponte Rosso, sta effettuando una profonda pulizia della vegetazione e degli arbusti. Dopo l’evento, infatti, per consentire ai tecnici della Regione una corretta valutazione di tenuta degli argini si è resa necessaria una pulizia straordinaria che ha portato alla completa eliminazione della vegetazione nell’alveo del Lamone.
A questo primo step di intervento seguiranno i lavori di risagomatura degli argini, sia in riva destra che in riva sinistra del Lamone, che verranno abbattuti perché indeboliti dalle alluvioni. Contestualmente si partirà con la loro ricostruzione, dal Ponte della Memoria (via F.lli Rosselli) al Ponte Rosso. Questa fase dei lavori andrà avanti per l’intero mese di luglio e di agosto. La Regione, in accordo con Hera, ha poi deciso di rivedere, per l’intero tratto urbano, il posizionamento degli scarichi fognari che si riversano nel Lamone. Anche il muretto di via Renaccio, abbattuto dalla furia dell’alluvione del 16 maggio, verrà ricostruito.
Entro settembre poi, la ditta incaricata dalla Regione, effettuerà la pulizia sugli argini, destro e sinistro, del fiume Lamone, dal Ponte Rosso fino al confine con il comune di Brisighella. In questo tratto, non arginale extra urbano, dopo i sopralluoghi del personale dell’Agenzia della Protezione civile regionale, i tecnici valuteranno lo stato delle opere di protezione.
Per quanto riguarda invece il Ponte delle Grazie, gli eventi alluvionali del mese di maggio ne hanno indebolito la struttura, cosa che ha portato a far decidere per l’interdizione precauzionale al traffico veicolare, lasciando il passaggio per pedoni e biciclette. Il suo ripristino è senza dubbio una priorità. Anche tramite l’affidamento di studi e consulenze tecniche, si stanno valutando diverse soluzioni, che non escludono il rifacimento del ponte, che comporterebbe però tempi molto lunghi, per un costo di circa 4,5 milioni di euro, e l’individuazione di alternative provvisorie di collegamento veicolare tra il Borgo e il centro storico. In tempi brevi è attesa una decisione definitiva in merito.
Per quanto riguarda le imprese, nell’Unione faentina, al momento si contano 850 realtà danneggiate delle alluvioni; di queste 640 solo a Faenza, per lo più attività legate al commercio e alla ristorazione. Nei giorni scorsi, Palazzo del Podestà ha ospitato l’incontro “Alluvione, imprese e commercio: tra emergenza e ricostruzione” momento tra le amministrazioni del territorio dell’Unione della Romagna faentina, le associazioni di categoria del commercio e dell’artigianato e l’assessore regionale allo ‘Sviluppo Economico e Green Economy, Lavoro, Formazione e Relazioni Internazionali’, Vincenzo Colla.
Il momento è stata l’occasione per illustrare le criticità subite dalle attività imprenditoriali a seguito degli eventi alluvionali che hanno colpito il territorio faentino nel mese di maggio e sulle possibili azioni da svolgere per affrontare il tema della ricostruzione. L’assessore Vincenzo Colla ha tracciato le priorità per gli aiuti al settore produttivo: una road map della ricostruzione, la certificazione da parte del Commissario straordinario sulla quantità di aiuti necessari, il Decreto con le specifiche delle misure di intervento da parte dello Stato e la costituzione di un fondo di garanzia per accedere ai crediti senza impedimenti bancari.
A tal proposito: “L’importanza delle tempistiche -ha sottolineato il vicesindaco Andrea Fabbri-, per un’attività commerciale e imprenditoriale, possono fare la differenza sul riaprire o chiudere per sempre. Come amministrazione, nel frattempo, chiediamo alle attività in difficoltà di contattarci per poter gestire ogni situazione in modo puntuale perché ognuna di esse ha particolarità e difficoltà differenti”.
Sul tema della ricostruzione non vanno dimenticate le azioni di tanti che si sono messe a fianco della città con donazioni importanti. Tra queste la Fondazione Tim ha donato 300mila euro da destinare alla scuola elementare Pirazzini, fortemente danneggiata e tante iniziative anche per la Biblioteca Manfrediana che ha avuto ingentissimi danni al piano terra. Lunedì 10, dopo sette settimane, la biblioteca, grande polo culturale e di aggregazione per i giovani, riaprirà i battenti e importante notizia, non chiuderà per il periodo estivo.
Tanto però c’è ancora da fare convinti che da soli non sia possibile affrontare gli ingentissimi danni che le alluvioni hanno provocato a Faenza. La notizia della nomina del Commissario straordinario Figliuolo ci permette di intravedere un orizzonte temporale per poter iniziare al più presto una programmazione globale degli interventi per la comunità faentina.
(Massimo Isola, sindaco di Faenza)