Massa Lombarda (Ra). Una Una pastasciutta antifascista gratuita per tutti i partecipanti per ricordare il 25 luglio 1943, giorno della caduta del fascismo.
L’iniziativa si ripete in diverse parti dell’Italia da molti anni per ricordare quel 25 luglio 1943, quando i Cervi offrirono pasta a tutti i presenti nella piazza del vicino paese di Campegine per festeggiare la destituzione e l’arresto di Benito Mussolini. Una ricorrenza all’insegna della condivisione, dello stare insieme, dei valori di antifascismo, libertà, giustizia e democrazia della famiglia Cervi.
La serata del 25 luglio, dalle ore 20, a Massa Lombarda, è su prenotazione ed è organizzata dalla sezione Pd G. Baffè di Massa Lombarda e S. Agata in collaborazione con il “Comitato unitario permanente antifascista a difesa delle istituzioni democratiche e repubblicane”.
Serata su prenotazione: tel. 347.5776091 – 338.4792640 entro il 22 luglio.
La storia della pastasciutta antifascista
Il 25 luglio del 1943, a seguito della riunione del Gran Consiglio del Fascismo, Mussolini viene destituito e arrestato. Dopo 21 anni terminava il governo del Partito Fascista. Il Re designò il Maresciallo dell’esercito Pietro Badoglio come nuovo capo del governo.
Nonostante la caduta del Fascismo, la guerra continuava a fianco dei tedeschi: nei giorni successivi l’arresto vi furono numerose sollevazioni popolari; il 28 luglio, a Reggio Emilia, i soldati spararono contro gli operai delle Officine Reggiane facendo 9 morti.
I Cervi non vennero immediatamente a conoscenza della notizia della caduta di Mussolini perché impegnati nei campi, ma fu sulla via del ritorno a casa che incontrarono numerose persone in festa.
Sebbene sapessero che la guerra non era davvero terminata, decisero di festeggiare comunque l’evento, un momento di pace dopo 21 anni di dittatura fascista. Si procurarono la farina, presero a credito burro e formaggio dal caseificio e prepararono chili e chili di pasta.
Una volta che questa fu pronta, caricarono il carro e la portarono in piazza a Campegine pronti a distribuirla alla gente del paese. Fu una festa in piena regola, un giorno di gioia in mezzo alle preoccupazioni per la guerra ancora in corso: anche un ragazzo con indosso una camicia nera fu invitato da Aldo a unirsi e a mangiare il suo piatto di pasta.
(Tratto da https://www.istitutocervi.it/)