Imola. E così, come era nell’aria da settimane, anche il Bar Minimo chiude le serrande e lascia nello sconforto i suoi affezionati clienti. L’annuncio accorato è arrivato il 23 luglio su Facebook. Chiude come tanti, troppi bar del centro storico. Dapprima fu il Giuly bar, poi il Parigi, il Colonne, il Bacchilega, Forum Cornelii, il Dulcis di piazza Matteotti e altri ancora tanto che a presidiare piazza Matteotti rimane solamente il Bar Bologna.
I bar non sono solo un luogo dove andare a fare colazione o prendere un aperitivo, ma pure un luogo di incontro, di scambio di opinioni, chiacchiere, pareri, di eventi organizzati con la musica e il ballo, insomma di vita vera per la città e il suo “cuore pulsante”. E a poco vale la consolazione che nel frattempo ci sia stato un piccolo “rinascimento” in piazza Gramsci. Erano forse troppi i bar in centro? No, non sono mai troppi. Il Minimo era troppo “minimo”? Nemmeno. E allora sarebbe bene, anche da parte della giunta, non esibire inutili trionfalismi quando apre un locale, perché poi succede che altri chiudano. E non si dice niente. Impietosamente, per leggi di mercato che non ci piacciono e non ci sono mai piaciute.
Ora l’Amministrazione comunale, che ne è proprietaria, ha aperto un bando per la gestione del Bar Bacchilega che se, finalmente non andasse deserto e fosse assegnato, sarebbe una gran bella boccata d’ossigeno positiva in un centro storico in difficoltà. Che dire, come cantavano i Liftiba, “la speranza è l’ultima a morire”. Restiamo in attesa di una buona notizia dopo tante brutte.
(m.m.)