Imola. T-Shirt per lo più bianche per i ragazzi, top per le ragazze, calzoncini corti e scarpe da ginnastica, sono arrivati in zona autodromo fin dalla tarda mattinata del 29 luglio. Un “piccolo esercito” di diverse migliaia di giovani che hanno invaso pacificamente i paddock nonostante la data “da spiaggia” e il caldo torrido per applaudire i loro beniamini del rap e del trap che si sono esibiti gratuitamente in un evento benefico, quello dell’Imola Summer Sound, dedicato alle popolazioni della Romagna colpite dall’alluvione del maggio scorso.

Una buona notizia per una generazione spesso dipinta come disinteressata che invece si è messa in fila sotto il sole cocente per prendere gli ultimi biglietti, poi sottoporsi ai controlli e correre a rinfrescarsi sotto le docce e le fontane, opportunamente messe a disposizione dall’organizzazione, prendere bottiglie in gran parte d’acqua, anche se verso sera fruivano in tanti di birre e spritz, per partecipare a un festival durato oltre sette ore, con inizio della musica verso le 17, e dare solidarietà non scontata, Saranno stati circa 10mila, si vedrà entro pochi giorni l’incasso e il bilancio certificato della serata, ma ciò che più importava di più è stato mantenere accesi i riflettori dopo una tragedia che un certo mondo della politica dei palazzi romani sembra guardare già come lontana.

Invece, loro c’erano, così come tanti coetanei o quasi che due mesi e mezzo fa hanno preso il badile per andare a spalare il fango che aveva invaso la Romagna.

Da sinistra Rolando Rivi, Maurizio Salvadori, Stefano Bonaccini, Marco Panieri e Gian Carlo Minardi

“Ringrazio tutti gli artisti che partecipano a questo festival – ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini – per la generosità e il cuore che ci hanno messo richiamando oggi a Imola migliaia di ragazzi. Ieri con la raccolta fondi della Regione eravamo a oltre 49 milioni di euro, domani saremo abbondantemente sopra i 50 che serviranno soprattutto ai Comuni per rimettere in sesto palestre e scuole che vengono utilizzate proprio dai giovani. Naturalmente, la questione dei fondi è importante ma ne servono ancora tantissimi per i quali attendiamo risposte dallo Stato e da altri enti, il concerto è fondamentale soprattutto per tenere accesa la luce su un avvenimeto tragico dove c’è chi ha perso tutto. Certo i primi momenti sono stati di sconforto, ma poi è venuta fuori la determinazione romagnola e si sono visti tanti volontari che non sapevamo nemmeno come organizzare con le pale al canto di ‘Romagna mia’”.

“E’ una bella occasione per unire i giovani che sono qui ad ascoltare il concerto con una funzione benefica e quelli che subito si sono mossi per aiutarci spontaneamente dimostrando grande spirito di collaborazione – continua il sindaco di Imola Marco Panieri -. Anche nelle frazioni della nostra città abbiamo registrato forti danni, ma ci siamo rimboccati le maniche tutti insieme per prestare aiuti ai più deboli e ai più anziani. Si sono saldate molte diverse generazioni nel nome dell’aiuto reciproco e non era scontato aspettarselo”.

Pure il presidente di Formula Imola Gian Carlo Minardi ha voluto esprimere un “grazie a chi sta aiutando una terra che ha sofferto tanto. Anche oggi dimostriamo la polifunzionalità dell’autodromo, il nostro dna è il motorsport, ma riusciamo a ospitare bene pure altri avvenimenti”.

Maurizio Salvadori di Trident Music ha ricordato che “i tre maggiori artisti, Sfera Ebbasta, Luché e Shiva, mi avevano chiamato per chiedermi se era giusto confermare la data iniziale del concerto fissata per inizio luglio, sono stato stupito della loro sensibilità. Sono stato io che ho chiesto loro di spostarla a fine luglio e di aprirlo ai loro colleghi per dare la dimensione di un festival di oltre sette ore. Hanno accettato anche se non è stato facile trovare un sabato libero a fine luglio per l’autodromo (fino a poche ore prima dell’evento c’erano in pista prove libere di moto private, ndr), hanno compreso perfettamente il significato ideale della beneficenza”.

Rolando Rivi di Studios ha sostenuto che “non tutto il mondo della musica si è mosso adeguatamente (il contemporanea il 29 luglio c’era un altro concerto a Cesena, ndr), al contrario dei tanti giovani presenti e di quelli che sono andati a spalare il fango con tanto vigore. Al di là dei soldi, gli artisti qui presenti danno un messaggio assai positivo”

Al termine, Bonaccini ha voluto sottolineare che “due spettacoli in contemporanea, a Imola e a Cesena, non sono per forza una cosa negativa, anzi penso che alla fien avremo più di 10mila presenze sia qui sia a Cesena a testimonianza che la generazione dei teen-ager è migliore di come spesso viene raccontata.

(m.m.)