Imola. Un aumento che, seppur legittimo e previsto dalla legge per un Comune superiore ai 50mila abitanti, pare inopportuno rispetto al comune sentire dei cittadini soprattutto in un momento nel quale molti stanno tirando la cinghia per l’incremento generalizzato dei prezzi al consumo. Il sindaco Marco Panieri, attraverso una determinazione dirigenziale pubblicata il 16 agosto che recepisce quanto previsto dal governo e quindi non con una delibera di giunta o di consiglio comunale, ha cresciuto le proprie indennità e quelle della sua giunta adeguandole al 68% di quella del presidente di Regione Stefano Bonaccini (13.800 euro lordi al mese).
In precedenza, era il 15%, ora nel 2023 va al 45% e nel 2024 arriverà al 68% con un balzo davvero consistente. In sintesi, per il sindaco si va dai 4839 euro ( tutto da calcolare al lordo) del 2022 a 5412 di quest’anno fino ad arrivare a 6210 nel 2024. Per il vicesindaco, da 3629 del 2022 a 4059 del 2023 fino a 4657 nel 2024, per gli assessori da 2903 del 2022 a 3247 nel 2023 e saranno 3726 nel 2024.
Il vicesindaco è Fabrizio Castellari, gli assessori sono Elena Penazzi, Elisa Spada, Daniela Spadoni, Pierangelo Raffini, Giacomo Gambi e Michele Zanelli. Certamente fare il sindaco o l’amministratore in una città di circa 70mila abitanti è molto impegnativo e comporta notevoli responsabilità e sicuramente si può dire che Marco Panieri e altri componenti della giunta siano degli “sgobboni” e lavorino, nel bene o nel male ogni cittadino lo giudicherà a fine mandato, dalla mattina alla tarda sera. Però gli aumenti significativi degli “stipendi” possono permetterseli per legge i politici, i comuni cittadini no.
“Abbiamo vinto e facciamo quel che ci pare ” come disse un tal fornaciaio …