Sono note alcune delle vicende di seguito riportate, ma vi sono novità e curiosità: tutto nasce da un “errore” nello stradario imolese che ho scovato preparandomi per le visite guidate al cimitero del Piratello organizzate per l’Anpi insieme a Daniela Martelli.

L’”errore” su Giovanna Rainieri

Ad Imola nel quartiere Cappuccini c’è la via Gianna Paolini, intestata in realtà alla persona di Giovanna Rainieri.

Come mai? Semplice, “Gianna” era il soprannome ed ella era la moglie di Luigi Paolini, direttore dal 1885 al 1924 della Cassa di Risparmio di Imolam a cui è intestato l’omonimo Istituto scolastico: all’epoca le donne sposate assumevano il cognome del marito, da qui l’equivoco.

Al cimitero del Piratello vi è un’importante tomba dei coniugi Paolini e della madre di Giovanna: è assai complicato correggere lo stradario, ma almeno facciamo qui chiarezza.

Uno spazio della Bim con i libri a scaffali aperti

Giovanna Rainieri in Luigi Paolini (Massa Fiscaglia 15 settembre 1857-Roma 6 gennaio 1932), si dedicò ad opere di beneficenza e tra l’altro fu fra le fondatrici nel 1900 della Biblioteca popolare circolanteAndrea Ponti“: infatti, fece parte del comitato di signore imolesi che accolse con entusiasmo l’idea di Maria Ponti Pasolini di istituire anche a Imola una biblioteca rivolta al pubblico femminile, sull’esempio di quella aperta presso la Biblioteca Classense di Ravenna nel 1897. Gianna” Rainieri Paolini, con Cleopatra Lorenzini, fu l’animatrice del progetto che prese vita il 4 ottobre 1900, anche grazie all’appoggio del bibliotecario Romeo Galli.

Non solo, insieme al marito profuse energie e risorse nell’assistenza e nella beneficenza cittadine: nel 1904 i coniugi Paolini donarono all’ospedale di Imola il primo apparecchio di radioterapia per allestire un gabinetto radiologico, poi perfezionato con altri loro lasciti.

Proprio in quel periodo all’ospedale di Imola Giuseppina Cattani divenne dirigente del Gabinetto di radiologia e della sezione di anatomia patologica e batteriologica: l’amore per la scienza e la profonda dedizione verso il lavoro la portarono ad ammalarsi gravemente, si pensa causa un tumore da radiazioni.

Probabilmente Giuseppina studiò l’azione che le sostanze radioattive avevano sulle cellule e si espose ai raggi X senza alcuna precauzione (anche perché non si conoscevano ancora gli effetti negativi di questi ultimi). Morì a 55 anni, il 9 dicembre 1914, la stessa sorte della più famosa Marie Curie.

Durante la Grande Guerra, “Gianna” fu a capo del Comitato Civile di Assistenza per le famiglie dei richiamati, inoltre fu Presidentessa onoraria della Sottosezione di Imola dell’Ufficio Notizie Militari per Terra e per Mare, presieduto da Cleopatra Lorenzini con segretaria la maestra Tecla Magrini, la quale nel 1929 ne donò l’archivio, già in possesso di Cleopatra, alla Biblioteca comunale che lo conserva: comprende documentazione personale, corrispondenza, scritti, componimenti letterari e poetici.

Corrispondenza dal fronte a Cleopatra Lorenzini

Le vicende di quell’Ufficio sono state ampiamente narrate in un articolo di Giuliana Zanelli su Leggilanotizia il 3 giugno 2015.

Notizie dal fronte all’Ufficio imolese

Tra i numerosi e ricchi lasciti testamentari, “Gianna” destinò cinquantamila lire a un nuovo istituto assistenziale da erigersi a Imola, la Casa-Famiglia, un’idea ai tempi all’avanguardia ed anche oggi di grande attualità.

Pare un segno del destino che oggi in Via Paolini operino strutture assistenziali ed educative.

Cleopatra Lorenzini

Cleopatra Lorenzini (Rimini 18 maggio 1845-Imola 17 marzo 1929), di origine e formazione scolastica riminese, accettò nel 1870 un incarico di insegnamento nelle scuole elementari femminili del Comune di Imola e in breve ne divenne Direttrice, mantenendo questo incarico fino alla fine della sua carriera. Si dedicò pure all’istruzione primaria di bambine di famiglie nobili imolesi, tra cui la poetessa Eugenia Codronchi “Sfinge”, che le manifesterà sempre affetto.

Cleopatra Lorenzini (foto Bim Imola)

Inoltre, istituì e resse una classe superiore complementare ed ha fatto parte del Comitato Esecutivo del Patronato scolastico e della Refezione Scolastica istituito nel 1897.

Tali impegni furono coronati nel 1899 dal conferimento da parte del Ministero della Pubblica Istruzione della Medaglia d’Oro dei benemeriti dell’istruzione popolare.

Cooperò alla fondazione Biblioteca Popolare “Andrea Ponti” e ne coordinò l’attività di segreteria.

Collocata a riposo dal lavoro scolastico, durante la Grande Guerra assunse la direzione della citata Sottosezione di Imola dell’Ufficio Notizie Militari, promossa dal comitato distrettuale della Croce Rossa Italiana; composta esclusivamente da donne imolesi e attiva dal giugno 1915 al giugno 1919, la Sottosezione si occupava di tenere i collegamenti tra i richiamati e le famiglie e raccoglieva notizie dei soldati del territorio imolese morti, feriti, dispersi, prigionieri. La sua attività fu citata in un convegno promosso dall’assessorato alla Cultura in occasione del 70° anniversario del voto alle donne dal titolo “La storia dell’emancipazione delle donne” ed ampiamente presentato in un articolo qui su Leggilanotizia del 29 settembre 2016.

In occasione degli ottant’anni di Cleopatra Lorenzini nel 1925 furono organizzate solenni onoranze pubbliche, in quanto autorevole educatrice di generazioni di giovinette imolesi.

Si tratta come si vede di due donne che hanno lasciato il segno nella nostra città ed è giusto ricordare.

(Marco Pelliconi)

P. S. In un prossimo articolo parleremo diffusamente della promotrice della biblioteca Andrea Ponti, la contessa Maria Ponti Pasolini, non trattata qui per non rendere troppo lungo il presente articolo.