Spett. redazione,
nella serata del 6 settembre alla Tozzona abbiamo assistito ad un’altra farsa. Uno spettacolo indegno fatto passare per partecipazione collettiva dei cittadini. Una farsa dal profumo antico ereditato da passate amministrazioni che non riescono a stare al passo con i tempi e a comprendere le reali esigenze della cittadinanza. I cittadini non ci stanno!
Sembra passata una vita da quel febbraio 2022 quando i cittadini della Pedagna si radunarono per opporsi all’edificazione dell’isola ecologica e invece è trascorso poco più di un anno ma sembra che l’Amministrazione comunale capitanata da Panieri non riesca a trovare un feeling con i residenti della Pedagna.
Dispiace apprendere le dichiarazioni del sindaco Panieri, nonché assessore allo Sport, relative alle nuove cementificazioni in Pedagna su terreni pubblici adiacenti al centro sociale la Tozzona e all’IC7.
Ciò che invece non stupisce è la gran confusione di concetti che regna sovrana nelle stanze dell’assessorato allo sport. In modo particolare, e senza presunzione di arroganza, ci piacerebbe soffermarci sul concetto di aggregazione, palesemente travisato e trattato fin’ora in termini superficiali e generici.
Il comitato Agorà Montericco ha sempre parlato di aggregazione libera e spontanea. Confine sottile ma imprescindibile per comprenderne l’azione che ne è a fondamento. L’aggregazione in tutte le sue forme non è messa in discussione, ma quando si tratta di bene pubblici questa dovrebbe essere garantita e inviolabile da parte dell’Amministrazione e non privatizzata e a pagamento.
In altre parole, se un cittadino oggi volesse recarsi sul terreno in Pedagna oggetto di contestazione per leggere un libro, per tirare due calci al pallone insieme ad un suo amico, o se un gruppo di scout volesse fare attività o se ci volesse passeggiare, fare yoga, esso è libero di farlo. Con l’esecuzione della delibera della giunta comunale n.202, di cui il comitato Agorà chiede l’annullamento, non sarà più possibile fare tutto ciò, poiché su quel terreno sorgerebbe una nuova tensostruttura, i nuovi depositi del padel, i nuovi spogliatoi e in futuro, non molto lontano, altri 40 posti auto, una cucina per le feste sociali e un campo da basket forse richiesto da un gruppo di genitori con annessa cementificazione e sarebbe imprescindibile il pagamento di una quota di adesione ad una qualche associazione sportiva.
Si apprende inoltre dalle parole del sindaco che il progetto è a servizio della città e che un gruppo di genitori abbia richiesto un campo da basket liberamente fruibile dai ragazzi. Ebbene l’unica opera richiesta dai residenti per favorire la cittadinanza viene declassata al secondo posto e qualificata come opera da eseguirsi in futuro. Questo è scritto nero su bianco nella belibera della giunta comunale. Come a dire: immediatamente realizziamo gli interessi economici delle società sportive legate al centro sociale e poi al secondo mandato, se vi comporterete bene realizzeremo un campetto da basket non regolamentare.
Semplicemente vergognoso! Quale migliore occasione per allargare il progetto ad una seconda tensostruttura, due campi da padel e tanto altro cemento! Sono questi i progetti green dell’Amministrazione comunale? Perché far costruire a un privato delle strutture sportive per poi darle in gestione ad una società sportiva di Dozza? Le società sportive ricevono finanziamenti dall’ente comunale? Perché allora finanziare società sportive di un altro Comune? Perché non è il Comune stesso a finanziare l’asset sportivo e quindi le nuove strutture per il tramite dell’assessorato allo sport?
Se il sindaco non riesce a gestire la delega la cedesse, senza privatizzarla altrimenti sarebbe snaturata dalla sua funzione pubblica.
Invitiamo tutti gli amministratori e dirigenti a guardare oltre la finestra del loro ufficio, al di là della strada, in quella Via John Lennon ove sorge indisturbato, nell’incuria dell’Amministrazione, il centro sportivo Nicola Callipari e che, organizzato in maniera ottimale, potrebbe ospitare il nuovo padel, la nuova tensostruttura, un capo da calcetto e siccome siamo anche un po’ nostalgici e ci piace pensare allo sport in tutte le sue variati, anche un bellissimo campo da bocce (di Manca memoria!). Forse in questo modo le attuali strutture potrebbero soddisfare le esigenze degli studenti.
Ma il sindaco fa di meglio, ovvero il progetto prevede di spostare le due porte a cinquanta metri dall’attuale sistemazione logistica, proprio nel luogo in cui tempo fa, nel profumo della campagna elettorale, si vociferava la promessa di costruzione delle scuole materne in Pedagna! Forse il dindaco dimentica ma i cittadini no! E sarebbe un servizio utile al quartiere dato che in tutta la Pedagna non risulta attualmente garantito.
Anche qui ci piacerebbe essere smentiti.
Resta ad ogni modo il gran sospetto per le modalità operative adottate dalla giunta Panieri che nel mese di agosto si è affrettata ad emettere una delibera che di fatto dà il via libera all’avvio dei lavori e successivamente, solo perché spronato dai cittadini, convoca un incontro con questi ultimi per informarli. Il solito cliché!
Ci teniamo a precisare inoltre che lo striscione apposto nell’area in questione con la scritta “il campetto dei ragazzi non si tocca” non è stata un’iniziativa del comitato Agorà Montericco. La precisazione non per prendere le distanze dall’azione ma solo per far comprendere al sindaco che esistono dei residenti, a cui ovviamente va tutta la nostra solidarietà, che dissentono dal progetto di ferragosto.
(Comitato Agorà Montericco)