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Venezia, 9 settembre 2023. La prima Frankenstein in gonnella, come da pronostico, trionfa all’ottantesima edizione della Mostra internazionale di arte cinematografica della biennale di Venezia. 

“Poor things (Povere creature!)” del regista greco Yorgos Lanthimos vince infatti il Leone d’oro. E’ il suo terzo riconoscimento al Lido dopo quello del 2011 per la migliore sceneggiatura per  “Alps” e il Gran premio della giuria ottenuto con “La Favorita” nel 2018. 

Ramy Youssef and Emma Stone in POOR THINGS. Photo by Yorgos Lanthimos. Courtesy of Searchlight Pictures. © 2023 20th Century Studios All Rights Reserved.

La favola horror, punk, demenziale su una definitiva emancipazione femminile, il racconto della donna con il cervello da bambina che si evolve, senza regole e remore sociali, psicologicamente e sessualmente in un mondo dal predominio e pregiudizio maschile, fino a liberarsi, con per di più il volto e il corpo di Emma Stone, ha incantato subito tutti. Insieme alla Stone nel cast anche Mark Ruffalo e Willem Dafoe.

In relazione agli altri premi della sezione Venezia 80, quella principale, tutti i pronostici sono stati rispettati, a parte la scelta degli attori protagonisti, vincitori della coppa Volpi, outsider non presi in considerazione dalla critica. Il Leone d’argento va infatti al regista giapponese Ryūsuke Hamaguchi già vincitore del premio Oscar al film straniero con “Drive my car”, esaltato dalla critica e dal pubblico per la sua opera che mette al centro la necessità del rispetto per la Natura, vera protagonista della pellicola, attraverso la storia di Takumi e sua figlia Hana che vivono in un villaggio vicino a Tokyo, dove un gruppo improvvisato di investitori vorrebbe costruire mettendo a rischio l’equilibrio tra uomo e paesaggio in un luogo dominato da acqua, boschi e animali.

Credits mostra del cinema di Venezia

Premio importante e previsto per l’Italia quello che va a Matteo Garrone per “Io capitano”, il Leone d’argento per la migliore regia. Inoltre il giovane protagonista, l’attore senegalese Seydou Sarr, vince il premio come attore emergente. E’ il racconto del viaggio, una vera e propria Odissea moderna, dal Senegal all’Italia, tra deserto, traffico di esseri umani, prigioni libiche e traversata del mare, di due ragazzi che vorrebbero trovare la fortuna e un futuro migliore in Europa. Garrone nel ritirare il premio ha lasciato la parola a Kouassi Pli Adama Mamadou, attivista del movimento migranti e rifugiati di Caserta a cui il film in parte si ispira che dedica il riconoscimento a tutte le persone che non sono potute arrivare a Lampedusa, inoltre ricorda “che quando c’è la voglia e la necessità di partire, nessuno ti può fermare. Occorre dare il diritto di accesso a noi giovani, il visto per viaggiare, e credo che sarebbe lo strumento per sbloccare il traffico di esseri umani”.

Il premio speciale della giuria va a “Zielona granica (Il confine verde)” di Agnieszka Holland, dove in un bianco e nero essenziale e crudo spiega cosa succede ancora adesso al confine tra Polonia e Bielorussia dove i migranti asiatici e africani vengono respinti, andando a impantanarsi in una zona paludosa tra i due Paesi tra soprusi, violenza e morte. Anche in questo luogo l’umanità è possibile e la regista ricorda nel discorso di ringraziamento che “Ci sono persone che stanno aiutando e credono nell’umanità: dedichiamo questo premio a tutti gli attivisti e coloro che li stanno aiutando”.

Anche la piattaforma Netflix è presente tra i film premiati per avere prodotto “El conde” che ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura scritta da Guillermo Calderòn e Pablo Larraìn. La storia è incentrata sulla figura macabra di Augusto Pinochet, il dittatore cileno, che qui viene immaginato come un vampiro assetato di sangue.

Non azzeccati i pronostici per il premio agli attori: infatti la coppa Volpi femminile va a Cailee Spaeny per avere interpretato Priscilla Presley nel film di Sofia Coppola “Priscilla”, performance non particolarmente esaltata dalla critica e quella maschile a Peter Sarsgaard che ha interpretato un uomo affetto da demenza in “Memory” di Michel Franco.

Ecco in sintesi l’elenco dei premiati.

La giuria di Venezia 80, con presidente Damien Chazelle e composta da Saleh Bakri, Jane Campion, Mia Hansen-L›ve, Gabriele Mainetti, Martin McDonagh, Santiago Mitre, Laura Poitras e Shu Qi, dopo aver visionato i 23 film in competizione ha deciso di assegnare i seguenti premi:

Leone d’oro per il miglior film a “Poor things (povere creature!)” di Yorgos Lanthimos (Regno Unito)

Leone d’argento- gran premio della giuria a “A ku wa sonzai shinai (evil does not exist)” di Ryūsuke Hamaguchi (Giappone)

Leone d’argento premio per la miglior regia a Matteo Garrone per il film “Io capitano” (Italia/Belgio)

Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile a Cailee Spaeny nel film “Priscilla” di Sofia Coppola (Stati Uniti, Italia)

Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Peter Sargaard nel film “Memory” di Michel Franco (Messico, Stati Uniti)

Premio per la miglior sceneggiatura a Guillermo Calderòn e Pablo Larraìn per il film “El conde” di Pablo Larraìn (Cile)

Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore emergente a Seydou Sarr per il film “Io capitano” di Matteo Garrone (Italia/ Belgio)

Premio speciale della giuria a “Zielona granica-green border (il confine verde)” di Agnieszka Holland (Polonia, Rep. Ceca, Francia, Belgio)

La giuria di “Orizzonti”, guidata da Jonas Carpignano e composta da Kaouther Ben Hania, Kahlil Jopseph, Jean-Paul Salomé, Tricia Tuttle, dopo avere visionato i 18 lungometraggi e i 13 cortometraggi in concorso, ha stabilito i seguenti premi:

Miglior corto – “A short trip”, di Erenik Beqiri (Francia)

Miglior sceneggiatura –“El paraíso”, di Enrico Maria Artale (Italia)

Miglior attore – Tergel Bold-Erdene per “City of Wind” di Lkhagvadulam Purev-Ochir (Francia, Mongolia, Portogallo, Paesi Bassi, Germania, Qatar)

Migliore attrice – Margarita Rosa De Francisco per “El paraíso”

Premio speciale della giuria – “Una sterminata domenica” di Alain Parroni (Italia, Germania, Irlanda)

Miglior regia – Mika Gustafson per “Paradise is Burning (Il paradiso brucia)” (Svezia, Italia, Danimarca, Finlandia)

Miglior film – “Magyarázat mindenre (Explanation for everything)” di Gábor Reisz (Ungheria, Slovacchia)

Altri premi:

Leone del futuro premio Venezia opera prima Luigi de Laurentiis: “Love Is a Gun (Ai shi yi ba qiang)” di Lee Hong-Chi (Hong Kong – Cina, Taipei Cinese)

Venezia immersive: premio per la realizzazione Venice Immersive: “Empereour”(Marion Burger, Ilan Cohen – Francia e Germania); premio speciale della giuria Venice Immersive: “Flow” (Adriaan Lokman – Paesi Bassi e Francia); gran premio della giuria Venice Immersive: “Songs for a Passerby” (Celine Daemen – Paesi Bassi)

Venezia classici: miglior film restaurato: “Ohikkoshi – Moving” (Shinji Sômai – Giappone 1993); miglior documentario sul cinema: “Thank You Very Much” (Alex Braverman – USA)

Leone d’oro alla carriera: Liliana Cavani e Tony Leung Chiu-wai

Premio Cartier filmmaker award: Wes Anderson

Premio degli spettatori Armani beauty: “Felicità” di Micaela Ramazzotti (Italia)

Premio Campari passion for film 2023 a: Tonino Zera

(Caterina Grazioli)