Spett. redazione,
grazie ai voti del Partito democratico (maggioranza) e di Fratelli d’Italia (opposizione) è stata approvata la nuova convenzione tra il Comune di Imola e le scuole private paritarie (tutte confessionali).

1.361.300 € in tre anni, di cui 330.000€ come aiuti per le famiglie in difficoltà, mentre i restanti 1.031.300€ alle scuole come contributo forfaittario (19100€ a sezione per 18 sezioni).

Tra le boutade ascoltate in aula provenienti sia dai banchi della maggioranza che dell’opposizione, la migliore, pur se ahinoi già ascoltata in puntate precedenti, è stata pronunciata dall’assessore alla Scuola.

Secondo l’assessore (cattolico), al di là della volontà politica del Comune di Imola di sottoscrivere la convenzione, il mancato accordo con le private paritarie avrebbe provocato la chiusura delle suddette con conseguente onere di dover ricollocare circa 400 studenti in altre scuole.

Per non ammettere che sottoscrivere la convenzione con le private paritarie à solo un mezzo per consevare una base elettorale che contribuisce alla riconferma di un certo tipo di amministrazione, si liquida la questione persino con presunte ragioni di emergenza.

Un’emergenza poi tutta dimostrare, dato il fatto che non sono noti i dati reali e completi che consentano la valutazione di una ricollocazione anche teorica dei 400 studenti, che di certo nessuno in Comune ha mai effettuato.

A tal proposito è bene ricordare peraltro che iscrivere un figlio in una scuola privata partitaria d’infanzia confessionale, è un atto pienamente legittimo, ma tipico di quelle famiglie che intendono dare un certo tipo di istruzione cristiano-cattolica ai propri figli.

La maggior parte di questi genitori sono ovviamente in possesso delle risorse economiche necessarie per sostenere la loro libera scelta, poichè già disposti a pagare con e senza il contributo forfaittario del Comune consistenti rette annuali.

Il Comune infatti si dovrebbe limitare a sostenere economicamente le famiglie prive delle condizioni economiche che consentirebbero loro di poter esercitare la propria libera scelta.

Ecco perchè in più occasioni abbiamo consigliato al Comune di Imola di aumentare le risorse disponibili per le famiglie a Isee basso e o ad alzare eventualmente la soglia stessa dell’Isee.

Quanti soldi avrebbe risparmiato il comune se avesse agito secondo costituzione dal 2000 ad oggi? Quante risorse avrebbe potuto conservare per la scuola veramente pubblica?

Sono domande queste da rivolgere in parte anche ad Elly Schlein segretaria nazionale del Partito democratico che nel 2020 aveva dichiarato di non voler finanziare più le scuole private paritarie.

(Roberto Vuilleumier, delegato Uaar Imola e Castel S. Pietro Terme)