Imola. “Imola Green”, una tre giorni dedicata alla mobilità sostenibile ed ai veicoli elettrici, un tour nazionale dedicato alle tematiche di mobilità green con l’obiettivo di trasmettere a tutti le nozioni e le tecniche di guida sicura di un veicolo elettrico da parte di tecnici della Federazione motociclistica italiana, una tre giorni durante i quali si potranno apprendere le tecniche più idonee per la corretta guida di un mezzo elettrico, con la presenza di campioni oltre che girare a piedi e in bici il circuito.

Un’immagine dell’edizione 2022 di “Go smart go green”

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Imola è stata scelta per vari motivi: sostenibilità e soluzioni smart per far convivere la tradizione storica con l’innovazione tecnologica nello sviluppo urbano, secondo le più evolute direttive europee.

Imola è una delle città italiane più green, da anni il Comune promuove la green-mobility e servizi eco-sostenibili e integrati per il cittadino.

Infine, da sempre è cuore pulsante di un’imprenditoria all’avanguardia nel mondo dello sport ciclistico e motociclistico: qui convivono passione e innovazione per una lunga storia di successi.

Meglio tardi che mai: Ecomotor ha quarant’anni.

Un’idea simile venne quarant’anni fa all’imolese Giorgio Marabini che ipotizzava un autodromo “alternativo” che si riscattasse dalle polemiche dell’epoca con la ricerca a fini ecologici: così, ideò il marchio “Ecomotor Imola”, dedicato a risparmio energetico, disinquinamento, sicurezza nell’autotrazione e nel trasporto ed organizzò un convegno firmato Ecomotor che nel settembre 1983 portò a palazzo Tozzoni personalità del motore e dell’ambiente per discutere del futuro dell’automobile e della motorizzazione.

Giorgio Marabini

All’epoca la F1 iniziava la sua avventura imolese e già c’era chi era fortemente contrario: Giorgio Marabini, ai tempi consigliere comunale e dirigente di Legacoop, promosse quel convegno per gettare le basi di una Imola sede di ricerca nel campo dei motori alternativi, di cui ancora conserva registrazioni, filmati e materiale documentario che testimoniano il livello: si riunirono qui esperti di Cnr, Fiat, Italia Nostra, Parlamento europeo, Università.

Lo stesso Enzo Ferrari appoggiò la cosa, come testimoniò Giorgio Marabini in una intervista alla giornalista Lidia Golinelli del Resto del Carlino: “Conservo come una chicca la risposta di Enzo Ferrari ed un intervento di Roberto Roversi che recitava: L’ecologia sollecita scelte rivoluzionarie ma, ci è stato detto, i costi sarebbero tali da far rimandare al prossimo millennio ogni soluzione che incida”.

Considerazione profetica, infatti oggi siamo appunto nel millennio seguente quel lontano 1983. “L’idea era quella di organizzare un gran premio all’autodromo con i mezzi ecologici” precisò Marabini in una intervista a Mirko Melandri.

Cosa avvenne? All’epoca la comunità imolese fu un poco tiepida, ci furono l’appoggio del sindaco Bruno Solaroli e quello del presidente delle Ami Arduino Capra, oltre che del responsabile cultura Afredo Taracchini/Antonaros: un dirigente e due amministratori (che oggi definiremmo della “vecchia guardia”) che sapevano “guardare avanti”.

In città non è finita bene neppure l’avventura di quella azienda che per prima si impegno per le auto elettriche: la Micro Vett fondata da Gaetano Di Gioia che nel 1989 si insediò nelle vicinanze dell’autodromo. Alla fine, nonostante i tanti rapporti, pure con la Fiat, ed uno sviluppo che portò ad oltre cinquanta addetti, l’azienda alzò bandiera bianca, anche in conseguenza di mancate riscossioni che portarono ad accumulare debiti.

Evidentemente i tempi non erano maturi.

Ed ora? Pare che sia giunto il momento di riprendere e sviluppare quelle idee un poco avveniristiche ed anticipatrici dei tempi, alla luce dei drammatici fatti che coinvolgono l’ambiente in generale: questa volta l’iniziativa ha l’appoggio, oltre che del Comune di Imola, di Hera, della Regione Emilia Romagna, della Scuola federale di Velocità, di tante aziende e media.

Cerchiamo dunque di guardare avanti con un poco di ottimismo, auspicando che siano iniziative che vadano nella giusta direzione.

(Marco Pelliconi)