Imola. Il 18 settembre si è svolta all’hotel Molino Rosso una riunione informativa Cavim per i soci. La riunione era prevista ai fini del proseguimento della Cnc (Composizione negoziata della crisi), affinché i soci potessero finalmente essere informati circa l’affitto del ramo d’azienda a Poletti e dei futuri sviluppi della procedura che dovrebbe sfociare in un’asta di vendita del compendio immobiliare di proprietà.
Ecco come ci ha raccontato la serata il socio che invita tutti alla ribellione.
Come si è svolta la riunione di ieri sera?
“In realtà la riunione è stata un disastro. Erano presenti fisicamente solo il presidente Albertazzi, che è stato zitto tutto il tempo e molto contestato dai soci e l’avvocato Mazza. Noi soci siamo riusciti a capire solamente le parole dell’esperto Bartolini che, sollecitato più volte dai soci con domande, ha sempre risposto adeguatamente e si è dimostrato disponibile ad inviare i documenti che possano chiarire la situazione e l’avanzamento della procedura. Cornacchia era invece a Milano, l’audio era pessimo, le slides proiettate non si vedevano. C’era una totale confusione. I soci si sono ribellati perché non capivano, non sentivano e hanno chiesto di avere i documenti in mano per tempo, ed infine di rimandare la riunione. Nonostante ciò Cornacchia ha continuato in un caos totale”.
Per le organizzazioni sindacali erano presenti Alessandro Scala e Roberto Padovani.
Cia non pervenuta. Ma chi rappresenta gli associati Cia? L’avv. Mazza ha sostenuto a domanda che il contratto con Poletti è un Contratto di affitto di ramo d’azienda, perché la Cavim avrebbe un ramo d’azienda di vendita di olio nel negozio”. “Ma stiamo scherzando? Noi soci siamo stanchi di essere presi in giro. Vogliamo che la nostra cantina, se proprio deve essere venduta sia venduta al giusto valore ed al migliore offerente. Noi vogliamo essere convocati in un’assemblea in cui noi soci decideremo le sorti della cantina, non ci stiamo più ad essere male informati. La cantina è dei soci e non dei consulenti. I consulenti vengono strapagati ma non si prendono neanche il tempo di essere presenti con i documenti informativi da distribuire ai soci? E ci chiedono pure il consenso?”.
(a cura di m.z.)