Imola. Antonio Castronuovo ha vinto il Premio Valgimigli 2023, assegnato per il complesso della sua attività intellettuale. Un riconoscimento prestigioso, attivo dal 2015, che ha visto premiati personaggi come Luciano Canfora (2015), Claudio Magris (2016), Carlo Ginzburg (2017), Mario Isnenghi (2018), Corrado Augias (2019), Miguel Gotor (2020), Giulio Ferroni (2021), Rosario Pintaudi (2022).
La premiazione avrà luogo sabato 7 ottobre, ore 21, al teatro Garibaldi di San Piero in Bagno, nell’ambito del “Fuori ConTesto” festival, che si svolgerà dal 6 all’8 ottobre a Bagno di Romagna e nella frazione di San Piero in Bagno (FC).
Durante la serata dialogheranno con Castronuovo: Marco Baccini (sindaco di Bagno di Romagna), Giovanni Benedetto (università di Milano), Marino Biondi (università di Firenze), Roberto Greggi (scuola media statale “M. Valgimigli” e direttore del Centro studi valgimigliani), Marco Valbruzzi (universotà di Napoli Federico II).
Premio “Manara Valgimigli”
Il festival “Fuori ConTesto” fa da cornice al conferimento del premio intitolato a “Manara Valgimigli”, istituito nel 2015 dal Centro studi valgimigliani per far conoscere e tenere viva la memoria di questo importante filologo e classicista. Il premio viene consegnato a figure di spicco del panorama contemporaneo, intellettuali che, con le loro ricerche storiche e letterarie, hanno dato un seguito al lavoro e al persiero di Valgimigli.
Antonio Castronuovo
Nel 2022 ha ricevuto dal ministero della Cultura il “Premio nazionale per la traduzione” per le sue traduzioni dal francese. Tra i suoi lavori Ossa, cervelli, mummie e capelli in cui racconta dieci insolite storie sulle reliquie umane, “reliquie profane” per distinguerle da quelle sacre, dal cervello di Einstein al dito medio di Galilei e al pene di Napoleone, e Suicidi d’autore, in cui racconta la tragica fine di 25 personaggi della cultura, da Drieu La Rochelle a Walter Benjamin, da Alfred Jarry a Nicolas de Condorcet.
Il festival
“Fuori ConTesto” non è solo un festival, è una scommessa e una sfida, nel tentativo di superare i confini, culturali e geografici, e di aprire la visuale di un paese di montagna posto – per così dire – al margine, su un orizzonte sempre più ampio. Bagno di Romagna è un luogo che da sempre vive sul confine: tra la Romagna e la Toscana, tra il mare e i monti, tra la tradizione contadina e l’aspirazione industriale, tra il sapore della campagna e l’ordine della città. È, per storia e vocazione, una terra di frontiera e di passaggio, che non conosce limiti ma confini, che non eleva muri ma costruisce ponti tra culture e paesaggi diversi, soprattutto tra il passato e il futuro.