Nell’articolo precedente abbiamo accennato alla “Biblioteca Andrea Ponti” di Imola: vediamo ora qualche cosa di più sulla ideatrice.

Maria Ponti Pasolini

Maria Ponti (Gallarate 27 luglio 1856 – Roma 7 gennaio 1938) nacque nell’omonima facoltosa famiglia di industriali lombardi attiva nella produzione del cotone, figlia di Andrea Ponti e sorella di Ettore Ponti, sindaco di Milano.

La contessa Maria Pasolini Ponti (foto tratta dal sito della Bim di Imola)

Maria studiò all’Istituto femminile fiorentino di Poggio Imperiale, poi sposò nel 1874 Pier Desiderio Pasolini (Coccolìa, presso Ravenna, il 22 settembre 1844, dal conte Giuseppe e da Antonia Bassi-Roma 21 gennaio 1920), da cui ebbe due figli, Pasolino e Guido: i Pasolini, documentati dal Duecento a Ravenna, Bologna, Roma, avevano ed hanno proprietà anche a Imola, tra cui spiccano i poderi e la villa di Montericco.

Pier Desiderio Pasolini (Foto Wikipedia)

Di vasta cultura di orientamento liberale, Maria Ponti Pasolini era di animo sensibile alle condizioni di vita delle famiglie povere, in particolare in ambito contadino, così affiancava all’indagine sulle loro condizioni di vita una serie di iniziative benefiche.
Trattò l’argomento nella “Monografia di alcuni operai braccianti nel comune di Ravenna, Roma, Forzani e C., 1893” e la sua attenzione si concentrò sulle donne, per cui nel 1883 fondò a Coccolia di Ravenna, dove i Pasolini avevano ed hanno proprietà e dove era nato Pier Desiderio, una scuola professionale di ricamo per giovani donne.

All’Esposizione di Chicago del 1893 fu presentata una mostra di merletti con l’intento di vendere i prodotti italiani direttamente ai consumatori statunitensi, eludendo l’intermediazione e aumentando il profitto dei lavoratori. Promosse le “Industrie Femminili Italiane”, un consorzio per raccordare le cooperative e le imprese femminili ai fini di combattere lo sfruttamento della manodopera da parte degli intermediari e di migliorare le condizioni economiche delle lavoratrici, istituendo comitati regionali e locali in stretto contatto con le operaie.

Visse a Roma con il marito parlamentare e là, fervente femminista, fece parte della Federazione Romana delle opere di attività femminile, tramite la quale istituì una “Biblioteca delle donne” e una sala di lettura.
Fu tra le sostenitrici della petizione per il suffragio femminile nel 1906, poi nel 1908 partecipò ai lavori del primo Congresso delle Donne Italiane e ne presiedette la sezione Educazione e Istruzione; fece parte dell’Associazione per la Donna e dell’Unione femminile.

Fu componente di spicco dell’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura a Roma, rivolta alla conservazione del patrimonio storico, artistico e naturalistico del Paese, così raccolse un’imponente collezione di fotografie raffiguranti monumenti di architettura ‘minore’ a Roma e nel Lazio che erano in procinto di essere distrutti, documentandone l’aspetto prima della loro scomparsa.

Ospitò per 25 anni uno dei salotti letterari più importanti di Roma, al quale erano soliti partecipare ambasciatori, ecclesiastici, archeologi e scienziati. Fu inoltre socia della Società Bibliografica Italiana.

Il roseto del giardino della villa dei Pasolini a Montericco (foto tratta dal sito www.grandigiardini.it)

La biblioteca storica “Andrea Ponti”

A noi interessa perché, sulla scia delle allora nascenti biblioteche popolari, fondò nel 1897 a Ravenna la “Biblioteca Storica circolante Andrea Ponti”; una analoga fu fondata a Bergamo dalla sorella, la contessa Antonia Suardi Gianforte; infine, vi fu la terza, a Imola, la Biblioteca “Andrea Ponti”, intitolata al padre della promotrice: da segnalare l’interessamento di Andrea Costa che donò parecchi libri.

Lo statuto del 1900 indicava come scopo “di contribuire all’educazione della donna, fornendo alle associate il modo di leggere buoni libri con diletto, con utile e con ordine“. Era composta da socie triennali e da abbonate annuali, poi anche gli uomini furono ammessi; la denominazione mutò da “storica” a “circolante” a “popolare circolante”. Istituita con un fondo di 263 volumi, la biblioteca dal 1993 divenne la sezione di letteratura moderna della Biblioteca comunale di Imola. attualmente è composta da oltre 15.000 libri a scaffale aperto e da un fondo storico di 46.000 libri.

Conclusioni e bibliografia

Come si vede, si tratta di donne che hanno avuto ruoli notevoli nel territorio ed oltre, la cui memoria ci pare giusto ricordare: per chi volesse approfondire, parecchi sono i testi disponibili.

Vedi Federica Balducci, Il progetto di Maria Pasolini Ponti nella realtà imolese, Sulle ali littorie: la biblioteca A. Ponti di Imola (1922-1940), relatrice Maria Gioia Tavoni, Bologna, Università degli studi, 1997/98, pp. 23-38, in particolare pp. 29-30 e nota 108.

Romeo Galli, La contessa Maria Pasolini, in Articoli vari, s. l., s.n., 1907, p. 105.

Pasolini Ponti Maria, in Enciclopedia biografica e bibliografica italiana, Serie 6: Poetesse e scrittrici, a cura di Maria Bandini Buti, tomo 2, Roma, Istituto editoriale italiano, 1942, p. 117.

Marina Baruzzi, Libri per un pubblico femminile: la Biblioteca storica Ponti tra modello ravennate e “traduzione imolese”, in “Memoria e ricerca: rivista di storia contemporanea”, n. 7, 1996, pp. 123-150.

Niccolò Pasolini dall’Onda, Maria Pasolini Ponti, in Ricordi della famiglia Pasolini tra due secoli, 1844-2008, 2. ed. corretta e ampliata, Ravenna, Longo, 2008, pp. 41-64.

Pier Desiderio fu consigliere comunale e provinciale a Ravenna, poi deputato e senatore: fra i suoi discorsi parlamentari si segnalò quello del giugno 1890 sulla situazione dei contadini in Romagna, in cui affermava “…sentire profondamente l’obbligo di fornire ai contadini, ai poveri delle campagne nuove fonti di guadagno, e di additare a tutti i suoi compaesani la via di accrescere la produzione.

Ebbe grande attenzione per le tradizioni familiari e per gli studi genealogici, coronati dalla nomina nel 1900 a membro della Regia Consulta Araldica.

Pubblicò tra gli altri: La contessa Antonietta Pasolini (1825-1873). Memorie del suo primogenito, Galeati, Imola, 1874; Giuseppe Pasolini 1815-1876. Memorie raccolte da suo figlio, Imola, 1880; Memorie storiche della famiglia Rasponi (1050-1876), Galeati, Imola, 1876; infine, Memorie storiche della famiglia Ponti (1448-1876), Galeati, Imola, 1876, dedicato alla famiglia della moglie.

Edizione ridotta di “Caterina Sforza”

Dopo aver pubblicato un lungo studio su I tiranni di Romagna ed i papi del medio evo, Galeati, Imola, 1888, Pasolini mise mano ad una corposa monografia su Caterina Sforza, Loescher, Roma, 1893, in tre volumi, ricca di aneddoti e notizie “minori”, che ebbe una certa fortuna anche all’estero e che oggi si trova in formato Kindle.

Ricordiamo pure Ravenna e le sue grandi memorie, Loescher, Roma, 1912.

Da sottolineare l’attività della tipografia imolese Galeati.

Come si vede, siamo al cospetto di ricche fonti storiografiche relative a personaggi importanti che hanno avuto a che fare con le nostre terre.

(Marco Pelliconi)