Bologna. Il 3 ottobre, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale Penale di Bologna ha accolto la richiesta del Comune di Imola di costituirsi parte civile nel procedimento penale che riguarda il processo “Radici”, relativo ad una serie di episodi contestati a diversi imputati, per numerosi reati contestati con l’aggravante del metodo mafioso.

Il Comune di Imola si è costituito parte civile in quanto il processo riguarda, anche, secondo l’accusa, l’intestazione fittizia, a favore di compiacenti prestanome ma di fatto riferibili a sodali della ‘ndrangheta calabrese, di una società operante nel settore dell’industria dolciaria che aveva sede operativa nel territorio imolese e allo stato attuale è stata dichiarata fallita, a seguito di ingente distrazione di fondi. Oltre al Comune di Imola, si sono costituiti parte civile anche i Comuni di Cesenatico, Cervia e Reggio Emilia.

“Come Comune di Imola abbiamo deciso di costituirci parte civile in questo processo per la rilevanza e l’allarme sociale provocato dalle condotte contestate nei capi di imputazione agli imputati, alcune delle quali commesse sul nostro territorio – spiegano il sindaco Marco Panieri e l’assessore alla Legalità, Giacomo Gambi -. La pericolosità e la pervasività dell’organizzazione è dimostrata dalla capacità di porre in essere una strategia che ha visto, secondo l’accusa, dapprima la costituzione di nuove società per poter realizzare gli investimenti, oltre all’acquisto di rami d’azienda con lo schermo delle intestazioni fittizie di beni, per concludere con lo svuotamento delle società attraverso manovre distrattive che ne determinavano il fallimento. Tali attività hanno certamente causato un danno all’economia sana del Comune e alla stessa immagine della città. Essere costituiti come parte civile ci permette di seguire le vicende processuali e di affermare che sul territorio del Comune di Imola non c’è spazio per l’illegalità”.

In data 3 ottobre 2023 il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Bologna ha accolto anche la richiesta di costituzione di parte civile, presentata lo scorso 21 settembre dall’associazione Libera nell’ambito del processo penale denominato “Radici”.

Il Presidio del circondario imolese di Libera è sempre stato attento a tutte quelle situazioni opache che riguardano il nostro territorio. “Non vogliamo rimanere indifferenti davanti a vicende come questa. Il nostro impegno sarà quello di raccontare alla cittadinanza l’andamento del processo e la ricostruzione che verrà data dei fatti, nel rispetto della presunzione di innocenza, così come ci impone la nostra Costituzione. Ringraziamo il Comune di Imola che ha sostenuto la nostra decisione di costituirci parte civile e ha scelto di seguire lo stesso percorso processuale”.