Imola. Giovedì 19 ottobre Cefla, nel suo stabilimento di Imola ha inaugurato Nova, il primo impianto di cogenerazione a fuel cell installato sul territorio europeo. La peculiarità di Nova è l’applicazione della tecnologia ad ossidi solidi in versione CHP, che garantisce anche la produzione di energia termica, in aggiunta all’energia elettrica.

Inoltre, in presenza di un assorbitore, Nova è in grado di produrre anche il ‘freddo’, quindi energia frigorifera. La tecnologia delle fuel cell supera del 25% l’efficienza di una fonte endotermica (motori o turbine) a parità di potenza. Garantisce inoltre un grado di efficienza elettrica pari al 54% durante tutto il suo ciclo di vita e quindi un maggiore controllo sul conto economico; dal punto di vista degli obiettivi climatici, Nova può dunque avere un ruolo di primo piano, considerando che può adattarsi a diverse fonti di alimentazione.

La partnership tra Cefla e Bloom Energy amplia l’offerta di energia pulita a disposizione delle aziende italiane, supportandole nel percorso verso la transizione energetica. Questa tecnologia permette, infatti, di trasformare diverse fonti come idrogeno, gas naturale e combustibili green come il biogas e il biometano, in energia elettrica senza che avvenga combustione consentendo quindi di ridurre o azzerare a seconda del combustibile le emissioni di CO2, ma soprattutto di azzerare la presenza di particelle nocive dannose per l’uomo, quali NOx, SOx, CO.

“Cefla si pone l’obiettivo di stimolare una discussione attiva sui temi della decarbonizzazione al fine di ridurre l’impronta carbonica, quindi le emissioni nocive in atmosfera. E il primo passo è aiutare le aziende, così come le grandi infrastrutture, a generare efficienza. E’ così che nasce il sodalizio con Bloom Energy, leader nello sviluppo di questa innovativa tecnologia, che ci ha permesso di sviluppare la soluzione completa con recupero termico, che fornisca alle aziende ciò di cui hanno bisogno” spiega Gianmaria Balducci, presidente di Cefla.

La decarbonizzazione, a partire dal sistema energetico, è fondamentale per conseguire gli obiettivi climatici al 2030 e realizzare la strategia a lungo termine dell’UE, che punta a conseguire la neutralità in termini di emissioni di carbonio entro il 2050. Il ruolo delle fuel cell è determinante per tanti settori, dal residenziale all’industria, oltre che per il settore ospedaliero e alberghiero, in assetto cogenerativo, quindi con recupero termico. Già lo scorso anno una nota azienda automobilistica italiana aveva realizzato assieme a Bloom Energy, presso la propria sede, un impianto a fuel cell per la produzione di energia elettrica.

“Molto spesso sono proprio le scelte impiantistiche e tecnologiche che determinano il benessere dei luoghi in cui viviamo, o quanto gli spazi che ci accolgono saranno efficienti e ‘puliti’, o ancora quanto il contesto attorno a noi sarà tecnologicamente all’avanguardia per migliorare il nostro business – racconta Massimo Milani, managing director business unity Engineering di Cefla . In un momento come quello attuale, implementare tecnologie innovative che garantiscono maggiore efficienza, come Nova, risulta ancor più strategico, soprattutto se supportano concretamente anche gli obiettivi ambientali. Nell’ambito della transizione energetica, diversi sono i progetti di analisi e consulenza che Cefla sta sviluppando assieme alle aziende che desiderano attivare percorsi volti a raggiungere gli obiettivi di Net Zero fissati dall’Unione Europea”.

“Dopo gli eventi dello scorso anno, i leader politici e industriali europei sanno che devono concentrarsi sull’aumento della sicurezza energetica – afferma Tim Schweikert, senior managing director of International business development di Bloom Energy -. Crediamo che la scelta della tecnologia Bloom in abbinamento al sistema di Nova progettato da Cefla proponga soluzioni reali e concrete per il nuovo mandato europeo di risparmio energetico e rappresenti un importante passo verso la sua futura indipendenza energetica”.

Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, conclude: “La transizione ecologica è una sfida che ci accomuna tutti. Nessuno escluso. Anche pubblico e privato sono chiamati a collaborare per vincerla, perché la salvaguardia del nostro pianeta è un impegno prioritario che abbiamo verso le future generazioni. E’, dunque, un ottimo segnale che un’eccellenza come Cefla, profondamente radicata nel nostro territorio, abbia scelto di sperimentare per prima in Europa un impianto all’avanguardia nella produzione di energia pulita. Un ottimo segnale che rientra nella strada tracciata a livello istituzionale dal ‘Patto per il lavoro e per il clima’, all’interno del quale la Regione Emilia-Romagna ha fatto proprio gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”.