Imola. Ci hanno creduto, si sono impegnati e alla fine ci sono riusciti. Grazie ad un gruppo di cittadine e cittadini nascerà ad Imola una prima Comunità solare per condividere energia generata da fonti rinnovabili con il supporto dell’associazione “Centro per le Comunità Solari”. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Imola “nel quadro di una sempre maggior attenzione alla transizione ecologica ed energetica in atto”.
Nello specifico, la Comunità Solare ha la finalità di promuovere una maggior autoproduzione ed autoconsumo da parte dei cittadini del gruppo stesso ed educare i componenti a utilizzare energia contestualmente a quando viene prodotta.
Il “Centro per le Comunità Solari” è un’associazione senza scopo di lucro, spin-off dell’Università di Bologna, nata nel 2015 con il compito di studiare e sviluppare strumenti utili per accompagnare le famiglie nella transizione energetica verso un “Mondo Solare”, cioè alimentato da energia rinnovabile.
Nei mesi scorsi il Comune ha promosso incontri tecnici tra il gruppo di cittadini e InRete Hera, che ha dimostrato grande disponibilità, per il superamento di alcune criticità tecniche riscontrate. In linea con la programmazione nazionale di Arera e la conseguente programmazione di InRete, a maggio 2024 sarà possibile avviare la prima fase operativa di una Comunità solare a Imola.
In seguito e, progressivamente con una seconda fase, entro dicembre 2024, verrà completato il cablaggio di tutte le cabine sul territorio imolese e verrà così portato a regime l’intero territorio consentendo quindi a tutti i cittadini del territorio di potersi aggregare alla Comunità solare.
Emilio Noferini, referente locale per la Comunità solare e Elisa Spada, assessora all’Ambiente del Comune di Imola, hanno intensamente collaborato per raggiungere questo obiettivo che vede già 28 famiglie pronte per aderire alla prima fase operativa prevista a maggio 2024.
I passaggi successivi prevedono un impegno sinergico di Comune e Comunità solare per promuovere il progetto e farlo conoscere alla cittadinanza, che nel tempo potrebbe scegliere di aderire.
“Come Comune di Imola abbiamo ritenuto importante supportare i cittadini che hanno dimostrato grande sensibilità su un tema così importante come la transizione energetica e che si sono impegnati attivamente per coinvolgere sempre più persone nella nascita della Comunità solare – dichiara l’assessora all’Ambiente, Elisa Spada -. La Comunità solare è, insieme alle Comunità energetiche, una delle due possibilità attualmente presenti per condividere energia prodotta da fonti rinnovabili e che abbiamo presentato, insieme al Circondario Imolese, nell’ambito di alcuni incontri di approfondimento svoltisi nel mese di maggio. Ringrazio Emilio Noferini e tutto il gruppo di cittadini per aver portato questa iniziativa sul nostro Comune e saremo al fianco della Comunità solare in tutte le sue fasi di sviluppo. Ringrazio inoltre InRete per la disponibilità dimostrata nel superamento delle criticità”.
Informazioni
Segreteria della Comunità solare di Imola: tel. 331.4483964
Centro per le Comunità solari: [email protected] – tel. 051.0035777 – 388.4660657 – https://comunitasolare.eu/.
Le Comunità solari
Le Comunità Solari nascono con l’obiettivo di educare a consumare l’energia solare prodotta dagli impianti fotovoltaici presenti all’interno di una comunità locale (cabina primaria) nei momenti di massima disponibilità e produzione.
Ogni Cittadino solare, cioè un cittadino che si è iscritto al Centro per le Comunità solari come socio ordinario pagando 25 Euro puó richiedere di entrare nella piattaforma delle Comunità solari ed attivare il meccanismo di scambio dell’energiacon altri soggetti all’interno del proprio Comune.
All’interno di ogni Comunità solare ci sono due possibili ruoli:
– il Prosumer, ossia il socio che, avendo un impianto fotovoltaico, condivide l’energia elettrica immessa in rete dal suo impianto fotovoltaico, nella piattaforma di scambio della comunità solare, riducendo ulteriormente i suoi costi energetici;
– il ruolo del Consumer, ossia il socio che auto-consumando collettivamente l’energia della Comunità solare di cui fa parte, riduce i suoi costi energetici.
Grazie agli smart-meeter di cui i soci della Comunità solare si sono dotati, ogni Cittadino solare viene informato della disponibilità di energia in eccesso, all’interno della Comunità e, consumando in quel momento, viene incentivato, sia il Prosumer, sia il Consumer.
L’obiettivo è di ottimizzare “l’auto-consumo” all’interno della Comunità solare, nei momenti di maggiore disponibilità, creando delle comunità “energetiche” solari, quindi rinnovabili, più autonome, resilienti e indipendenti dalle fluttuazioni del mercato energetico internazionale, ancora molto legato alle fonti fossili.
In linea con questa filosofia, gli incentivi erogati dalla Comunità Solare, sotto forma di buoni, sono spendibili nelle numerose attività commerciali convenzionate e questo crea un circolo virtuoso all’interno dell’ambito cittadino locale.
I riferimenti
Due contributi che arrivano da apprezzati e stimati ricercatori:
– Nicola Armaroli, dirigente di ricerca presso il Cnr ha scritto nel suo libro “Un mondo in crisi”: “Occorre una riforma del mercato elettrico in cui l’energia deve essere condivisa tra prosumer e consumer sotto la cabina secondaria senza bisogno di essere in una comunità energetica. Le comunità energetiche saranno, invece, come è sempre stato, un insieme di soggetti prosumer in cui l’energia prodotta e immessa in rete deve andare a beneficio di tutta la comunità a prescindere e per legge fisica. Lo insegno da 12 anni, è alla base del modello di Comunità solare, lo racconto in ogni conferenza e oggi Energia per l’Italia l’ha detto finalmente alla politica.”
– Leonardo Setti è un ricercatore confermato della facoltà di Chimica industriale dell’Università di Bologna e dal 2003, svolge ricerche nell’ambito delle tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Dal 2007 ha sviluppato nuovi modelli di sistemi integrati per la gestione dell’energia; nel 2009 è stato responsabile scientifico di un programma di monitoraggio/indagine sullo stato dell’arte dell’attuazione della Legge 26/2004 finanziato dalla Regione Emilia-Romagna che ha avviato il Piano Energetico Regionale 2007-2010.