Imola. “Israele-Palestina : la guerra infinita. Come uscire dall’orrore” è il titolo di un importante appuntamento che avrà luogo al centro sociale “La Stalla” ( via Serraglio 20/B – Imola) mercoledì 10 gennaio alle ore 18. L’incontro è stato organizzato da Valter Galavotti in collaborazione con Cgil, Anpi, Amnesty International Emilia-Romagna, comitato “Pace e Diritti”.
L’iniziativa vuole promuovere il confronto e l’informazione sull’attuale crisi israelo-palestinese, con uno sguardo aperto sulle radici storiche del conflitto, sulla gravissima situazione di Gaza e della Cisgiordania e, soprattutto, su come si possano creare le condizioni per una trasformazione nonviolenta del conflitto, e la costruzione di una pace vera e duratura.
Incontro con:
– Federica Stagni: ricercatrice in teoria delle proteste politiche e sociali nel nordafrica e in medio oriente vice-presidente dell’organizzazione Socio-Culturale bolognese Metro-Polis.
Ha trascorso diversi periodi di studio e ricerca nei territori occupati e in Israele . Al momento si occupa di movimenti sociali Palestinesi e Israeliani che si battono per impedire la demolizione di case palestinesi e lo sfratto di palestinesi residenti a Gerusalemme Est.
– Issa Amro (collegato online): attivista palestinese della Cisgiordania. È cofondatore ed ex coordinatore del gruppo di base Youth against settlements (Giovani contro gli insediamenti). Amro sostiene l’uso della resistenza non violenta e della disobbedienza civile per combattere l’ occupazione israeliana dei territori palestinesi. Nel 2010, è stato dichiarato “difensore dei diritti umani dell’anno in Palestina” dall’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.
– Monica Minardi: attuale presidente di “Medici senza frontiere” Italia. Medico di medicina generale a Imola e specialista di medicina d’urgenza nel Regno Unito, dove ha lavorato in questo settore e in terapia intensiva per 10 anni. Con MSF ha lavorato in Angola, come responsabile del reparto di pediatria, in Pakistan, come responsabile organizzativo del Pronto Soccorso e in nord Etiopia.
Coordina l’incontro Valter Galavotti.
Sicuramente l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre con l’uccisione sommaria di civili israeliani, il lancio di razzi contro Israele e la presa di ostaggi ha innescato una drammatica escalation. Il governo israeliano ha risposto con durezza e con l’assedio totale di Gaza ma la reazione si è presto trasformata in un vero e proprio massacro di civili che ha causato circa 21.000 vittime, tra cui quasi 10.000 bambini, decine di migliaia a di feriti e il 42% (164.756) di tutte le unità abitative distrutte o danneggiate.Una popolazione di 2,2 milioni di persone è oggi lasciata senza acqua potabile, senza cibo sufficiente, senza luce, senza carburante, senza medicinali, esposta a continui bombardamenti che non risparmiano civili, ospedali, luoghi di culto, abitazioni private, campi profughi.
Mentre non si fermano le violenze in Palestina e Israele, “proveremo a ripercorrere le cause storiche della situazione attuale. Questa riflessione è assolutamente necessaria perchè il conflitto non ha avuto inizio improvvisamente lo scorso 7 ottobre e, se si vogliono trovare delle soluzioni realistiche, non si può occultare una memoria storica che affonda le proprie radici nei conflitti del Medioriente di oltre settant’anni”, affermano gli organizzatori.