Un nuovo giro intorno al mondo delle musiche improvvisate (jazz e affini), con divagazioni etniche, cantautorali, sperimentali. E’ la venticinquesima edizione quella del 2024, di Crossroads. Un viaggio che attraversa 20 Comuni della regione per 60 concerti e 400 musicisti coinvolti. Dalle star italiane e internazionali (Enrico Rva,Paolo Fresu, Abdullah Ibrahim, Richard Galliano) alle giovani promesse (Matteo Mancuso, Frida Bollani Magoni) a figure storiche (Don Moye, Uri Caine) a talenti locali. Si conferma alto il livello culturale e musicale del programma che è garantito con sperimentazioni, progetti nuovi e originali, combinazioni artistiche realizzate per il festival. Si potranno ascoltare creazioni mai sentite e questo fa della rassegna itinerante una opportunità unica sia per i musicisti che per il pubblico. Come di consueto Crossroads incrocerà anche i Comuni del Circondario imolese estendendosi nel territorio. Lo incontreremo in primavera a Imola, Mordano, Medicina, Castel San Pietro, Dozza.

il trombonista Mauro Ottolini (foto di Roberto Cifarelli)

Residenze artistiche

Consolidate per il festival l’adozione di alcuni musicisti facendone degli “artisti della casa”. Tanti concerti e progetti diversi vedranno protagonista il trombettista Fabrizio Bosso con progetti nuovi (Bebo Ferra chitarrista il 27 aprile a Meldola) e altri collaudati (Trio Drumpet , composto anche da Lorenzo Tucci e Daniele Sorrentino, il 16 giugno a Bagnacavallo) e un partnership con il Quartetto Saxofollia il 27 giugno a Lugo. Adottato anche il trombonista Mauro Ottolini. Dirigerà un nonetto con Enrico Rava il 5 aprile a Imola al Teatro comunale. Per lui anche una collaborazione con i Licaones (Francesco Bearzatti, Oscar Marchioni, Paolo Mappa il 18 aprile a Modena) un Omaggio a Mingus con gli archi elettrificati dei Quintorigo (13 giugno a Parma) e una performance dell’Orchestra Ottovolante coi Ballerini di Gardadanze Studio (23 giugno a Rimini).

Ravenna Jazz

Si passa da Ravenna per Ravenna Jazz dove oltre al progetto “Pazzi di Jazz” quest’anno dedicato ad Harry Belafonte,  il 9 maggio si esibisce Abdullah Ibrahim pianista e sommo esponente del jazz sudafricano. Il 3 maggio  l’Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti ospita il cantante John De Leo e la pianista Rita Marcotulli, impegnati in una produzione originale dedicata a Elvis Presley. Ravenna Jazz passerà anche da Piangipane al Teatro sociale e da Lido Adriano.

Enrico Rava (foto di Joanna Stoga)

Il Jazz italiano

Oltre ai musicisti residenti citati un ampio panorama del jazz italiano con moltissimi talenti noti e affermati e meno noti ma tutti degni di attenzione. Una vera e propria guida esplorativa del jazz  per il gusto degli appassionati italiano ma utile anche a chi, neofita del jazz volesse iniziarsi a questo mondo musicale per apprezzarne il livello creativo.

Paolo Fresu, nell’intramontabile duo col pianista cubano Omar Sosa (19 marzo, Sassuolo, Teatro Carani), ed Enrico Rava, con il suo più recente quintetto “The Fearless Five” (21 marzo, Sassuolo); i sassofonisti Javier Girotto, in duo col fisarmonicista Vince Abbracciante (14 marzo, Solarolo, Oratorio dell’Annunziata), Claudio Fasoli, in duo con il pianista Antonio Faraò (13 aprile, Piacenza, Milestone) e Daniele Sepe, col suo sestetto “Sepè le Mokò”, omaggio alle colonne sonore dei film di Totò (27 marzo, Fusignano, Auditorium Corelli). Tra i nomi italiani di primissimo piano va annoverato anche il giovanissimo ‘supereroe’ della chitarra Matteo Mancuso, ormai una star planetaria (col suo trio il 13 luglio a Rimini).

Danilo Rea, protagonista di una carte blanche al Teatro Comunale di Russi: il 25 aprile con un quartetto che affianca padri e figlie, per un gioco musicale d’alto livello in famiglia (con Roberto Gatto alla batteria e le voci di Oona Rea e Beatrice Gatto), e il 30 aprile in duo con il cantante Peppe Servillo per un espressivo binomio “Napoli e Jazz”.

Ritroveremo poi sia Roberto Gatto, col nuovo quintetto “Time and Life” che rende omaggio a Tony Williams (17 maggio, Correggio, Teatro Asioli), che Peppe Servillo, in un tributo alle canzoni di Lucio Dalla in trio con Javier Girotto e il tastierista Natalio Mangalavite (22 giugno, Medicina, Parco Ca’ Nova). Maria Pia De Vito si presenterà in quintetto con un programma dalle tinte femministe (30 marzo, Ferrara, Jazz Club Torrione San Giovanni); in quintetto sarà anche Rossana Casale, col nuovo progetto “Almost Blue” (3 aprile, Medolla, Teatro Facchini); Karima, in quartetto, proporrà invece il suo ben affinato omaggio a Burt Bacharach (11 aprile, Fusignano); Frida Bollani Magoni sarà assieme ad Albert Eno in un duo di strumentisti cantanti, pianista lei, chitarrista lui (12 giugno, Parma).

Eloisa Atti e Marco Bovi (foto di Federico Sanavio)

La parata delle voci femminili continua poi con l’omaggio jazzato a Lucio Dalla firmato da Costanza Alegiani, col suo trio Folkways (20 aprile, Dozza, Teatro Comunale); il trio della pianista-cantante Silvia Valtieri (21 aprile, Dozza); il duo della cantante e polistrumentista Eloisa Atti col chitarrista Marco Bovi, che ripercorrono in maniera antologica il loro lungo sodalizio (23 aprile, Mordano, Teatro Comunale); Laura Avanzolini, che esplora il lascito artistico di Carmen McRae in duo col pianista Emiliano Pintori (29 aprile, Mordano); notevole presenza canora maschile è quella di Joe Barbieri, col suo nuovo programma dedicato ai classici della canzone partenopea (19 aprile, Fusignano).

Il contrabbassista Danilo Gallo

Spazio anche ai grandi organici orchestrali, dove i numeri contribuiscono all’effetto euforico della musica: la strumentazione jazz-sinfonica dell’Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti sarà al centro di una produzione originale sulle musiche dei Beach Boys, con le parti canore affidate al gruppo vocale Baraonna (30 giugno, Rimini); un’altra produzione originale sarà presentata dalla On Time Band, all stars del jazz nazionale (19 maggio, Correggio); sarà invece incentrato sul repertorio di Mingus il concerto della Sarti Big Band diretta da Daniele Santimone e Tiziano Negrello (14 aprile, Modena).

Tra le proposte più insolite e ricercate vanno annoverati il quartetto Manomanouche, col suo jazz gitano che prende le mosse da Django Reinhardt (28 aprile, Massa Lombarda, Sala del Carmine); il quartetto Extended Singularity con le sue vorticose improvvisazioni su un repertorio jazz poco esplorato  (16 maggio, Correggio); la band Zenophilia del batterista Zeno De Rossi con l’aggiunta della voce dell’americano Dean Bowman, icona della black music più impegnata (27 maggio, Correggio). Ci sono poi i cinque set che si ascolteranno in due serate al Cassero Teatro Comunale di Castel San Pietro Terme: il 6 aprile l’omaggio a Steve Lacy firmato da Roberto Ottaviano (sax), Danilo Gallo (contrabbasso) e Ferdinando Faraò (batteria) e quello a Gato Barbieri a opera del quartetto del sassofonista Germano Zenga; il 7 aprile il duo con Eugenio Colombo (sax) e Roberto Bartoli (contrabbasso), il solo della pianista Patrizia Scascitelli e il trio che li riunisce tutti per il finale.

Richard Galliano (foto di Sergi Braem)

Dal mondo e dall’ Europa

Dagli Stati Uniti arriveranno il quartetto del pianista Marc Copland  (16 marzo, Ferrara), il Brass Express Trio del batterista Famoudou Don Moye (15 marzo, Fusignano) e dal trio del pianista Uri Caine con l’aggiunta vocale di Barbara Walker (21 maggio, Correggio).

Da Cuba il pianista Roberto Fonseca (23 maggio, Correggio), la sovreccitante rivoluzione dei canoni afro-cubani realizzata dal trio del pianista Harold López-Nussa (31 maggio, Correggio) e, da molto più a sud, il tango geneticamente modificato delle canzoni dell’argentino Melingo (3 marzo, Casalgrande, Teatro Fabrizio De André). Brasiliani per repertorio e (almeno per metà) anche nell’organico sono gli abbinamenti di voci e chitarre di Tati Valle e Cristina Renzetti (ovvero le As Madalenas: 29 marzo, Bologna, Camera Jazz&Music Club) e di Nilza Costa con Daniele Santimone (16 aprile, Mordano).

Dall’Australia la cantante-pianista Sarah McKenzie, il cui quartetto flirta con le sonorità brasiliane (7 marzo, Casalgrande).

C’è poi tanta Europa. Dall’estremo nord la cantante britannica Sarah Jane Morris, la cui raffinatezza interpretativa sarà sottolineata dal Solis String Quartet (23 marzo, Sassuolo), e il Tingvall Trio, che espande la frontiera emozionale del jazz scandinavo (24 maggio, Correggio).

Dalla penisola iberica l’impronta cantautorale della catalana Magalí Sare sostenuta dal basso di Manel Fortià (9 marzo, Fusignano), la vocalist portoghese Luísa Sobral (8 marzo, in duo) e suo fratello Salvador Sobral, anch’egli cantante (13 marzo Massa Lombarda). Dalla Spagna giunge il trio del pianista Daniel García, che applica l’improvvisazione e uno dei format più classici del jazz sui materiali musicali della sua terra (25 maggio, Correggio).

Dalla Francia Richard Galliano, la cui fisarmonica è ormai oggetto di culto(10 aprile, Imola). Il duo della cantante Laurianne Langevin e del pianista Cyrille Doublet ripercorre invece la storia della canzone francese (28 marzo, Modena). La cantante Cyrille Aimée è artefice del più attuale connubio tra jazz e pop song, col quale ha conquistato le scene statunitensi (30 maggio, Correggio).

La cantante svizzera Tatiana Eva-Marie si ispira esteticamente al jazz gitano, musica di matrice tipicamente francese, da lei esportato negli USA, dove ha formato la Avalon Jazz Band (14 giugno, Parma).

Dalla Germania Michael e Lorenzo Riessler, fautori di vorticose acrobazie di clarinetto e batteria con elettronica (24 marzo, Fusignano) e dall’Olanda il trio di Ernst Reijseger (violoncello) e Harmen Fraanje (pianoforte) con il cantante senegalese Mola Sylla (18 maggio, Correggio).

Crossroads 2024 è organizzato come sempre da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno del Ministero della Cultura e di numerose altre istituzioni. Crossroads fa parte di Jazzer powered by Gruppo Hera.

(v.g)