Tremate, tremate, le streghe son tornate!”. Così recitava una vecchia filastrocca per bambini, che poi divenne uno degli slogan più noti del movimento femminista degli anni ’70 e talora riecheggia ancora oggi nelle manifestazioni.

Strega di Biancaneve (foto di OpenClipart-Vectors da Pixabay)

Fu un movimento femminile e femminista figlio del Sessantotto e diffuso attraverso il “Movimento di liberazione della donna”, che propugnava parole d’ordine come “emancipazione” ed “autodeterminazione”, poiché le donne volevano realizzarsi uscendo da una serie di secolari condizionamenti socio-culturali che le costringevano in uno stato di sottomissione agli uomini: livelli di istruzione inferiori, prospettive professionali e retributive penalizzanti, una generica subalternità sociale, il matrimonio tradizionale con il maschio capofamiglia, il lavoro domestico, la maternità, la cura dei figli, tutte cose a cui relegarle, reali elementi di discriminazione.

La liberazione per determinare la propria sessualità, il parlare di genere, l’identificazione di una diversità anche nel fare politica e nella conquista di diritti sono state e sono caratteristiche del movimento.

Molte di tali problematiche sono ancora di attualità e non tutte le conquiste sono per sempre, occorre continuamente lottare.

Tali slogan coloravano di allegria una lotta dura e determinata; sta di fatto che la donna libera ed emancipata nel corso dei secoli è stata vista come “strega”, discriminata, perseguitata ed incriminata. E purtroppo il buio del Medioevo ritorna nelle tristi pagine delle cronache dei giorni nostri.

“Stregherie”, la mostra di Bologna

A Bologna, a Palazzo Pallavicini in via San Felice, 24, ha aperto la mostra “Stregherie”, visitabile fino a giugno, allestita per ricostruire la storia di una cultura dispersa e oppressa, quella di donne perseguitate ingiustamente e sovente bruciate sul rogo, le “streghe”.

La mostra espone in nove sale incisioni di streghe, strumenti di magia, illustrazioni e fotografie ed altro ancora, al fine di offrire una ricostruzione la più storicamente attendibile che si possa.

Sono esposte circa 300 stampe, sculture e quadri dedicati al mondo delle streghe e dell’occulto, alcune firmate dai più grandi incisori dell’Ottocento, come Goya e Delacroix, altre di eccellenti illustratori anonimi dimenticati.

Ci sono incisioni del famoso collezionista dell’occulto Guglielmo Invernizzi, che presentano scene di malefici, torture, sabba osceni, crudi episodi di stregoneria, ma anche scene luminose di guaritrici e streghe buone, inoltre le opere di tre collezionisti straordinari, Emanuele Bardazzi, Edoardo Fontana e Luca Locati Luciani.

Si possono vedere oggetti originali e mai visti in Italia legati al mondo della stregoneria: antichi calderoni, bacchette, feticci, amuleti e talismani prestati dallo sperduto “Museum of Witchcraft and Magic di Boscastle”, in Cornovaglia, oltre a trattati dedicati alla stregoneria come il famoso “Malleus Maleficarum”, il più noto manuale sulla caccia alle streghe, nella pregiata edizione del XVI secolo.

Il Museo delle Civiltà di Roma ha prestato parte della collezione di amuleti, che raccoglie oggetti arcani provenienti da diverse regioni d’Italia: tra i più importanti si segnala la famosa carta manoscritta trovata, alla sua morte, nello scapolare della strega Conti, in Toscana, databile intorno alla fine dell’Ottocento.

La mostra “Stregherie” (foto tratta dalla pagina Facebook della mostra)

Nella sala che chiude l’esposizione, il mondo delle streghe viene messo in scena da Enrica Mannari, artista toscana, creativa e autrice di numerosi libri sulla trasformazione e il cambiamento.
Si tratta di sette amuleti illustrati, con sette promesse che ogni donna può fare a sé stessa con l’atteggiamento propositivo di coltivare “la strega che è in sé”.

Non manca la fotografia con opere della fotografa veronese Valeria Gradizzi che porta a Bologna un progetto sul neo-sciamanesimo femminile in Italia, per scoprire un mondo carico di spiritualità in cui le donne trovano consapevolezza di sé e del loro ruolo nella società.

Come si vede si tratta di una esposizione di assoluto interesse, con cose assolutamente da vedere e su cui riflettere.

Gentile Budrioli

Un intero settore è dedicato alla “strega” bolognese Gentile Budrioli.

Gentile Budrioli nella pubblicità del musical “Ginevra e Gentile, due nomi… un solo intento: essere donna nel Rinascimento” (foto tratta dal sito https://genusbononiaeblog.it/)

Mi piace ricordare che ne abbiamo già parlato diffusamente qui su Pillole il 22 maggio 2023, quando abbiamo raccontato la storia sua e di Ginevra Sforza, amiche sfortunate in una Bologna a cavallo tra Medioevo e Rinascimento.

Gentile Budrioli fu “strega enormissima di Bologna”, la cui storia è narrata in mostra attraverso immagini e video.

Nata nella seconda metà del 1400 a Bologna, Gentile sposò un ricco notaio e ne ebbe sette figli, ma riuscì ugualmente a coltivare il suo interesse per la scienza, l’astrologia e per le doti curative delle erbe.
Con il tempo acquisì una tale competenza medica da venire chiamata da Ginevra Sforza per curare sua figlia.

Il successo della cura permise a Gentile di scalare i ranghi della città, attirandosi inevitabilmente invidie e gelosie, tanto che, quando riuscì nuovamente a curare un figlio di Ginevra, fu accusata di essere stata lei stessa a causarne la malattia ed arrestata per stregoneria, venendo infine messa al rogo dopo infinite torture!

Tempi orribili…

Libri, quadri e film

Innumerevoli sono i racconti “per bambini”, i libri, i quadri ed i film sull’argomento, per non parlare di fiction, cartoni e chi più ne ha più ne metta.

L’imolese Giuliana Zanelli, storica, scrittrice e collaboratrice di leggilanotizia, ha studiato la stregoneria ad Imola ed in Romagna e pubblicato il volume Streghe di Romagna. Denunce e processi nelle Carte del Sant’Uffizio (secoli XVI-XVII), Cesena, Il Ponte Vecchio, 2017. È frutto di una ricerca che viene da lontano, infatti la Zanelli si era occupata di episodi di caccia alle streghe nell’area romagnola in Streghe e società, Longo, 1992, e in Diamantina e le altre, La Mandragora, 2001.

Citiamo qui solo alcuni dei tanti film sull’argomento: Suspiria (1977) un film del 1977, diretto da Dario Argento, ispirato al romanzo Suspiria de profundis di Thomas de Quincey e interpretato da Jessica Harper e Stefania Casini; il film è il primo capitolo della trilogia delle tre madri ed ha avuto due sequel: Inferno (1980) e La terza madre (2007). È considerato, insieme a Profondo rosso, il capolavoro di Dario Argento.

Le streghe di Eastwick (1987), un film diretto da George Miller, basato sull’omonimo romanzo di John Updike: interpreti sono Jack Nicholson, Cher, Susan Sarandon e Michelle Pfeiffer.

Streghe è un film horror italiano del 1989, diretto, co-sceneggiato e co-prodotto da Alessandro Capone al suo debutto nelle vesti di regista.

The Blair Witch Project-Il mistero della strega di Blair (1999) è un film montato, scritto e diretto da Daniel Myrick ed Eduardo Sánchez: ha ottenuto consensi di pubblico e critica, nonché numerosi riconoscimenti, tra cui il “Premio Giovani” per il miglior film straniero al Festival di Cannes 1999 ed una menzione speciale al festival di Sitges del medesimo anno.

Le streghe di Salem (2012) è un film scritto e diretto da Rob Zom. In Italia era stato inizialmente vietato ai minori di 18 anni per la “truculenza di alcune scene, il contenuto di carattere blasfemo, l’atmosfera altamente ansiogena e il pericolo di emulazione per sette sataniche”.

Le streghe son tornate (Las brujas de Zugarramurdi), (2013), scritto e diretto da Álex de la Iglesia, ispirato alla vicenda delle streghe di Zugarramurdi: ha vinto otto Premi Goya.

Le streghe (The Witches) è un film del 2020 diretto da Robert Zemeckis, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 1983 scritto da Roald Dahl, già portato al cinema col film del 1990 Chi ha paura delle streghe? (The Witches); ha avuto successo dalla critica.

Tra i tanti pittori che hanno immortalato streghe citiamo Dùrer, Salvator Rosa, Francisco Goya, Benjamin West, Charles Turner, Alexandre-Gabriel Decamps, William Blake, Gustave Doré, Paul Klee, Pietrel Bruegel, Bosch, Delacroix…

Roghi di streghe (foto Wikipedia)

Diversi siti ospitano gallerie di quadri di streghe, tra gli altri segnaliamo “Le streghe nelle immagini dei pittori” in www.didatticarte.it, altre immagini si trovano in www.etsy.com e www.pinterest.it.
Diverse sono state all’estero le mostre sul tema, tra cui segnaliamo “Le streghe nella storia dell’arte” esposta in Scozia nel 2013, alcuni dipinti della quale si possono vedere nell’archivio di www.huffingtonpost.it.

Insomma, a nostro avviso si tratta di argomenti da conoscere e, soprattutto, sui quali riflettere.

(Marco Pelliconi)