La saga della cantina di Sasso Morelli sembra destinata a durare ancora a lungo. Dal socio ancora “molto arrabbiato” abbiamo ricevuto questa nota che ci fa capire che la situazione della cantina sia ancora molto tesa e che la conclusione sia ancora problematica.

Questa mattina mi chiama un amico, anche lui socio CAVIM, che mi dice: ma lo sai che Poletti non ha ancora fatto il rogito?
Non so perché, c’è chi dice mancano dei documenti, c’è chi dice che non ha ancora versato tutti i soldi, c’è chi dice che aspetta l’esito della proposta che ci hanno fatto di accettare il 31% come chirografi.
Ma scusa, dico io, non c’è stata un’asta? Se non ricordo male, il bando diceva che chi si presentava e gli veniva assegnata l’azienda (finto ramo d’azienda) aveva 10 giorni perentori per rogitare. Quindi a questo punto che cosa succede?
Ma so solo, mi dice l’amico, che prima mi ha convocato la mia associazione per fare un incontro, sull’accordo proposto da CAVIM poi oggi si sono rimangiati tutto e mi hanno detto che si farà un incontro al Molino Rosso nel quale immagino ci mostreranno le solite slides incomprensibili di Cornacchia.
Un altro? Dico io, ma non ne hai abbastanza di farti prendere in giro da questa gente, che ci mostra numeri che dopo un mese si rimangia con qualche scusa? Invece di girarci tanto intorno con belle parole ma sei sicuro che ci daranno almeno il 31%?
Prima era il 96% con Ermes, poi il 76% con Agrintesa, poi il 50% con Poletti, adesso il 31%, e nonostante questo Poletti con qualche scusa non ha ancora rogitato, e noi andiamo ancora al Molino Rosso, che paghiamo, per farci raccontare storie da gente che paghiamo profumatamente? Ma i soci si sono accorti che nel Bilancio al 31/07/2023 che hanno approvato nell’Assemblea del 21/12/2023 perché convinti a farlo dai consulenti, che gli stessi hanno accantonato spese per €992.000 a fronte dei costi della CNC ( loro parcelle comprese) e hanno messo a Ricavi con molto ottimismo € 608.929 per le penali ai soci per presunto mancato conferimento, ricavi che per almeno € 400.000 circa sono tutte addebitabili a CESAC? Il tutto ovviamente per mettere in difficoltà un’altra cooperativa del territorio.
Ti dico una cosa che forse non sai. Un paio di mesi fa un gruppetto di soci CAVIM è andato a Roma da un senatore del Trentino Alto Adige per parlargli della CAVIM e questa persona ha dato loro dei buoni consigli. In Trentino il Senatore ha tolto da problemi ben più grandi una cantina di Trento , che adesso va benissimo. Il primo consiglio era revocare  l’attuale CDA, ma niente, i nostri colleghi soci non lo fanno e ormai è troppo tardi. Bisogna avere coraggio e valutare se fidarsi o meno delle persone e di questo CDA non ci possiamo più fidare da mesi, perchè fanno solo quello che dicono i consulenti.
Parliamo del parere per l’azione di responsabilità tutte belle chiacchiere e quando si parla di numeri gli avvocati scrivono che glieli hanno riferiti i consulenti, per cui se un giorno un perito contabile nominato da un qualche tribunale dirà che i numeri sono sbagliati, gli avvocati saranno a posto e noi avremo speso un sacco di soldi in consulenti un’altra volta. Gli avvocati fanno decorrere poi la prescrizione dal 1/8/2018. Questo esenterebbe da responsabilità civili alcuni amministratori che c’erano prima. Fortunati perché magari le responsabilità, se ne esistono, o se ne sono esistite, le avevano pure loro essendo nei CDA dell’epoca ma si sono prescritte.

Sarebbe interessante capire se qualche avvocato troverà termini di prescrizione più lunghi.

Se gli inquirenti sentissero alcune persone tipo che all’epoca dicevano avesse trovato con l’aiuto ed il controllo del collegio sindacale alcune situazioni poco chiare sulla precedente gestione, credo ne vedremmo delle belle.
Quindi concludendo, caro amico, cosa vuoi che ti dica, forse ne vedremo ancora delle belle ma una cosa è certa non vedremo i nostri soldi.

(a cura di m.z.)

Cavim, Casa Vinicola Poletti: “Nessun ritardo nei versamenti”

La Casa Vinicola Poletti precisa che alla data della pubblicazione dell’articolo il versamento di quanto dovuto sul conto del notaio, come richiesto nel bando di gara, era già stato effettuato.

Inoltre, l’azeinda ha atteso i tempi tecnici comunicatigli dal notaio per formalizzare l’atto di cessione, non avendo in alcun modo ritardato il trasferimento del ramo di azienda della Cavim, ma, anzi, avendo collaborato attivamente affinché ciò avvenisse a stretto giro, essendo suo interesse che la formalizzazione dell’atto di cessione avvenisse nel più breve tempo possibile.