Castel Guelfo. Saranno forse tre i candidati sindaci e le rispettive liste per le elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno. Una di centrosinistra capeggiata da Claudio Franceschi, forse i civici di Progetto Castel Guelfo che si riunirà il 15 marzo sera per decidere e il centrodestra unito che non si è aggregato. Anzi.

Ecco cosa sostiene il centrodestra: “Un passo avanti per il bene della comunità guelfese. E’ quello che ha deciso di fare il centrodestra che, forte dell’unità dei partiti che lo compongono, sta lavorando a una nuova proposta civica in vista delle prossime elezioni amministrative. Una proposta che, andando oltre ai simboli, vuole essere trasversale e apre le porte anche a quei cittadini che, pur riconoscendosi nell’area progressista nel voto nazionale ed europeo, sono pronti a condividere un progetto amministrativo alternativo a quello attuale – spiegano Diego Baccilieri, Francesco Sassone e Nicolas Vacchi per Fratelli d’Italia, Matteo di Benedetto e Cristiano Di Martino per la Lega e Morris Battistini, Nicola Stanzani e Valentina Castaldini per FI -. Siamo già al lavoro su un programma condiviso che potrà essere arricchito con proposte e suggerimenti dei cittadini. Troveremo presto anche il candidato che saprà realizzarlo nel migliore dei modi nei prossimi cinque anni di amministrazione”.

Porte aperte ai cittadini anche per quanto riguarda la lista dei candidati al consiglio comunale con la consapevolezza che, con tutta probabilità, saranno tre le forze che si affronteranno durante la prossima tornata elettorale: il civismo moderato e trasversale che vede impegnato il centrodestra, il centrosinistra del sindaco Claudio Franceschi e Progetto Castel Guelfo.

“Leggiamo dell’invito della presidente dell’associazione Progetto Castel Guelfo al dialogo con le forze alternative alla giunta Franceschi – spiegano i dirigenti del centrodestra – e non possiamo che sorridere, ribadendo comunque per l’ultima volta la nostra disponibilità al confronto. In queste settimane il centrodestra ha portato avanti fino all’ultimo un dibattito leale, schietto e sincero, senza porre alcun tipo di veto. Cosa che è invece stata fatta nei nostri confronti. Ci è stato chiesto di accettare supinamente candidature scelte a tavolino e regole che di liberale hanno ben poco. In sostanza, una resa incondizionata che forze liberali come le nostre non potranno mai accettare. In pratica, dovevamo firmare una cambiale in bianco, rinunciare a rappresentare i nostri elettori e poi sparire lasciando che ad affrontarsi fossero l’attuale maggioranza e una lista che fino ad ora ha mostrato atteggiamenti radicali che non fanno parte della nostra storia e di quella di cittadini liberali, conservatori, popolari e cattolici. Non si governa per mandato divino, ma con la fiducia delle persone e non si deve avere paura del confronto democratico escludendo piuttosto che includendo. Il fronte civico moderato, invece, si prepara a una campagna porta a porta fatta di temi”.