Bologna. Il confronto sul tema della mobilità urbana è stato in parte “drogato” dalla proposta della citta a 30 all’ora e dagli inteventi di Matteo Salvini che ormai hanno finito per spaventare prima di tutti i leghisti.

Pe dare un’idea dell’insieme dei problemi ci siamo rivolti ad Andrea Matteuzzi, segretario della Filt-Cgil con il quale abbiamo ricostruito il quadro della viabilità a Bologna.

“Per noi il tema del 30 all’ora va inquadrato in un contesto più general, partendo dalle infrastrutture fino al potenziamento del trasporto pubblico (ricordo fra l’altro che questa è la seconda voce di spesa della Regione, dopo la sanità) e qualche settimana fa abbiamo sottoscritto un accordo con il comune di Bologna che prevede il potenziamento del trasporto pubblico locale.”

Quali gli aspetti più significativi di questo atto?
“Intanto un investimento importante sul fattore lavoro, che significa intervenire sulle condizioni normative e retributive del personale. Al momento non ci sono più giovani che abbiano voglia di cominciare questo mestiere, e la conseguenza la verificano quotidianamente gli utenti: c’è un calo dei servizi perché ci sono sempre meno autisti.
Qi abbiamo un impegno di investimenti da parte della città Metropolitana (ricordo anche che non è stato ancora sottoscritto il nuovo contratto nazionale del settore) e anche sul tema delle infrastrutture c’è la volontà di intervenire, tra l’altro a Bologna sono già partiti i lavori per il tram, un intervento che consideriamo determinante e assolutamente positiv (era già presente a Bologna molti anni fa) perché permette di garantire un buon equilibrio fra l’impatto ambientale ed il servizio fornito alla collettività che farà perno sul tram e sui mezzi (a metano o idrogeno).”

Perchè per voi è così strategico il tram?
“Perché garantisec davvero una “velocità commerciale”. Oggi il trasoirto urbano non è ottimale; con il tram potrebbe alzarsi in modo importante e quindi rendere più appetibile il trasporto pubblico (oggi a Bologna circa 100.000 persone al giorno usano il mezzo pubblico).
Questa quota deve aumentare e il tram è, per noi, la risposta giusta per raggiungere questo obbiettivo ottimale anche grazie, aggiungo, alle proposte del sindacato.”

Siete in gradi quantificare il numero di persone che sono necessarie per raggiungere gli obbiettivi appena ricordati?
“E’ difficile, va verificata, prima tuttto la volontà di investire davvero nel settore e dobbiamo constatare che a livello nazionale ci troviamo di fronte un muro, in ogni caso sottolineo che nella nostra Regione il trasporto pubblico locale è una parte importante della spesa sociale ed ho già detto che rappresentiamo la seconda voce di spesa, dopo la sanità.”

A Bologna quali i punti maggiormente critici della viabilità?
“Potrei dire tutti e nessuno a seconda dei casi; la verità è che andrebbe rivista la strategia della mobilità comunale perché nel corso degli anni sono cambiate le realtà industriali, le urbanizzazioni e  ci metto anche l’arrivo di molti turisti, una ricchezza per la città un nuovo problema per la organizzazione dei trasporti.All’aeroporto arrivano annualmente 10 milioni di passeggeri, poi abbiamo 5 milioni di persone che passano all’autostazione, oltre all’alta velocità  tutti esempi che ci ricordano quanto sono cambiati i numeri degli utenti che incrociano i servizi di mobilità.”

Veniamo ai 30 all’ora. Il sindaco ha insistito sul fatto che la lentezza garantisce meno incidenti soprattuto quelli mortali..
“…da questo punto di vista qualunque persona di buon senso dovrebbe essere d’accordo; poi bisogna governare nel modo più utile la nuova situazione e a nostro avviso si torna alla centralità del trasporto pubblico locale e posso dire che l’accordo con la città metropolitana che ho appena ricordato sia un esempio concreto di come si può e si deve fare.”

Quali i punti forti della città 30 e quali i punti critici su cui agire.
“”Non credo che questo sia il modo corretto per affrontare il problema. Lo ribadisco il tema del trasporto pubblico va visto come un insieme nel quale i vari elementi concorrono a dare il maggior beneficio ai cittadini e agli utenti, se separiamo le parti richiamo di perdere di vista il progetto.”

(a cura di m.z. – Foto Comune Bologna)