Dozza. Esattamente due decadi dopo la sua ultima personale di ceramica, l’artista imolese Antonella Rocchi tornerà ad esporre una selezione dei propri lavori nell’amena cornice del borgo del Muro Dipinto, dal 22 marzo al 5 aprile prossimo (e successivamente anche dal 1° al 30 giugno) nella sala della Fondazione Dozza Città d’Arte, sotto al palazzo comunale, in piazza Zotti.
Ma questa volta, alle tanto amate ceramiche si affiancheranno anche diverse opere pittoriche, frutti recenti di un furor creativo che, a quanto pare, non conosce soste: pitture astratte, esuberanti, policromatiche, sapientemente campite tra potenti linee di forza. “Un arabesco di curve e di rette”, segnala il critico Mirko Nottoli– che si materializza grazie alle innumerevoli circonvoluzioni elegantemente adagiate su diversi materiali –cartoncini, forex, compensati, tele–: epifanie coloristico-effettistiche di equilibratissime essenzialità.
Opere che spesso si possono anche abbinare in relazioni persino antitetiche: è proprio in questo senso, infatti, che l’artista ha voluto intitolare il proprio catalogo ANTIPODI (Editrice La Mandragora); le forze che si sviluppano fra due poli, anche distanti, portano ad una sintesi creativa che riesce ad ampliarsi via via che si espande verso la ricerca del nuovo, del bello, del compiuto. I quadri di Antonella Rocchi «[…] in maniera infatti inconscia, naturale, automatica, diretta, si rivolgono al lato emotivo dello spettatore, solleticano i suoi ‘stati d’animo’» coi mezzi evocativi propri unicamente della pittura: colore e forma.
Ad accompagnare le bidimensionalità morfologiche delle opere pittoriche presenti in mostra, interverranno le tridimensionalità timide e discrete delle opere ceramiche che qui (re)interpretano il tema dell’uovo, dato il particolare periodo della mostra, proprio in prossimità delle festività pasquali. Uovo come origine, uovo come rinascita: diplomata e specializzata presso il prestigioso Istituto d’Arte Ceramica “G. Ballardini” di Faenza, questa mostra è, infatti, per Antonella Rocchi come un ritorno alle proprie origini artistiche.
Uovo di ceramica smaltata, uovo dipinto: una forma chiusa, una forma «che protegge», una forma naturale tanto antica da costituire ormai una ‘forma a priori’ dell’immaginario collettivo: una forma artistica, quindi, qui declinata sia in tre sia in due dimensioni. Senza il colore, quando si fa volume, col colore quando è solo superficie.
Un immaginario collettivo che si nutre di arte dalla Preistoria ai giorni nostri; ed è proprio per questo che l’imminente mostra di Antonella Rocchi non può che arricchire chiunque ne voglia fruire.
La mostra sarà aperta dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 18. Ingresso gratuito