Dozza (Bo). 1600 cittadini hanno firmato una petizione contro l’impianto di trattamento e recupero rifiuti non pericolosi, previsto a Toscanella di Dozza nell’area produttiva tra le vie Calanco-Emilia-Valsellustra nell’area della ex-tintoria Martelli. Nei giorni scorsi la società Cfg aveva avanzato una richiesta di autorizzazione alla Regione Emilia-Romagna. I cittadini sono preoccupati per eventuali ricadute inquinanti sul territorio dovute al trasporto e al trattamento dei rifiuti.

Lo stabilimento ex tintoria Martelli di Toscanella

Sulla questione Legambiente organizza un incontro pubblico giovedì 11 aprile, ore 20.30, nella sala Martelli a Toscanella con l’obiettivo di “mettere un po’ di chiarezza sull’impatto dell’impianto e su eventuali alternative possibili qualora la Regione rigettasse la richiesta di autorizzazione”.

Legambiente rivendica “una corretta gestione dei rifiuti in un’ottica di economia circolare e riteniamo che questo tipo di impianti vada nella giusta direzione: purtroppo, molto spesso alla buona teoria segue una pratica scorretta nella gestione, da qui le preoccupazioni e l’avversione dei cittadini”.

Le quattro giornate, delle quali due recenti, di presentazione pubblica alla cittadinanza, del possibile futuro impianto, da parte della società proponente Cfg, non hanno calmato i toni e le critiche, anzi hanno accentuato le polemiche e le accuse tra i due candidati sindaci alle elezioni dell’8 e 9 giugno prossimo.

Secondo l’associazione ambientalista “l’attuale sindaco Luca Albertazzi, candidato della lista civica Progetto Dozza, e Luca Mainieri, candidato della lista civica di centro-sinistra hanno dato vita a un dibattito acceso, non supportato da reali argomentazioni, con richiami a responsabilità tecniche e politiche spesso fuori luogo.

Purtroppo “la propaganda elettorale sta avvelenando il clima necessario per valutare i pro e i contro di questo impianto, in rapporto alle capacità previste per il trattamento dei rifiuti e al possibile aumento considerevole del già pesante traffico a cui è già esposta la popolazione di Toscanella, comunque non superiore a quanto avveniva all’epoca dell’attività della ex-tintoria Martelli”, continua Legambiente.