Era esattamente l’11 febbraio del 2023 e in pieno centro a Budapest si teneva, come da alcuni anni tradizione, la manifestazione in ricordo dell’opposizione da parte di un residuo battaglione di soldati del 3° Reich all’assedio da parte delle truppe russe che avanzavano verso Berlino (chiamata la “giornata dell’onore”. Questa è storia e la manifestazione evidenziava la presenza di alcune centinaia di neo-nazisti con tanto di bandiere con croce uncinata e ricostruzioni di divise tedesche di occupazione (di allora).

Ilaria Salis in un manifesto dell’Anpi per chiedere la sua liberazione

Nell’occasione la nostra connazionale Ilaria Salis, insieme ad alcuni manifestanti tedeschi (incappucciati) presero a manganellate due manifestanti in perfetta divisa nazista: da qui l’arresto e la possibilità di dover scontare una detenzione per la quale è previsto un massimo di 24 anni.

Fermo restando il punto che non si interviene con manganellate in testa a chi non la pensa come noi, siano pur nazi-fascisti, le domande che ci si devono porre sono diverse.

• Le pubbliche manifestazioni di carattere nazi-fasciste non dovrebbero essere proibite all’interno dell’Unione Europea?

• Qualcuno dei super-stipendiati Parlamentari Europei ha provveduto a chiedere al Governo di Budapest per quale ragione tali manifestazioni risultano essere non solo tollerate ma debitamente autorizzate?

• Oltre che, giustamente, aver provveduto ad individuare ed arrestare i portatori e colpitori di manganello, la pubblica autorità ungherese ha provveduto ad identificare i manifestanti in divisa del terzo reich? E se no, come mai?

Tra un paio di mesi andremo alle urne per il rinnovo del Parlamento Europeo e stiamo assistendo all’eterno bailamme riguardo la ricerca del candidato perfetto capace di concentrare sul proprio nome la maggior quantità di voti possibili. E questo sia da una parte che dall’altra.

Assordante il rigoroso silenzio circa le intenzioni dei candidati che prenderanno forma di iniziativa una volta raggiunto lo scanno del Parlamento a Bruxelles. Si obietterà che siamo ancora alle prime battute e che il tempo della manifestazione degli intenti verrà.

Ritengo sia doveroso ed auspicabile che tutti i candidati, tutti nell’intera Europa, manifestino la loro posizione circa la posizione dello stato ungherese all’interno dell’Europa: davvero può esistere spazio all’interno dell’Europa per un paese che permette manifestazioni nazi-fasciste con tanto di divise e vessilli inneggianti al Terzo Reich?

Ricordiamoci di chiederlo, ad ogni occasione che si potrà presentare, ai candidati che scenderanno nella nostra città a chiedere il nostro voto.

La libertà più o meno provvisoria per Ilaria, mostrata incivilmente incatenata mani e piedi, deve passare in secondo piano davanti alla domanda: “ Ma cosa ci fa lo stato ungherese all’interno dell’Europa?” Preciso: “ … questo stato ungherese”

(Mauro Magnani)