Conselice è la città più colpita dall’alluvione e quindi lì le elezioni hanno il sapore della rinascita. Si è partiti in modo curioso perché l’ex vicesindaco si presenta come capolista di una aggregazione che critica fortemente il lavoro svolto dalla sindaca uscente Paola Pula. Il Pd ha scelto di ripartire dai più giovani ed ha individuato in Andrea Sangiorgi il proprio candidato.
Perché hai accettato questa sfida molto complicata?
“Dopo un percorso di ascolto del campo del centrosinistra, mi hanno chiesto la disponibilità a candidarmi. Dopo una riflessione personale ho accettato perchè credo convintamente che sia il tempo dell’impegno di una nuova generazione. Una generazione che non è più disposta a rimanere ai margini e vedersi ereditare un futuro sempre più precario e incerto. Sono convinto delle idee e proposte che stiamo elaborando all’interno dei tavoli di lavoro che vedono coinvolti oltre 100 cittadini del territorio, espressione dell’associazionismo locale, del mondo del lavoro, produttivo, agricolo e scolastico. Vi è inoltre un tavolo tutto dedicato ai più giovani dove sono liberi di progettare la nostra comunità più vicina ai loro bisogni . Sono convito della necessità di scrivere insieme una pagina nuova, differente quindi anche rispetto al passato, rimanendo però fedeli ai valori in cui Conselice ha sempre creduto. Una Conselice davvero a misura di tutti ed una politica che sappia ascoltare e confrontarsi. Questo è il senso della mia Candidatura.”
Non ci vuole molto a pensare che la prima esigenza sia affrontare il dopo alluvione.
“I drammatici eventi alluvionali di maggio hanno colpito duramente Conselice, sia i cittadini che imprese e agricoltura. Il rischio, in assenza della copertura completa dei danni subiti, è che fasce della popolazione conselicese scivolino in povertà. Non ce lo possiamo permettere. Inoltre le aziende del territorio che sono ripartite, lo hanno praticamente fatto solo con le proprie forze. Conselice è un territorio in attesa di risposte sia dal punto di vista dei risarcimenti, sia dal punto di vista della sicurezza idraulica del territorio. I vari livelli istituzionali devono fare la propria parte, senza la logica dei consensi, ma con l’unico obiettivo di dare risposte al tessuto sociale, produttivo agricolo con risorse, competenze e nuove progettazioni.”
Come hai cominciato la tua campagna elettorale?
“Sto incontrando in queste settimane molte persone, con le loro diverse priorità, problematiche, ma anche speranze. Sicuramente le tematiche più ricorrenti sono la sicurezza del territorio, il potenziamento della sanità pubblica e servizi più vicini alle nostre comunità. Sono nuovo della politica locale, ho 25 anni, in questo ultimi anni, ho visto sia le potenzialità del nostro territorio, ma anche le criticità. Occorre fare leva sulle prime ed intervenire con determinazione sulle ultime.”
Questa spinta al rinnovamento è quindi di lunga durata?
“La lista civica di centrosinistra che rappresento vuole avere l’ambizione di intrepretare la volontà di un rinnovamento con nuovi volti e priorità. Io sono il candidato sindaco, ma non credo nella persona sola al comando. Credo nell’importanza dell’ascolto, e questo non significa avere timore di decidere, ma anzi comprendere che è nel confronto che spesso si arriva alle soluzioni migliori. Appartengo ad una generazione che è sempre più discostata dalla politica, stanca della propaganda fine a se stessa e del trasformismo. Per riavvicinarla occorre costruire una politica davvero partecipata a livello locale, in cui chi vuole dire la propria possa farlo e possa contare. Il mio, nostro programma si baserà su questo.”
(m.z.)