Imola. Sculture, quadri, ceramiche, fotografie, il tutto di ottimo livello artistico e tanto altro. Sono contenuti nel rinnovato spazio espositivo della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola al numero civico 4 di palazzo Sersanti. “La nostra intenzione – spiega il presidente della Fondazione Carimola Rodolfo Ortolani il cui mandato scadrà insieme a quello del Cda a giugno – è quella di mettere gli oggetti di pregio della Fondazione in una Galleria che sia aperta e fruibile alla cittadinanza dal 29 aprile alle 18 fino al 23 giugno. I lavori sono iniziati a settembre del 2022 seguiti dall’architetto Luciana Bandini, ci abbiamo messo un po’ di tempo perché tutte le ditte di costruzioni erano impegnate con il Bonus del 110%, ma ora siamo contenti di aver terminato anche se ci manca il nostro vicepresidente Raffaele Mazzanti, scomparso da poco, che tanto impegno ci ha messo e al quale abbiamo dedicato una sala. Alla reception ci sarà una persona pronta a dare tutte le informazioni utili nei giorni di apertura”.
Nelle due nuove vetrine sono state posizionate quelle che sono fra le opere più importanti delle Collezioni della Fondazione. Saranno illuminate anche di sera, quando la mostra sarà chiusa, per dare ulteriore vigore al centro storico.
Domenico Baccarini (1882–1907) – SENSAZIONI DELL’ANIMA – 1903 – Gesso
Considerata fra le opere scultoree più significative dell’artista faentino Domenico Baccarini, tanto per la sua esecuzione quanto per il tema da lui lungamente coltivato, la scultura Sensazioni dell’anima è stata acquistata dalla Fondazione nel 2015. I riferimenti evidenti a Simbolismo, Verismo e Liberty collocano la statua, eseguita nel 1903, al principio dell’importante stagione artistica romagnola che vide Baccarini tra i principali protagonisti.
Bertozzi&Casoni Giampaolo Bertozzi, (1957- ) Stefano Dal Monte Casoni, (1961–2023) – NON RICORDO – 2014 – Ceramica policroma
L’opera in ceramica policroma di Bertozzi & Casoni Non ricordo, rappresentante un Pinocchio invecchiato e mai diventato umano seduto sulle tante edizioni della sua avventura. La scultura, realizzata nel 2014 ed esposta all’Expo di Milano nel 2015, è stata acquisita dalla Fondazione nel 2017 dopo la mostra bolognese Storie naturali. Bertozzi & Casoni al Museo di Palazzo Poggi. Può Pinocchio realmente crescere? Può diventare vecchio? Seduto sui libri che non ha letto, con aria triste, Pinocchio pensa alle occasioni che ha perso. Oppure, ravveduto, si perde nei ricordi di tutto ciò che ha letto e ormai gli sembra inutile. (M.A. Bazzocchi)
Prima sala
MARGOTTI RITROVATO
L’imolese Riccardo Lanzoni, ferroviere di professione, ma archeologo per passione, fu nominato, dopo un suo importante ritrovamento presso la grotta di Re Tiberio, Ispettore onorario della Soprintendenza. Trasferitosi per lavoro a Cervia mantenne rapporti con la sua città d’origine e in particolare con il suo caro amico d’infanzia Anacleto Margotti (1895–1984). Non ancora trentenne Margotti mandava a Lanzoni, di cui aveva profonda stima, le sue opere in visione lasciandogliene in regalo ed anche, forse, perché queste fossero da Lanzoni proposte a collezionisti. Sono circa novanta pitture, non tutte di Margotti, che la Fondazione ha trovato e acquisito dai parenti di Riccardo Lanzoni nel 2018. Piccole tavole, tele e cartoni a volte dipinti su entrambe le facce, sono lavori giovanili, freschi, che ben si integrano con la collezione di Margotti già posseduta dalla Fondazione.
Sala grande
QUADRERIA
La quadreria della Fondazione si compone di oltre quattrocento dipinti che, pur differenti per autore, tematiche e datazione, hanno nella provenienza locale il filo conduttore della collezione. Il nucleo fondamentale della raccolta è costituito da opere provenienti dalla Cassa di Risparmio di Imola e acquisite dalla Fondazione all’epoca dello scorporo; a questo nucleo si sono aggiunti successivi acquisti eseguiti sia sul mercato antiquario che da privati e vi sono anche alcune importanti donazioni. Tra gli artisti presenti in collezione da sottolineare in particolare un quadro di Innocenzo da Imola (1490 ca–1550 ca), poi Gaspare Sacchi (doc. dal 1509 al 1536), Gian Domenico Valentini (1639–1715) a cui si aggiungono Il fondo Anacleto Margotti, il fondo Tommaso Della Volpe (1883–1967) e opere di Mario Guido Dal Monte (1906–1990) e di Giovanni Malmerendi (1893–1968).
Terza sala
CERAMICHE
La collezione di ceramiche della Fondazione, già oggetto di studi ed esposizioni, è costituita da oltre duecentocinquanta pezzi che dal 1997 si sono via via aggiunti ad un esiguo numero di opere ereditate dalle collezioni della Cassa di Risparmio di Imola. La maiolica settecentesca di produzione imolese, della quale poco si conosceva, è stata fin dagli inizi oggetto di interesse e di ricerca. Si è costituito così il principale fondo della collezione al quale si sono negli anni aggiunti altri importanti nuclei quali un gruppo di ceramiche antropomorfe del XVI secolo, la collezione di vasi da farmacia prodotti dalla ditta Ferniani di Faenza agli inizi dell’800 e alcuni manufatti più recenti della Cooperativa Ceramica imolese.
Quarta sala
OGGETTI D’ARTE E D’ARTIGIANATO
Le collezioni della Fondazione si sono arricchite negli anni di una serie di oggetti di varia natura: pubblicazioni, manufatti, sculture e dipinti. Oggetti fra loro molto differenti che trovano, pur nella loro dissomiglianza, una giusta collocazione all’interno di un percorso che, fin dai suoi inizi, ha cercato di seguire le tracce di ogni espressione artistica e artigianale prodotta a Imola e nei suoi dintorni. Ecco dunque la campana di Magister Toscolus, la misericordia col fodero d’argento con lo stemma dei Sassatelli, alcune monete della raccolta numismatica, ancora maioliche settecentesche e parte degli arredi e degli oggetti appartenuti al Monte di Pietà e alla Cassa di Risparmio di Imola.
Quinta sala
ARCHIVIO RENATO MANZONI
L’Archivio Renato Manzoni, donato alla Fondazione dalla famiglia Manzoni, custodisce il patrimonio storico prodotto dal calzolaio imolese Renato Manzoni (1910-1999) durante gli oltre sessanta anni di attività. Il fondo è costituito da più di ottocento modelli di calzature femminili realizzate artigianalmente da Renato Manzoni tra gli anni Trenta e gli anni Ottanta del Novecento. A questi si aggiungono una serie di bozzetti, fotografie e strumenti che documentano il lavoro del calzolaio, che affermò il proprio nome a livello nazionale e internazionale. Calzarono le sue scarpe Sophia Loren, Abbe lane, Mina… La collezione, ottimamente conservata, rappresenta una fonte preziosa per lo studio della moda calzaturiera italiana femminile del secolo scorso, offrendo agli studiosi la possibilità di conoscere le capacità creative e artistiche del calzolaio imolese.
Sesta sala
ARCHIVIO FOTOGRAFICO
Oltre quarantamila fototipi costituiscono l’archivio fotografico della Fondazione. Si tratta di una raccolta composta da diversi fondi fotografici custoditi dalla Fondazione dopo singole campagne di catalogazione, restauro e condizionamento del materiale alle quali seguirà la digitalizzazione dei nuclei più significativi. Il Fondo Gianfranco Fontana (1931-2009) costituito da materiali raccolti e realizzati da Gian Franco Fontana nel corso della vita e della multiforme attività professionale: editore, autore, giornalista, cultore di storia locale, uomo politico e fotografo. Il Fondo Adriano Marabini (1897–1975), del quale esponiamo una selezione di immagini legate alla realizzazione della casa del fascio, di cui Marabini fu il progettista, e una bella serie di scatti presenti negli album di Marabini ma realizzati da Tommaso della Volpe. Per concludere una selezione delle immagini scattate dal collettivo fotografico Terra Project nel 2010 per la pubblicazione del volume Gente del Santerno.
SALA PROIEZIONI Raffaele Mazzanti
Nella sala proiezioni, intitolata al Vice Presidente della Fondazione Raffaele Mazzanti recentemente scomparso, vengono proiettati i documentari realizzati dalla Fondazione nell’ambito del progetto di promozione culturale intitolato
LA MOSTRA
Per l’inaugurazione della Galleria è stata allestita una esposizione delle collezioni della Fondazione LE RACCOLTE DI PALAZZO SERSANTI che sarà visitabile dal 29 aprile al 23 giugno ai seguenti orari: martedì. giovedì, sabato e domenica 10-12/16-19; mercoledì e venerdì 16/19.