Imola. Dopo più di un anno di pressioni e impegno da parte di un gruppo di cittadini autocostituitosi, partirà nella prima settimana di maggio una comunità solare per l’autoconsumo dal basso di energia pulita. Sono attualmente 34 i soci della comunità che aspettano di far parte della comunità e si presume che almeno 11 possano già partire già dal prossimo mese.

Per spiegare le caratteristiche del progetto e il suo stato di avanzamento giovedì 2 maggio si svolgerà un incontro, alle ore 20.30, nella sede condominiale ex Auser presso il giardino Odone Martelli tra via Vivaldi e via Puccini nel quartiere Pedagna di Imola.

Sarà l’occasione per ottenere informazioni dettagliate sull’iniziativa ed eventualmente per aderire alla stessa.

Di seguito pubblichiamo una intervista a Gian Piero Piraccini di Cesena, tra i primi ad installare il fotovoltaico sul tetto ed ora in campo in prima persona per attivare una comunità solare.

“Cambiare le abitudini e consumare energia quando c’è il sole. L’energia rinnovabile condivisa costa meno. E questa, in un periodo in cui le bollette sono un incubo, è un’ottima notizia”, afferma Gian Piero Piraccini, magazziniere di lavoro e grande appassionato di energie rinnovabili, tra i fondatori della prima comunità solare a Cesena.

“Ora tutti parlano di Cer (comunità energetiche rinnovabili) – spiega Piraccini – ma l’antenato delle Cer sono le Comunità solari ideate nel 2010 dal professore Leonardo Setti. Il principio è lo stesso: i cittadini si uniscono in una comunità, tra di loro qualcuno ha l’impianto fotovoltaico, altri no. Il 60% di ciò che producono quelli con il fotovoltaico e non riescono a consumarlo viene rimesso in rete a disposizione degli altri. La media nazionale dice che i 2/3 viene rimesso in rete. E’ uno scambio, virtuale, ma uno scambio che può ridurre lo spreco che ogni anno fa lo Stato spendendo 7 miliardi di euro per trasportare energia da una parte all’altra d’Italia. Se si impara che ogni volta che c’è una produzione, un impianto fotovoltaico, ci dev’essere qualcun’altro pronto a pochi chilometri, o quanto meno in zona, a prenderla, si riduce moltissimo lo spreco”

Negli ultimi mesi Piraccini ha spedito un centinaio di mail per spiegare alle associazioni e alle organizzazioni pubbliche il sistema vincente. “Siamo partiti a febbraio e siamo 4 famiglie anche se all’associazione Comunità solari siamo iscritti in 12 – continua Piraccini. L’ostacolo sono le 400 euro che vanno spese all’inizio, ma poi se ne risparmieranno 300 all’anno di bollette. In cambio viene dato uno smartmeter con credenziali per accedere e capire quanta disponibilità di energia rinnovabile c’è a Cesena. A chi riesce a consumare energia rinnovabile con il fotovoltaico vengono riconosciuti 25 centesimi, mentre a chi la produce vengono dati 15 centesimi. Bisogna cambiare le abitudini ed essere pronti a consumare l’energia di giorno quando c’è la luce, il sole. Sono piccole accortezze che servono per far funzionare bene la comunità solare. Si può arrivare a risparmiare moltissimo, ma soprattutto i soldi ‘guadagnati’ dall’uso o dalla produzione vengono restituiti sotto forma di buoni spendibili ovunque, in supermercati o dai benzinai. E’ un modo intelligente per risparmiare e utilizzare l’energia che qualcuno produce in più e che verrebbe persa”.

“La Comunità solare di Cesena è aperta a tutti e non occorre cambiare fornitore di energia elettrica e nè avere un impianto fotovoltaico. E’ richiesto un unico investimento iniziale di 400 euro per acquistare lo smart meter, un dispositivo che va inserito in una normale presa di casa e poi è in grado di dialogare con il contatore Enel e la piattaforma gestionale della comunità solare.
Al cittadino solare che consuma un kwe all’interno della comunità viene riconosciuto un incentivo di 0,25 euro per kwe sotto forma di premio, mentre al produttore del medesimo kwe viene riconosciuto 0,15 euro. Inoltre grazie alla comunità solare è possibile richiedere l’installazione di colonnine di ricarica auto pubbliche, basta la richiesta di 20 cittadini solari, i quali, grazie ad un abbonamento mensile di 20 euro, avranno diritto a ricariche illimitate. E’ come poter andar dal benzinaio sotto casa e con 20 euro fare il pieno all’auto per 30 giorni consecutivi. Numerose famiglie hanno già risparmiato più di 300 euro in un solo anno, recuperando gran parte dell’investimento”, conclude Piraccini.