Imola. “La pietra di Palermo e la storia del più antico Egitto: fra collezionismo, annalistica ed archeologia” è il tema del secondo appuntamento della sessione primaverile del Cise di Imola (Centro italiano studi egittologici) che si svolgerà venerdì 10 maggio, ore 18, nella sala grande di palazzo Sersanti a Imola (piazza Matteotti 8).

Massimiliano Nuzzolo

Relatore Massimiliano Nuzzolo, ricercatore in Egittologia e Civiltà Copta, presso il dipartimento di Studi storici dell’università di Torino e co-direttore della missione archeologica italiana al tempio solare di Niuserra ad Abu Ghurab, Cairo, Egitto.

La missione, co-diretta insieme alla prof.ssa Rosanna Pirelli, dell’università di Napoli, L’Orientale, si svolge in partenariato con l’Accademia delle Scienze di Varsavia e finanziata dal ministero Affari esteri e della Cooperazione internazionale.

La Pietra di Palermo è un frammento di una stele che costituisce una fonte fondamentale per la ricostruzione della fase dell’Antico Regno della civiltà egizia. Riporta infatti l’elenco dei faraoni d’Egitto dalla prima alla quinta dinastia, i nomi delle loro madri ed il livello raggiunto anno per anno dalle piene del Nilo; sono riportate anche le donazioni di terre e beni effettuate dai sovrani al dio Ra, ad Hathor e alle anime di Eliopoli.

Per la lettura e l’interpretazione della Pietra di Palermo, Massimiliano Nuzzolo sta studiando il reperto come mai prima era stato fatto assieme a Kathryn Piquette e Mohamed Osman. Oltre ai tradizionali e ai moderni sistemi di ricerca archeologica, i tre studiosi si sono affidati ad una tecnica fotografica speciale per ottenere immagini leggibili dei segni ormai sbiaditi: la Rti, (Reflectance transformation imaging) che consiste nello scatto di foto ad altissima risoluzione variando la fonte e le angolature della luce.

L’importanza della Pietra di Palermo è dovuta alle preziose informazioni che il monumento ci veicola dalla antichissima civiltà egizia. Pensate che è antica più di 4.000 anni e riporta minuziosamente indicazioni storiche relative ai primi 700 anni di vita egiziana: un vero tesoro per gli egittologi!
Oltre alla cronologia delle prime cinque dinastie egiziane (fino a circa al 2.350 a.C),  si trovano informazioni sulle principali celebrazioni religiose, sulla costruzione di templi e monumenti; dettagli dei traffici commerciali, delle principali attività agricole e informazioni sull’allevamento di bestiame… insomma un resoconto preciso non solo della vita regale, ma anche dell’economia e del quotidiano vivere.
Ora, tenendo conto che di moltissime di queste informazioni non ci sono riscontri archeologici, si capisce l’importanza di queste scoperte. Certamente molte notizie saranno inesatte, amplificate dal mito e dalle leggende, tuttavia la maggior parte hanno permesso agli egittologi di avere informazioni inedite.