Spett. redazione,
dopo diversi tentennamenti, le due nuove urbanizzazioni fuori dai perimetri urbanizzati previste in zone allagate, come quelle della Ghilana a Faenza e di via Biancanigo a Castel Bolognese, sono state definitivamente bloccate.
Rimarchiamo il fatto che si è arrivati a questa confusa fase finale sul destino delle due aree a seguito delle manifestazioni di interesse e delle compensazioni più volte travisate e che il circolo Legambiente Lamone Faenza ha sempre, con puntualità seguito e, da subito, osteggiato.
Ci si è arrivati con diverse contraddizioni. Non preoccupano tanto le posizioni dei rappresentanti delle opposizioni nei Consigli Comunali, che strumentalmente hanno usato argomentazioni anche opposte tra loro, ma piuttosto quelle di due gruppi di maggioranza che preoccupandosi solo “dei danni ai costruttori”, a Faenza, hanno portato all’imbarazzante risultato di 11 contro 11, sul progetto della Ghilana.
Poi il Consiglio dell’Unione della Romagna Faentina, che aveva l’ultima parola, ha rimesso le cose a posto. Tuttavia, non si può stare tranquilli, queste contraddizioni all’interno della maggioranza a Faenza e più in generale negli altri Consigli Comunali dell’Unione (tre dei quali dovranno essere rinnovati a giugno) potrebbero creare problemi per affrontare gli interventi di ricostruzione post alluvione che, necessariamente, dovranno riguardare la questione della sicurezza idrogeologica e della necessità di ridurre il consumo di suolo nel nuovo Piano Urbanistico Generale (ancora in via di definizione).
A questo proposito è stato presentato in questi giorni in Regione il “Piano speciale preliminare: ricostruzione in sicurezza su fiumi, versanti, infrastrutture”. Anche se il testo completo non è ancora stato diffuso, secondo il comunicato della Regione, il Piano contiene le prime strategie di intervento e gli indirizzi di pianificazione. Sarà aggiornato e completato a giugno 2024 quando vedrà la luce il Piano speciale definitivo che comprenderà anche l’elenco delle opere e degli interventi strutturali e non strutturali.
La Regione, inoltre, avvierà a breve un percorso di coinvolgimento attivo delle comunità che sono state interessate dall’alluvione, cittadini, mondo produttivo e amministrazioni. Percorso che punta a una condivisione delle informazioni contenute nei Piani speciali e a un ascolto attivo delle istanze provenienti dai territori.
(Circolo Legambiente Lamone Faenza)