Imola. Si apre l’anno 2024 di SpazioTempo con la conferenza della professoressa Mirella Manaresi il 29 maggio, la prima di sette, disseminate lungo l’estate e l’autunno.
SpazioTempo: un nome che, a molti imolesi, fa subito pensare alle conferenze a tema scientifico a Villa Torano e solo in un secondo momento alla fisica e alla relatività! E’ un bel traguardo, in una città che non ha tradizione per la divulgazione scientifica, e solo di recente è divenuta sede universitaria.
Intorno al preside Silverio Scardovi, il gruppo SpazioTempo di appassionati e cultori si riunisce per partecipare alla non sempre facile impresa di trovare scienziati ed altri esperti ad hoc che vogliano comunicare le scoperte e le prospettive della ricerca a una platea molto interessata ma spesso priva di basi conoscitive specifiche. E il gruppo rappresenta anche un campione di pubblico, per le differenti competenze lavorative, livelli di istruzione, interessi, età, offrendo pertanto uno spettro di opinioni di provenienza molto diversificata. La sua presenza quindi va oltre il lavoro organizzativo, tecnico e informativo rappresentando un legame, un collegamento invisibile ma reale fra il pubblico e l’idea generatrice di SpazioTempo.

Molti membri del gruppo, con ospiti: Da sinistra: Alberto Domenicali (ospite), Roberto Tuberosa (ospite), Eugenio Galvani, Augusto Machirelli (ospite), Giacomo Gambi (ospite), Franco Mirri, Giuseppe Torluccio (ospite), Silverio Scardovi, Carla Cardano, Carmen Capra, Daniele Balbi, Carlo Cavina e Fabio Orsi.
I primi comunicatori di scienza sono gli scienziati stessi, i ricercatori che cercano di “raccontare” ciò che fanno o hanno fatto, in riferimento a un panorama internazionale: in questo, alcuni per dote naturale sono divulgatori migliori di altri. Il loro contributo è fondamentale ma occorre anche preparare il pubblico, informandolo adeguatamente in anticipo sugli eventi ed eventualmente continuare con interviste a posteriori, sulla stampa. “il nuovo Diario Messaggero” e Leggilanotizia.it, a cui talvolta si aggiungono altri, per mano di SpazioTempo, contribuiscono alla diffusione informativa perseguendo gli stessi obiettivi delle conferenze, dando risonanza agli eventi e amplificandone così il valore. Di estremo interesse anche la possibilità di riascoltare le conferenze su youtube, una prerogativa del nostro mondo permeato da internet.

Alcuni ospiti relatori: a sinistra ing. Andrea Vittorio Pollini, al centro prof. Roberto Tuberosa con il prof. Vittorio Pollini (membro del gruppo), a destra prof. Maurizio Gabbrielli
Le finalità di SpazioTempo
Le finalità? Quelle della popular science tradizionale anglosassone, ovvero della divulgazione scientifica, della disseminazione divulgativa della scienza… modi diversi per nominarla, per descrivere il “ponte” fra la letteratura scientifica vera e propria e lo svolgersi della “narrazione” culturale, politica, popolare. La Scienza in ogni caso entra a far parte della cultura anche senza che qualcuno espressamente si adoperi, ma in modo più lento e forse meno efficace, talvolta malamente, in mancanza di circostanze o aiuti specifici. Per di più la società è oggi sottoposta all’ascolto di informazioni di natura scientifica in continuazione e dovrebbe quindi essere messa in grado di capirle per poi esprimere pareri consapevoli.
In che modo riuscire ad essere “ponte”? Come “disseminare” la Scienza ? Se gli scienziati buoni divulgatori sono quelli che sollecitano interesse e attenzione da parte del pubblico, chi organizza la divulgazione dovrà scegliere, per cominciare, argomenti in grado di attirare attenzione e interesse, o che siano attraenti per qualche ragione per il pubblico del luogo. SpazioTempo sa fare questo e ha proposto in tempi recenti conferenze sulla corsa allo spazio che, attraverso molteplici aspetti, sicuramente incontra il favore di una vasta platea. Stesso dicasi per la ricerca sulla vita extraterrestre. Per ragioni ben note, Gregorio Ricci Curbastro non può non interessare gli imolesi, che infatti hanno accolto la conferenza del suo illustre discendente dimostrando la massima partecipazione all’evento.
Scelte di argomenti del tutto nuovi e/o inediti, indispensabili per costruire le basi di una disseminazione scientifica efficace, si sono susseguite a SpazioTempo. Non resta per identificarli che scorrere i calendari dei vari anni: così troviamo i 5G delle Telecomunicazioni, i bitcoin delle Criptovalute, l’Intelligenza Artificiale in vari ambiti applicativi… Anche svolte scientifico-tecnologiche importanti che sono state trascurate dai normali canali, hanno ricevuto attenzione e dissolto incomprensioni, come il caso dell’editing genetico che sta affiancando o sostituendo la tecnologia del DNA ricombinante senza che in molti se ne siano resi conto. E sicuramente hanno provocato profonde riflessioni anche gli esempi su come la pura speculazione sviluppatasi nel corso dei secoli possa generare nel nostro tempo applicazioni molto significative: i teoremi sui numeri primi sono infatti all’origine della crittografia a chiave pubblica, ampiamente utilizzata oggi.
Vogliamo poi qui sottolineare che SpazioTempo si è prodigato per portare all’attenzione degli imolesi un ricercatore che potesse illustrare in che cosa consista la fusione nucleare e a che punto sia la ricerca in questo settore, riuscendo alla fine nell’intento. Quest’anno infatti avremo tutto questo : un esempio illuminante di come la cultura scientifica sia necessaria alla società di oggi per maturare un’opinione basata su informazioni corrette, da utilizzare eventualmente in circostanze determinanti per il futuro della Nazione, come già si è verificato in passato.
Altri interessanti argomenti si susseguiranno: non resta che scorrere il calendario e prendere nota: gli incontri hanno luogo a Villa Torano.
Ma al di là degli esempi, ancora più importante è che la divulgazione si faccia testimone della concretezza della ricerca, resa presente e fatta sentire alla società come una realtà vera, importante, che diffonde la conoscenza della Natura e il progresso tecnologico nel suo continuo divenire, un baluardo indispensabile in una battaglia culturale in essere contro il relativismo postmoderno. Non è di vecchia data l‘origine dell’aggressione ideologica alla Scienza che si prolunga e si potenzia nel tempo, da parte degli intellettuali che abbracciano posizioni relativiste. Essi ritengono la Scienza un insieme di credenze fallibili, un’interpretazione della realtà senza alcun valore di verità, descrizione che risponde fedelmente a ciò che papa Ratzinger ha detto del relativismo: una dittatura nella quale nulla viene riconosciuto come vero.
Gli scienziati credono nella verità conoscitiva della ricerca che conducono, anche la società deve prendere posizione: ma alle spalle deve avere una informazione salda e continua. Come ha scritto Einstein, ”… tutta la nostra scienza, commisurata alla realtà, è primitiva e infantile, eppure è la cosa più preziosa che abbiamo”. Cerchiamo dunque di farla conoscere, almeno un po’.
(Carla Cardano)