Imola. Lunedì 10 giugno alle 21, nel cortile interno della Nuova scuola di musica Vassura-Baroncini, si svolgerà l’iniziativa a ingresso libero Un dono prezioso, momento musicale per presentare un prestigioso violoncello donato alla scuola realizzato dal liutaio lughese Custode Marcucci.

A donare lo strumento sono stati i figli del proprietario, Guglielmo Garbesi, per esaudire l’espressa volontà del padre di lasciare lo strumento alla scuola. Il liutaio Federico Bandini che lo ha restaurato illustrerà gli interventi compiuti per cancellare i segni del tempo e riportare lo strumento in condizione di essere suonato, come accadrà nel corso della serata grazie ad alcuni docenti della scuola.

Il violoncello risale ai primi del Novecento e porta la firma di Custode Marcucci, fondatore della “Premiata fabbrica di istrumenti ad arco Marcucci” a S. Agata sul Santerno. Gli strumenti costruiti da Marcucci, dotati di una particolare vivacità e potenza sonora, sono tra i migliori esempi della liuteria romagnola sviluppatasi tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, che ha visto oltre a Marcucci l’imolese Primo Contavalli e Nicola Utili (Nicola da Castelbolognese). I pochi strumenti di Marcucci giunti integri e funzionanti ai giorni nostri sono utilizzati da importanti musicisti che suonano in orchestre come quella del Teatro alla Scala o l’Orchestra Filarmonica Toscanini. Il violoncello donato alla scuola dai figli di Guglielmo Garbesi ha anche un grande valore affettivo perché il loro padre lo suonò durante la seconda guerra mondiale in ospedali e accampamenti per regalare momenti di evasione ai soldati.

“Questa donazione, assieme ad altre che si sono susseguite negli scorsi anni, sono un’ulteriore testimonianza del radicamento della scuola Vassura-Baroncini nella comunità, e dimostra come essa venga vissuta, anche per il suo essere comunale, come custode privilegiata di libri, spariti e strumenti ed in grado quindi non solo di conservarli ma anche di valorizzarli ridonandogli vita e voce attraverso l’utilizzo da parte di studenti e docenti della scuola”, commenta l’assessore alla Cultura Giacomo Gambi.