Imola. Tanti cicloturisti e altri puramente amatoriali sul tracciato dell’Autodromo “Enzo e Dino Ferrari” che sarebbe stato solcato qualche ora più tardi dai campioni del Tour de France,  durante la mattinata del 30 giugno, la stragrande maggioranza in bici da corsa provenienti da Lugo, Faenza e altre zone della Romagna, altri con l’elettrica e qualcuno perfino con la citybike. Perfino il cronista di www.leggilanotizia.it ha affrontato tre giri del celebre circuito con la bici “per andare a prendere la spesa o poco più”, sorpassato da quasi tutti a parte le famiglie con i bambini e trovando la “propria Gallisterna” nella terza scalata della salitella delle Acque Minerali, ma tant’è. Una festa di popolo, con parecchie maglie gialle, dalle 8 alle 11 a tirare in gruppetti e a divertirsi.

Un po’ meno folto, sebbene molto caloroso nelle zone vicine al centro storico, il pubblico nella calura delle 15, rispetto alle aspettative ricordando che il Tour de France è il terzo avvenimento al mondo ad essere seguito dopo le Olimpiadi e i Campionati Mondiali di calcio, fra viale Dante, piazza Senna e le tribune centrali dell’Autodromo. Certo, Imola non era l’arrivo di tappa ma solamente un passaggio molto veloce dei corridori mentre la “carovana” si è fatta sentire con clacson scoppiettanti per dare più entusiasmo. Alla curva “a radicchio” proprio di fronte alla torre dell’Autodromo arrivano prima dieci fuggitivi, nessun nome di rilievo ma giovani promettenti, con oltre sei minuti di vantaggio sul gruppo dei migliori, dei grandi favoriti del Tour e della maglia gialla del “francesino” Romain Bardet, quasi a fine carriera dopo essere stato una grande promessa incompiuta. Sembra fatta per la fuga di giornata e così sarà. Ma lo spettacolo vero arriverà sul colle di San Luca a Bologna, percorso due volte prima dell’arrivo in via Irnerio.

Sulla seconda ascesa i fuggitivi sono rimasti in tre, scatta con la maglia “rosso toro” un altro francese, Vanquelin che riesce a fare il vuoto lasciandosi alle spalle la maglia a pois Abrahamsen e Nelson Oliveira. La sua azione è forte e gli permetterà di giungere all’arrivo con la vittoria in solitaria. Ma dietro non stanno certo a guardare. Nella seconda salita a San Luca Pogacar rompe gli indugi e scatta seguito immediatamente da Vingegaard. Evenepoel e Carapaz restano sorpresi, ma poi rincorrono in pianura e raggiungono la coppia proprio sul traguardo, mentre un gruppo con Bardet e Roglic resta attardato di una ventina di secondi. La nuova maglia gialla è Pogacar, appaiato a Vingegaard. Evenepoel e Carapaz. Che spettacolo nella tappa da Rimini a Bologna con passaggio da Imola e Castel San Pietro.

“Un passaggio storico, emozionante che ha abbracciato tutta la nostra città. Migliaia di persone hanno salutato il passaggio del Tour de France che ci ha regalato immagini della nostra città dall’alto davvero straordinarie e che hanno fatto il giro del mondo – ha dichiarato il sindaco Marco Panieri -. Nella cornice dell’Autodromo, ho avuto la fortuna di assistere alla corsa dei ciclisti accanto a Nino Ceroni, storico organizzatore dei Mondiali di Imola del 1968 e icona delle competizioni ciclistiche italiane. Un ringraziamento alla Regione Emilia Romagna, al presidente Stefano Bonaccini e a quanti hanno lavorato per la riuscita della manifestazione”.

(Massimo Mongardi)