Il figlio di Leonardo” (ed. Mursia) è il titolo dell’ultimo libro di Simone Valmori. Un thriller storico diviso in due filoni temporali distinti, presente e Rinascimento, che crescono in simbiosi alimentandosi entrambi di un mistero celato in un dipinto conservato a Forlì, la Dama dei Gelsomini. Un ingegnere dall’animo avventuroso e una guida museale con un passato nascosto si trovano ad affrontare una pericolosa organizzazione. Nel mentre, in pieno Rinascimento italiano, Leonardo Da Vinci e Caterina Sforza nascondono un segreto che potrebbe cambiare il mondo. Una storia che attraversa i secoli, rivelando un legame indissolubile tra passato e presente.

“Il romanzo contiene informazioni e rivelazioni riguardanti la paternità di Giovanni dalle Bande Nere. Una delle mie scoperte più significative si concentra sulla Pala dei Tre Arcangeli di Marco D’Oggiono, pittore di scuola vinciana, dove Valmori ha identificato il nome ‘Lionardo’ nascosto nel collo dell’Arcangelo Gabriele come fosse un indovinello irrisolto da 500 anni – racconta l’autore -. Perché questa interpretazione mette in luce una possibile analogia biografica tra il pittore e l’angelo che annunciò non solo la nascita di Gesù, ma anche quella di Giovanni Battista? Il motivo è semplice, il nome che Leonardo deve aver dato a suo figlio è proprio Giovanni. Lo attesterebbe il famoso dito alzato che Leonardo ritrae nelle sue opere e che non sarebbe più un ammonimento, ma l’affermazione di sé stesso e del figlio. In questo modo si spiegherebbe il motivo per cui il dipinto del San Giovanni Battista di Leonardo, che rappresenta un adolescente ritratto all’età di 14 anni, è uno dei pochi che il pittore vorrà con sé fino alla morte ad Amboise, in Francia. Tutta l’arte svelata nel romanzo supporta questa teoria. Attraverso un’analisi approfondita del Cenacolo di Santa Maria delle Grazie, ad esempio, arrivo a determinare una data di nascita come nella soluzione di un rebus, il 6 aprile 1498, che coincide proprio con il giorno della nascita di Giovanni dalle Bande Nere, figlio di Caterina Sforza e tradizionalmente riconosciuto al Popolano. Tuttavia, secondo il romanzo, ci potrebbero essere stati incontri segreti tra Caterina e Leonardo, che hanno portato al concepimento di un figlio illegittimo. Altri artisti della cerchia di Leonardo lo confermerebbero in decine di opere, come nella Natività Mistica di Sandro Botticelli, dove un padre è l’unico a celarsi il volto in maniera enigmatica e dove un misterioso cartiglio farebbe riferimento non al periodo in cui nacque Gesù, ma ancora una volta all’aprile del 1498. Teorie innovative che accompagnano il lettore in un dibattito stimolante sulla figura di Leonardo da Vinci e la possibilità che abbia davvero avuto un figlio da una donna che come lui amava l’arte, la scienza e gli esperimenti che, come descritti nei disegni di Leonardo, potrebbero aver generato una vita all’insaputa di tutti”.

Simone Valmori (Forlì, 1977) vive a Forlì. Laureato in economia di internet opera in ambito educativo come professionista del fundraising e della comunicazione. Impegnato nella valorizzazione della cultura del suo territorio, attualmente ricopre il ruolo di presidente del Museo interreligioso di Bertinoro. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni tra cui un gioco di società sulla Romagna dal titolo Forum Livii: un’avventura alla conquista del Paradiso (2022) il romanzo La Macchina dei Prodigi (2018) e L’Eredità di Leonardo (2011).