Giovedì 8 e venerdì 9 agosto ancora appuntamenti coinvolgenti a “In mezzo scorre il Fium”e, percorsi fra arte, musica e natura, il festival diretto da Luisa Cottifogli, che crea uno stretto dialogo tra musica, arte e natura in luoghi splendidi dall’Appennino tosco-romagnolo fino alla pianura, fra bolognese e ravennate.
Il programma
Giovedì 8 agosto – Borgo Crivellari (Riolo Terme), Parco Vena del Gesso romagnola.
Cosmos 777 (Gaspare De Vito, live electronics)
Ore 17 – partenza escursione dallo stadio di Borgo Rivola, via Caduti di Crivellari 9
Ore 18 – visita a Borgo Crivellari e dintorni a cura di Luciano Visani “Muller”
Ore 19 – performance al tramonto di musica ambient-elettronica con Gaspare De Vito
Venerdì 9 agosto – Varignana, sagrato e chiesa di San Lorenzo
“Festa di San Lorenzo, campane e suoni di natura” con Isabella Fabbri, sassofono e live electronics, Campanari di Poggio.
Ore 20.30 – sonata dei campanari di Poggio
Ore 21 – concerto di Isabella Fabbri (sax, live electronics): “Elementa”
Stand a cura della parrocchia di S. Lorenzo
Ingresso gratuito – Per informazioni: https://www.luisacottifogli.com/news/
Luoghi e artisti
Giovedì 8 agosto il festival fa tappa a Borgo Crivellari (Riolo Terme), dove nel Parco Vena del Gesso romagnola propone un intenso programma, che parte alle 17 dallo stadio di Borgo Rivola (via Caduti di Crivellari 9) per una facile escursione verso Borgo Crivellari e prosegue alle 18 con la visita, a cura di Luciano Visani “Muller”, all’antico borgo costruito dai gessaroli con le pietre di gesso che venivano estratte dalla cava.
Le prime notizie sul nucleo di case che formarono il borgo dei Crivellari, nel cuore del Parco della Vena del Gesso romagnola, risalgono al 1200, insediamento abitativo che fu progressivamente abbandonato a partire dal secondo dopoguerra. Passeggiare tra le sue rovine è un’esperienza molto suggestiva; quello dei Crivellari, infatti, è infatti uno dei pochissimi nuclei sorti direttamente sul gesso. In anni recenti alcuni privati hanno ricostruito e restaurato vari fabbricati, fra questi Luciano Visani detto “Muller”.
Alle 19 ancora un suggestivo concerto al tramonto: protagonista della serata, Gaspare De Vito, compositore, sassofonista e flautista, cultore di musica elettronica, che propone una performance di musica ambient-elettronica in stretto rapporto con lo spiritus loci dal titolo Cosmos 777. Il concerto è un dialogo che matura nel tempo, dove natura e suoni si evolvono insieme. La rielaborazione di suoni della natura e reintroduzione degli stessi nell’ambiente che li ha generati è volta in un connubio di reciproco rispetto e valorizzazione. Un invito a immergersi in un’esperienza dove la natura non è semplicemente contesto, ma protagonista attiva nella creazione musicale.
De Vito Produttore, compositore, sassofonista e flautista: “Provenendo da un background nel jazz e nella musica contemporanea, ho trovato nella musica elettronica il mezzo di espressione più aderente al mio modo di essere e di evolvere. Ispirato dalla bellezza della natura che ci avvolge e dall’esplorazione del mio universo interiore, cerco di portare l’ascoltatore in uno spazio sonoro avvolgente e riflessivo”.
Venerdì 9 il festival è a Varignana dove alle 21 la chiesa di San Lorenzo ospita il suggestivo concerto di Isabella Fabbri (sax, live electronics) che presenta il suo ultimo album Elementa. Saxofonista e compositrice, l’artista espande il suo orizzonte musicale con questo secondo lavoro, attraverso un nuovo viaggio sonoro dedicato agli elementi naturali, osservati dal punto di vista delle culture sciamaniche. In Elementa, la musica diventa un ponte tra l’uomo e gli elementi Terra, Fuoco, Acqua e Aria. Prendendo ispirazione dalle tradizioni dello sciamanesimo, dove la natura è considerata come un essere vivente e una maestra, l’album intreccia atmosfere elettroniche animate da quattro sax, ciascuno associato a un diverso elemento naturale, con brani vocali ispirati ai canti medicina degli sciamani della foresta amazzonica. Ogni brano è un invito a riconnettersi con gli elementi della natura e a riconoscerli prima in sé, onorandoli e rispettandoli in quanto pilastri della vita.
Isabella Fabbri è attiva come solista, in orchestre sinfoniche e con numerosi progetti artistici da lei fondati, nell’ambito della scena musicale classica ed elettronica. La sua musica è una trama di suoni acustici ed elettronici, costantemente ispirati da conoscenze spirituali provenienti da varie culture del mondo. Ha lavorato in alcuni dei più prestigiosi teatri e auditorium europei, tra cui il Teatro alla Scala di Milano e il Flagey di Bruxelles, nell’ambito di festival come La Biennale di Venezia e il Festival George Enescu di Bucarest, collaborando con orchestre come la Filarmonica della Scala e l’Orchestra dell’Accademia Santa Cecilia di Roma, e con noti direttori, tra cui Riccardo Chailly e Wayne Marshall.
Prima del concerto, alle 20.30, sul sagrato della chiesa è prevista la sonata dei Campanari di Poggio di antica scuola bolognese, che sulle campane poste sul sagrato, mostrano le tecniche dell’antica arte campanaria bolognese, attraverso quattro tipi di sonata: scampanio, doppio a cappio, tirate basse e doppio a trave. Bologna vanta, da secoli, una tradizione campanaria unica nel suo genere. Già dal XVI secolo esistevano a Bologna i primi “doppi”, ovvero concerti di due o tre campane intonate tra loro. Nel XIX secolo la tradizione raggiunse la massima espansione, diffondendosi in quasi tutte le parrocchie della diocesi e sconfinando anche nelle diocesi limitrofe. Nel 1912 venne fondata l’Unione Campanari Bolognesi la cui sede dal 1920 è sul campanile della Basilica di San Petronio;.
Il Festival fa parte di Bologna Estate 2024, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena.
Per informazioni: tel: 351.6812880 – [email protected]