Cosa si può dire davanti a numeri impressionanti? Questi i dati forniti dall’Inail: 469 morti in 6 mesi + 4,2% in più rispetto allo stesso periodo del 2023 (fonte La Stampa del 03/08/2024).
Si muore in tutti i settori:
• Industria e servizi
• Agricoltura (ricordate Satnam Singh il lavoratore indiano lasciato morire davanti casa sua?)
• Costruzioni
• Comparto manifatturiero
Certo il trabattello si usa maggiormente in edilizia. Ed è il simbolo, insieme alla scala, di una coscienza che non c’è.
Mio padre usava fare le fogature con un legnetto e passava poi l’indice, senza guanti, per pulire la piastrella. Altro che malattia professionale. Ma non aveva alcuna formazione se non quella sul campo.
Cosa ci insegna tutto ciò nel 2024? Che manca ancora la coscienza e la formazione. A cui va aggiunto il profitto di chi chiede impegni che vadano oltre le proprie forze. Ormai sono stati scritti fiumi di parole e si continua a morire.
Dal 1 ottobre 2024 sarà introdotta la patente a crediti per le aziende del settore edile (30 crediti e sotto i 15 l’attività sarà sospesa) che sta creando non poche perplessità, specie tra i sindacati i quali chiedono di incrementare e individuare le aree e i periodi di rischio per le condotte illegali. Basterà? Lo vedremo.
Sicuramente bene anche l’incremento dei fondi all’Inail per formazione, prevenzione, sostegno alle aziende virtuose. Come importante è la creazione di un fondo per il risarcimento delle vittime per le attività scolastiche in ambito di alternanza-scuola lavoro.
Ci sono tanti fattori che portano ad un elevato numero di morti per non contare gli infortuni non denunciati o i lavoratori a nero.
Le ispezioni dovrebbero essere più frequenti al fine di garantire un controllo più capillare non solo nei cantieri edili ma di tutte le attività industriali, stagionali e non. Oltre a verificare anche gli orari specie in condizioni meteorologiche critiche non solo per il caldo. E pensare ad una giusta retribuzione del lavoratore e delle lavoratrici
Ricordatevi quando vedrete un trabattello! È tutta lì la mentalità della sicurezza. La maggior parte saranno montati male.
(Dino Bufi)