Il gran caldo si protrae anche per i prossimi giorni, almeno fino al 20 agosto, come confermano le previsioni Arpae per la provincia di Bologna. Vale quindi la pena di ricordare ancora una volta quanto va fatto per ridurre i rischi di salute legati alle ondate di calore, soprattutto per le categorie a maggior rischio: anziani e bambini.
• Bere molto e spesso, almeno 2 litri di acqua (8 grandi bicchieri) al giorno, anche quando non si ha sete, evitando bibite gassate, zuccherate e ghiacciate. La bevanda migliore è sempre l’ACQUA, a temperatura ambiente o fresca. Evitare gli alcolici e limitare the, caffè e altre bevande che contengono caffeina: agiscono come diuretici e favoriscono la disidratazione.
La sete è un segnale di allarme del nostro corpo che negli anziani spesso non funziona a dovere. Per questo si deve bere anche quando non si ha sete!!!
• Mangiare molta frutta e verdura, preferibilmente cruda e di stagione, anche frullata o centrifugata. Questi cibi sono una fonte di vitamine e sali minerali, oltre che di acqua.
Vietati i cibi pesanti: fritti, umidi ed intingoli. Pesce e carni bianche vanno preferite a formaggi, insaccati e carni rosse. Sì a pasta, riso e patate, ma in modica quantità e con condimenti leggeri. Bene latte, yogurt e gelati o sorbetti alla frutta.
• Aumentare la frequenza dei bagni o delle docce, con acqua tiepida, che abbassa la temperatura corporea. Cambiare frequentemente la biancheria intima. Per chi è immobilizzato a letto, cambiare spesso posizione. Per chi ha problemi di incontinenza, cambiare spesso i presidi igienici (pannoloni). Dopo il bagno è anche bene idratare la pelle con prodotti adeguati (crema all’amido di riso, crema base, ecc.)
• Vestire abiti leggeri, chiari e non aderenti; in fibre naturali (cotone, lino, ecc..) che favoriscono la traspirazione. Indossare cappello ed occhiali da sole quando si esce.
• Uscire di casa preferibilmente al mattino presto e dopo il tramonto, quando l’aria si è rinfrescata.
Evitare di uscire di casa tra le 11 e le 17. In queste ore sole, calore, umidità ed ozono rendono pericolosa qualsiasi attività all’aperto.
• Per una casa più fresca, aprire le finestre al mattino presto, alla sera e alla notte.
Chiudere finestre, tapparelle e tende (molto utili quelle esterne) nelle ore più calde.
Cercare di stare nei locali meno esposti al sole e più freschi. Rinfrescare gli ambienti con condizionatori, ma facendo attenzione che la temperatura dentro casa non sia mai più bassa di 6-7 gradi rispetto all’esterno, per evitare sbalzi termici pericolosi per la salute. Se si utilizzano condizionatori mobili, fare attenzione anche agli sbalzi tra le stanze rinfrescate e quelle più calde.
Il getto d’aria di condizionatori e ventilatori non deve essere troppo forte, e mai orientato verso le persone.
• Lingua e mucose orali secche, occhi infossati, aumento della temperatura corporea, nausea, aumento del battito cardiaco (tachicardia), abbassamento della pressione, aumento della respirazione, confusione mentale, torpore e debolezza, sono alcuni tra i sintomi provocati dalla disidratazione e presenti nel colpo di calore. In presenza di tali sintomi è bene chiamare subito il proprio medico (o la continuità assistenziale nei prefestivi e festivi e la notte 800 040 050) e nel frattempo stendersi con le gambe sollevate, posandosi una pezzuola bagnata o una borsa del ghiaccio sulla fronte. Bere acqua.
Le attività di informazione e supporto alle persone fragili
I volontari Auser stanno effettuando da circa un mese un monitoraggio telefonico delle persone con più di 75 anni, non in carico ai servizi di assistenza domiciliare, segnalate per condizione di fragilità sanitaria e solitudine, e qualora riscontrino situazioni critiche segnalano ai servizi sanitari e/o sociali per interventi ad hoc.
I volontari operano esclusivamente telefonicamente, si presentano e le domande che porgono all’interlocutore sono semplici, utili a comprendere se ci sono situazioni di disagio acuito dal caldo intenso su cui far intervenire i servizi o da monitorare con maggior frequenza senza mai proporre visite a casa o acquisti.
“Al primo incontro di verifica dei referenti del ‘Piano Caldo’ non si sono osservate particolari criticità – spiegano dal tavolo di coordinamento -. Ringraziamo i volontari Auser per questa attività certamente onerosa ma importante, non solo per permettere interventi contingenti, ma per aggiornare continuamente la mappa delle fragilità, uno strumento operativo-strategico indispensabile, sia nel breve che nel lungo periodo, per attivare piani di contrasto alla solitudine e all’isolamento”.
Contestualmente i reparti ospedalieri segnalano ala Centrale operativa territoriale (Cot), per la eventuale attivazione dei servizi, la dimissione di soggetti di età superiore ai 75 anni, in condizioni di solitudine o di rischio, curando anche un’adeguata informazione sui comportamenti idonei a contrastare i disturbi provocati dal caldo eccessivo.
I soggetti in condizione di rischio e/o di fragilità già utenti della rete dei servizi, vengono invece monitorati dagli operatori dei servizi stessi: a loro spetta il compito di curare l’informazione agli interessati ed alle famiglie, oltre che di mantenere e rafforzare comportamenti orientati alla soddisfazione dei bisogni correlati alle ondate di calore. Questo permette di adeguare i singoli piani di assistenza, per rispondere tempestivamente e nel modo migliore alle diverse esigenze.
Tutti i nodi della rete istituzionale che possono intercettare le fragilità da tenere monitorate sono in possesso di un riferimento telefonico dedicato che attiva i servizi.
Si ricorda inoltre che, per segnalazioni di disagio o informazioni è possibile contattare:
Ufficio relazioni con il pubblico Ausl di Imola tel. 0542.604121 (dal lunedì al venerdì 8.30-12.30)
Asp Circondario imolese centralino tel. 0542.655911 (dal lunedì al venerdì 8.30-12.30)
Numero Verde del Servizio sanitario regionale 800 033 033 (dal lunedì al venerdì 8.30-18; sabato 8.30-13).