Imola. Aveva già criticato aspramente la candidatura alle elezioni europee del generale Roberto Vannacci nelle liste del suo partito, la Lega, facendo capire il suo profondo disagio. Ora il consigliere comunale Riccardo Sangiorgi lascia definitivamente il Carroccio deluso dalle politiche a livello nazionale, internazionale e anche locali a livello romagnolo. Dunque, la Lega in consiglio comunale passa da cinque rappresentanti a uno solo, Daniele Marchetti che sarà quasi certamente ricandidato pure alle elezioni regionali in autunno.

Sangiorgi spiega il suo addio con una lettera aperta che appare anche su Facebook. Ecco i tratti salienti: Dopo una lunga e difficile riflessione ho deciso di lasciare la Lega, una decisone che ritengo ormai irrevocabile. In questi ultimi mesi ho cercato di combattere, internamente, per cambiare le cose, ma purtroppo non sembra esserci nessuna prospettiva di cambiamento e lo spazio per chi ha una visione diversa rispetto alla linea è sempre meno, come dimostrano le varie espulsioni delle ultime settimane. Nel tempo la Lega è radicalmente cambiata e sicuramente lo sono anche io, ma in direzioni opposte. Siamo diventati incompatibili crescendo, insomma, quindi credo sia arrivato il momento che le nostre strade si dividano. La verità è che questo movimento, trasformato silenziosanente in partito, è diventata proprietà personale di Matteo Salvini che lo ha portato ad essere una forza di destra radicale, alleata con le forze neofasciste di mezza Europa, snaturando l’impostazione originale di movimento né di destra e né di sinistra. Personalmente, infatti, mi sono avvicinato nel periodo del Governo Conte I, quando finalmente si era deciso di superare le logiche del bipolarismo novecentesco tra destra e sinistra. Purtroppo, dalla decisione di far cadere quel governo all’appoggio del Governo Draghi, gli errori sono stati troppi e le posizioni del partito sono diventate spesso indifendibili”.

Riccardo Sangiorgi, che è consigliere comunale a Imola, ha deciso di lasciare la Lega

Aggiunge Sangiorgi: “Emblematica l’alleanza con Vox, in Spagna, partito neofranchista che vuole abolire ogni tipo di autonomia locale. Una volta la Lega sarebbe stata al fianco di Puigdemont e delle ragioni del popolo catalano. Ma ormai il federalismo e l’autodeterminazione dei popoli sono concetti che sono stati abbandonati da questa dirigenza. Sognavo una Pontida moderna con invitato speciale Puigdemont, ma a ottobre i leghisti si ritroveranno un generale ultranazionalista contrario verso le autonomie, auguri! Insomma, da sindacato del territorio ci siamo trasformati in un partito nazionalista che pensa al Ponte sullo Stretto di Messina. Recentemente, dopo aver portato il partito dal 34% all’8.9%, per salvarsi, il Segretario federale ha deciso di consegnarsi nelle mani del Generale Roberto Vannacci, decisione che ho già ampiamente criticato. Le sue posizioni, che dal mio punto di vista sono spesso omofobe e razziste, hanno spinto il partito ancora più a destra…Anche in Romagna, a livello di segreteria Lega, vorrei sottolineare una profonda delusione sull’operato di Jacopo Morrone. Come membro del direttivo provinciale ed ex Segretario locale, banalmente non ho mai ricevuto una chiamata di supporto o discussione, se non per vedere dei tentativi di censura verso mie posizioni personali sul conflitto in Medio Oriente e Ucraina (rispedite al mittente). Non bastano le passerelle in sezione, le difesa ad oltranza dello status quo all’interno del partito o le foto di gruppo per dire di saper amministrare bene un partito a livello locale. È mancato il dialogo con i territori, lasciati completamente soli, almeno per quanto riguarda la nostra città. Diciamolo chiaramente, i territori non contano nulla nelle decisioni, e lo stesso vale per le segreterie locali. A questo delirio di onnipotenza generalizzato servirebbe una rivoluzione interna dei giovani, ma purtroppo, nel tempo, tanti si sono giustamente allontanati…”.