Imola. Il Crame, la mostra-scambio che si tiene all’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, ritorna il 13, 14 e 15 settembre con due nuove iniziative rivolte non solo agli appassionati di motorismo storico ma anche alla città e al suo territorio: il mini GP Unicef per i bambini e un’esposizione di veicoli da lavoro.

Così accanto alla miriade di auto, moto, ricambi, oggettistica dedicata, che contribuiscono a fare dell’evento del Crame uno dei principali appuntamenti a livello internazionale e nazionale del settore, nel paddock si potrà ammirare una mostra dedicata ai veicoli industriali, commerciali e da trasporto d’epoca, mentre per la sola giornata di domenica 15 settembre dietro i box verrà allestito un breve percorso dove le bambine e i bambini dai 4 ai 9 anni alla guida di automobiline a pedali potranno vivere l’emozione di un mini gran premio di Imola.

Potrebbe sembrare un gioco, anche se tutto si svolge nel rispetto delle regole, con i piccoli piloti che prima di sfidarsi indossano casco e tuta per poi lanciarsi verso il traguardo sotto l’incitamento di genitori, familiari e amici.

Per loro quello che sembra un gioco diventa un vero e proprio GP, anche se il premio finale è uguale per tutti. L’iniziativa del Crame va ben oltre il semplice aspetto ludico e non vuole solo coinvolgere e far divertire chi si spera possa un domani appassionarsi al motorismo storico e ne possa conoscere il suo grande ruolo culturale, ma che si pone come obiettivo primario quello di raccogliere fondi da devolvere all’Unicef per aiutare e portare un pizzico di serenità ai tanti bambini meno fortunati in tante altre parti del mondo.

Un mini GP che oltre a tenere alta la bandiera della solidarietà, offre una ulteriore opportunità alla cittadinanza di usufruire dell’autodromo non solo come ”tempio” della velocità e dell’agonismo, ma anche come spazio di aggregazione e di crescita socio-culturale. Il tema culturale e il ruolo che i veicoli da lavoro hanno avuto per far crescere il paese, è l’altro grande motivo d’interesse di una mostra scambio capace di rinnovarsi e di andare a cercare sempre nuovi stimoli. Le mostre-scambio, o mercatini che dir si voglia, hanno sempre anteposto l’aspetto commerciale a quello di opportunità per conoscere e approfondire la storia del motorismo.

Ma da qualche hanno la situazione è cambiata. Per trovare il pezzo cercato, spesso ci si sente dire che non serve più andare al mercatino, ma ci sono altri sistemi. In un mondo dove la parola dominante è connessione, dove internet ha superato ogni distanza e le immagini non sono più solo un patrimonio di costose attrezzature, ma con un semplice smartphone possiamo documentare e trasmettere tutto a tutti in tempo reale, la concorrenza diventa spietata.

È vero che toccare con mano, soprattutto quando si tratta di oggetti molto datati, ha ben altro significato che guardare una foto su uno schermo di qualche centimetro quadrato, ma se anche questo non basta a convincere che le opportunità materiali e sotto il profilo umano di una mostra-scambio sono di tutt’altro valore, ecco che tutto questo deve abbinarsi alla valenza culturale che può offrire. Non è certo una soluzione esclusiva del Crame e di Imola, ma si può dire che la diventa guardando il tema: con i camion, i motocarri, i furgoni e quegli altri veicoli destinati al trasporto delle merci che conquistano il palcoscenico.

In mostra non ci sono le supercar da sogno da milioni di euro di valutazione, ma i camion, gli autobus i furgoni che i milioni di chilometri li segnano nel tachigrafo. Alla ribalta ci sono tutti quei mezzi che la gente non sogna e non desidera, ma che grazie al loro impiego hanno trasportato il benessere e le opportunità di crescita del nostro paese, nel caso specifico, e dell’intera umanità, in quello più generalizzato. Conoscere questi veicoli e la loro storia offre un salto nel passato fondamentale per non dimenticare le nostre origini.

La mostra dei veicoli da lavoro trova la sua continuità nella vivacità e nella freschezza del mini GP per i bambini, quasi a proiettare i tanti progressi compiuti nel corso degli anni verso un futuro dove i più fortunati possono aiutare chi ha ancora tanto bisogno.

Nei punti di ristoro un Food Truck nel menù avrà anche cibo per ciliaci e vegani.

(Foto archivio Crame)