Subito dopo l’emergenza, i lavori di ripristino del territorio hanno visto 402 interventi immediati: 130 già completati, 158 quelli in corso e 114 in progettazione. Il tutto per un investimento totale di circa 343 milioni di euro, tra somme urgenze, urgenze e programmazione di fondi regionali.

Gli interventi urgenti sui fiumi, successivi e strutturali, tutti in realizzazione, sono 152 per oltre 137 milioni.

Inoltre, si contano altri 298 interventi (di cui 148 già conclusi) di difesa idraulica per 267,5 milioni

In totale: 852 interventi per 747,5 milioni.

Per quanto riguarda i collegamenti viari, gli interventi sono in tutto 3.369, per 793,5 milioni.

Tutta la manutenzione sui fiumi (ripristino e rafforzamento argini, pulizia, ecc.) è stata fatta grazie a interventi della Regione attraverso l’Agenzia regionale di sicurezza territoriale e protezione civile.

Finora, invece, i soggetti attuatori esterni incaricati dalla gestione commissariale di Governo hanno avviato un solo cantiere: la realizzazione di un ponte a Modigliana da parte di Sogesid.

Lavori sul fiume Lamone (foto Regione Emilia Romagna)

Ristori e risarcimenti

Con i fondi delle ordinanze di Protezione civile affidati alla Regione nella prima emergenza e grazie a una formula innovativa voluta sempre dalla Regione per velocizzare l’iter burocratico, fino al 31 luglio 2023 le ordinanze per il Contributo per l’autonoma sistemazione (Cas), destinato a supportare chi ha perso la casa, a causa dell’alluvione o delle frane, hanno garantito 7,6 milioni di euro a 9.371 nuclei familiari (poi la gestione è passata al Commissario Figliuolo).

Il Cis (Contributo di immediato sostegno) è invece destinato alle famiglie con l’abitazione principale allagata o direttamente interessata da frane e smottamenti, quindi inutilizzabile. In tutto sono stati erogati oltre 100 milioni di euro: 23.665 acconti (3 mila euro ciascuno), per una cifra complessiva di oltre 70 milioni e 17.514 saldi per 31 milioni e 930mila euro.

Sempre attraverso la gestione della Regione insieme al Dipartimento nazionale di protezione civile.

Contributi per i veicoli distrutti o danneggiati e altri

Ammonta ad oltre 52 milioni di euro il totale delle donazioni della raccolta fondi “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”, avviata dalla Regione immediatamente dopo l’alluvione.

Degli oltre 52 milioni, 27 sono riservati a contributi per chi ha avuto il proprio veicolo distrutto, o anche solo danneggiato. A fronte di circa 5.600 richieste di indennizzo per quasi 19 milioni di euro, sono già stati liquidati oltre 17 milioni di euro.

Per famiglie e persone in difficoltà è inoltre riservata la quota di 5 milioni, assegnati ai Comuni; 5,1 milioni alle imprese;

Quasi 10 milioni ai cittadini e alle famiglie anche a rimborso delle spese per la realizzazione di sistemi di protezione come paratie e barriere;

5,4 milioni di euro al ripristino di infrastrutture per i giovani, lo sport e spazi della cultura.

Tutte le informazioni sulle donazioni, come e dove sono stati impiegati i soldi sul sito: https://www.regione.emilia-romagna.it/alluvione/rendiconto-donazioni

I fondi dati dal Governo per la sicurezza idrogeologica

Alla Regione sono stati dati circa 580 milioni destinati alla difesa del suolo in 14 anni, (una media di 35-40 milioni l’anno), e sono assegnati dal ministero dell’Ambiente.

Per questi fondi sono previsti rendiconti periodici e un report annuale su come sono stati utilizzati che la Regione ha puntualmente realizzato e i resoconti sono disponibili al ministero dell’Ambiente.

La Regione ha già firmato l’ultimo rendiconto, 2023, e tutti i dato sono al Ministero dell’Ambiente.

In questi 14 anni, l’85% degli interventi previsti è stato realizzato, il 15% in corso d’opera (relativi agli ultimi stanziamenti) e in progettazione: sempre nel pieno rispetto dei cronoprogrammi previsti dai progetti autorizzati.

Esiste poi un piano nazionale di difesa idrogeologica – sempre di competenza statale – che prevede interventi in Emilia-Romagna da finanziare 4,5 miliardi di euro su cui la Regione non ha ancora avuto risposta (sempre di competenza del ministero dell’Ambiente).

I fondi erogati dal Governo per l’alluvione 2023

Ammontano 8,5 miliardi di euro i danni accertati dall’Emilia-Romagna dopo l’alluvione del 2023: il Governo ha stanziato 3,9 miliardi complessivi, compreso 1 miliardo circa per cassa integrazione e ammortizzatori sociali (non spesi e ritornati allo Stato perché le imprese hanno fin da subito cercato di riprendere l’attività lavorativa). Di fatto, si tratta di 2,9 miliardi.

L’Unione europea ha messo a disposizione 1,2 miliardi di euro di cui il Governo ancora non fissato modalità di utilizzo.

I fondi stanziati dalla struttura commissariale per i cantieri

I fondi stanziati dal Commissario sono stati tutti impegnati e quelli ancora da liquidare sono relativi a cantieri in corso o completati, per i quali si stanno realizzando i collaudi (la procedura prevede infatti che prima di poter chiedere l’effettiva erogazione a saldo, la Regione, una volta ultimati i lavori richieda il collaudo, che ha inevitabilmente tempi tecnici: dopo di che si passa la rendiconto e al termine di questo possono essere chiesti i soldi).

Complessivamente, subito dopo l’emergenza i lavori di ripristino del territorio hanno visto appunto 402 interventi immediati: 130 già completati, 158 quelli in corso e 114 in progettazione. Il tutto per un investimento totale di circa 343 milioni di euro, tra somme urgenze, urgenze e programmazione di fondi regionali.

Gli interventi urgenti sui fiumi, in particolare, sono tutti realizzati o in corso: sono 152 per oltre 137 milioni. Inoltre, si contano altri 298 interventi (di cui 148 già conclusi) di difesa idraulica per 267,5 milioni e per quanto riguarda i collegamenti viari, gli interventi sono in tutto 3.369, per oltre 790 milioni.

Questo per quanto riguarda gli interventi programmati sin qui dal Commissario e realizzati da Regione, Enti locali e consorzi con l’obiettivo di ripristinare le infrastrutture esistenti: argini, canali, strade, ecc.

Nel piano di ricostruzione, concordato col Commissario e in attesa di essere approvato, sono indicati invece gli interventi strutturali, per molti miliardi di euro, che servono per mettere in sicurezza il territorio, a partire dalle ulteriori casse di espansione.

(m.z.)