Imola. Calci e pugni agli infermieri e ai presenti nel Pronto soccorso il 22 settembre mattina da parte di un uomo sulla quarantina che si è rimosso gli accessi venosi con schizzi di sangue verso gli operatori e l’ambulatorio. Poi ha sfondato il vetro della porta dell’ambulatorio e ha staccato un palo di infusioni della flebo e spezzandolo con l’estremità angolare e appuntita ha attaccato gli infermieri ferendo due persone. Era in PS per ricevere delle cure anche la compagna dell’aggressore, che non è riuscita a fermarlo ed a farlo ragionare  Il paziente ha aggredito anche le forze dell’ordine accorse sul posto, che poi lo hanno ammanettato e arrestato. Il personale aggredito è in stato di shock, oltre ché in gravi condizioni fisiche.

“Un’altra pagina nera della sanità in Emilia-Romagna, la Regione ad oggi non accenna a varare un piano di assunzione straordinaria per i Pronto Soccorso delle aziende sanitarie del territorio Emilino – Romagnolo, chiediamo l’esercito davanti ai pronto soccorso delle aziende sanitarie del territorio emiliano romagnolo – scrive il segretario generale della Fials Emilia Romagna Alfredo Sepe -. Gli infermieri della USL di Imola oggi hanno rischiato la vita, la Regione si assuma le proprie responsabilità nei confronti dei professionisti sanitari”.
“A nome dell’Amministrazione comunale e della città esprimo la mia più sincera vicinanza al personale medico e infermieristico del Pronto soccorso dell’Ospedale Santa Maria della Scaletta vittima dell’aggressione avvenuta questa mattina – sottolinea il sindaco Marco Panieri -. Questi professionisti svolgono quotidianamente il loro lavoro con dedizione e coraggio mettendosi a disposizione della comunità, anche in situazione di estrema difficoltà. E’ inaccettabile che si trovino ad affrontare atti di violenza che mettono a rischio la loro incolumità mentre sono impegnati a garantire cure e assistenza. A nome mio personale esprimo la mia più ferma condanna per quanto accaduto. Come Amministrazione, continueremo a fare la nostra parte in sinergia con le autorirà competenti per promuovere un ambiente di lavoro sicuro e garantire che chiunque si rechi al lavoro per aiutare gli altri non debba temere per la propria sicurezza. Ringrazio le forze dell’ordine per il loro celere intervento”.
Da parte sua l’Ausl di Imola “si trova costretta a denunciare l’ennesimo atto di violenza avvenuto questa mattina presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Santa Maria della Scaletta. Intorno alle 7:00, un uomo di circa 40 anni ha perso il controllo mentre si trovava insieme alla compagna, per la quale era stato previsto un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO). Il rifiuto di quest’ultima a sottoporsi al TSO ha scatenato una reazione di inaudita violenza da parte dell’uomo, che ha colpito con calci e pugni due infermieri e un medico intervenuti per fornire assistenza. Solo grazie all’intervento tempestivo e coordinato del personale sanitario, che ha affrontato la situazione con straordinaria professionalità e coraggio, si è riusciti a evitare conseguenze più gravi, in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine”.
“Desidero esprimere la mia più profonda solidarietà agli operatori sanitari del Pronto Soccorso di Imola, vittime di una violenta aggressione, e alle forze dell’ordine intervenute sul posto, anch’esse aggredite mentre cercavano di ristabilire l’ordine. Episodi come questo rappresentano una pagina nera per la sanità in Emilia-Romagna e sono la dimostrazione di quanto sia urgente agire per garantire la sicurezza dei professionisti che ogni giorno lavorano con dedizione e professionalità per il benessere dei cittadini.” A dirlo è Daniele Marchetti, consigliere regionale e comunale a Imola della Lega.